Papa Francesco, questa mattina alla Messa a casa Santa Marta, ha parlato davanti a un gruppo di sei vittime di abusi sessuali da parte di membri del clero. Come ha raccontato il portavoce della Sala Stampa Vaticana, padre Federico Lombardi, il Pontefice si è poi fermato a lungo a parlato con loro, «per circa tre ore».
«Il cuore della Chiesa guarda gli occhi di Gesù nei bambini abusati e vuole piangere, chiede la grazia di piangere», ha detto il Ponteficea Messa. La Chiesa piange per quei suoi figli «che hanno tradito la loro missione» e hanno abusato di «innocenti». Francesco ha espresso tutto il proprio dolore «per il fatto che alcuni sacerdoti e vescovi hanno violato l’innocenza di minori e la propria vocazione sacerdotale abusandoli sessualmente». Si tratta di «atti più che deprecabili. È come un culto sacrilego, perché questi bambini e bambine erano stati affidati al carisma sacerdotale, per condurli a Dio. Ed essi li hanno sacrificati all’idolo della loro concupiscenza». Con questi loro atti hanno profanato «la stessa immagine di Dio alla cui immagine siamo stati creati». Sono comportamenti che lasciano «cicatrici per tutta la vita».
Cicatrici che, a volte, hanno portato a eventi tragici e alla «terribile tragedia del suicidio di una persona cara», ha detto Francesco rivolgendosi ai presenti. La morte di queste persone «pesa sul cuore e sulla mia coscienza, e di quella di tutta la Chiesa. A queste famiglie offro i miei sentimenti di amore e di dolore».
CHIEDO PERDONO. «I peccati di abuso sessuale contro minori da parte di membri del clero – ha proseguito papa Francesco – hanno un effetto dirompente sulla fede e sulla speranza in Dio». Alcuni, infatti, a causa di questi, si sono allontanati dalla Chiesa, altri sono stati invece capaci di «aggrapparsi alla fede. La vostra presenza qui parla del miracolo della speranza che ha il sopravvento sulla più profonda oscurità. Senza dubbio, è un segno della misericordia di Dio che noi abbiamo oggi l’opportunità di incontrarci, di adorare il Signore, di guardarci negli occhi e di cercare la grazia della riconciliazione. Davanti a Dio e al suo popolo sono profondamente addolorato per i peccati e i gravi crimini di abuso sessuale commessi da membri del clero nei vostri confronti. E umilmente chiedo perdono». Bergoglio ha chiesto perdono anche «per i peccati di omissione da parte dei capi della Chiesa che non hanno risposto in maniera adeguata alle denunce di abuso presentate da familiari e da coloro che sono stati vittime di abuso. Questo ha recato una sofferenza ulteriore a quanti erano stati abusati e ha messo in pericolo altri minori che si trovavano in situazione di rischio».
CHI COMMETTE ABUSI. «Non c’è posto nel ministero della Chiesa – ha proseguito il Pontefice – per coloro che commettono abusi sessuali; e mi impegno a non tollerare il danno recato ad un minore da parte di chiunque, indipendentemente dal suo stato clericale». I vescovi «devono esercitare il loro servizio di pastori con somma cura per salvaguardare la protezione dei minori e renderanno conto di questa responsabilità. Per tutti vale il consiglio che Gesù dà a coloro che danno scandalo: la macina da mulino e il mare».
Papa Francesco ha detto che si continuerà «a vigilare sulla preparazione al sacerdozio. Dobbiamo fare tutto il possibile per assicurare che tali peccati non si ripetano più nella Chiesa».
SIETE AMATI DA DIO. Infine, Francesco, rivolgendosi ai familiari presenti ha detto loro: «Voi e tutti coloro che hanno subito abusi da parte di membri del clero siete amati da Dio. Prego affinché quanto rimane dell’oscurità che vi ha toccato sia guarito dall’abbraccio del Bambino Gesù e che al danno recatovi subentri una fede e una gioia rinnovata. Ringrazio per questo incontro e per favore, pregate per me, perché gli occhi del mio cuore vedano sempre con chiarezza la strada dell’amore misericordioso e Dio mi conceda il coraggio di seguire questa strada per il bene dei bambini e non permettere che alcun lupo entri nel gregge».