Occorre vincere la tentazione di «mischiarsi nella vita degli altri». È questa l’esortazione che papa Francesco ha rivolto ai fedeli presenti alla Messa di questa mattina nella cappella Santa Marta.
Il Pontefice si è soffermato su due modalità di questo mischiarsi nella vita altrui, di fare i «ficcanaso». «La comparazione», quando ci «compariamo con gli altri, finiamo nell’amarezza e anche nell’invidia; ma l’invidia arrugginisce la comunità cristiana, le fa tanto male. E il diavolo vuole quello». La seconda modalità di questa tentazione sono le chiacchiere. Prima si comincia con «modi tanto educati», ma si arriva presto a «spellare il prossimo:
quanto si chiacchiera nella Chiesa! Quanto chiacchieriamo noi cristiani! La chiacchiera è proprio spellarsi. Farsi male l’uno all’altro. È come se si volesse diminuire l’altro: invece di crescere io, faccio che l’altro sia più basso in modo da sentirmi più grande. Sembra bello chiacchierare… Non so perché, ma sembra bello. Come le caramelle di miele: tu ne prendi una e poi un’altra, un’altra, un’altra e alla fine ti viene il mal di pancia. La chiacchiera è cosi, è dolce all’inizio e poi ti rovina l’anima. Le chiacchiere sono distruttive nella Chiesa».
In questo modo, ha detto papa Francesco, «diventiamo cristiani di buone maniere e cattive abitudini». Ma come si presenta la chiacchiera, oggi? Di solito in tre modi. «Primo: facciamo disinformazione. Dire soltanto la metà che ci conviene e non l’altra metà che non è conveniente. Secondo: la diffamazione. Quando una persona davvero ha un difetto, ne ha fatta una grossa, raccontarla, “fare il giornalista”… E la fama di questa persona è rovinata. Terzo: la calunnia. Dire cose che non sono vere. Quello è proprio ammazzare il fratello! Tutti e tre – disinformazione, diffamazione e calunnia – sono peccato. Questo è peccato! Questo è dare uno schiaffo a Gesù nella persona dei suoi figli, dei suoi fratelli».
Per questo motivo Gesù ci riprende e ci chiede di seguire lui. Il Signore ci segnala la strada da seguire. «Chiediamo al Signore Gesù che ci dia la grazia di non immischiarci mai nella vita degli altri, di non diventare cristiani di buone maniere e cattive abitudini, di seguire Gesù, di andare dietro Gesù, sulla sua strada», ha concluso papa Francesco.