Scuola di politica
Referendum costituzionale 20-21 settembre 2020
Il taglio dei parlamentari su cui il 20 e 21 settembre saremo chiamati ad esprimerci rilancia la sfida sul ruolo della politica. Il beneficio in termini di risparmio dei costi della politica, la riduzione dei privilegi della casta e il miglioramento del processo legislativo sono i temi sostanziali e non negoziabili che hanno portato alla proposta di modifica della Costituzione (art. 56, 57 e 59). Quindi alla diminuzione del numero dei parlamentari. Fattori che trovano nell’antipolitica pretesti che spingono sempre di più la società civile lontano da chi la deve rappresentare.
La politica deve invece trovare la sua ragion d’essere nel favorire uno Stato veramente laico, cioè veramente al servizio della vita sociale e capace di rappresentare quel protagonismo dei corpi intermedi, della società civile, delle comunità che rappresentano il vero motore di costruzione del Bene Comune.
«Si guardino i governanti dall’ostacolare i gruppi familiari, sociali o culturali, corpi o istituti intermedi, né li privino della loro legittima ed efficace azione» (Gaudium et spes 75)
Riteniamo importante salvaguardare la possibilità anche numerica del popolo di essere rappresentato dagli eletti nelle due camere e necessario andando oltre il referendum il poter scegliere i propri rappresentanti attraverso l’utilizzo delle preferenze che salvaguarderebbero il parlamento dallo stretto controllo dei soli capi partito e che potrebbero rafforzare il legame con gli interessi veri della società civile.
Se manca questo rapporto chi o cosa si rappresenterà?
Fondazione Enrico Zanotti
Centro culturale L’umana Avventura
Esserci