Neanche il tempo di festeggiare, e pure qui spunta lo zampino di Tanzi e figli. Anche l’Autorità europea per la sicurezza alimentare, assegnata a Parma, rischia di cadere nella voragine Parmalat. Il palazzo dell’Authority potrebbe finire sotto sequestro per “numerosi atti illeciti” di cui è protagonista ancora una volta “Re” Calisto. E, in attesa delle indagini della Procura, l’Agenzia non ha una sede. La faccenda risale al 2001, quando il Comune di Parma assegna l’appalto dei nuovi uffici (e della futura sede dell’agenzia europea) ad una società nell’orbita Parmalat. Ma con uno slancio di generosità, concede un’area ben più vasta del necessario, smenandoci quasi trenta miliardi di vecchie lire. La cosa insospettisce i magistrati, che scoprono subito altri giochi di prestigio. L’indice di edificabilità nella zona passa da 0,60 a 0,90, e il valore del palazzo aumenta per magia. Sparisce anche un pezzo di strada: via Porta Pia, viene “sdemanializzata” e concessa a Tanzi. Poi, lo studio di fattibilità viene affidato alla Grant Thornton, la stessa società di revisione dei bilanci Parmalat. Per tutto questo, una decina di amministratori comunali finiscono nel registro degli indagati. Mentre i dirigenti europei cominciano a cercare tra gli annunci di affitto.
Reg. del Trib. di Milano n. 332 dell’11/6/1994
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