Dopo aver analizzato un migliaio di studi sugli organismi geneticamente modificati (Ogm), l’Accademia nazionale americana delle scienze ha affermato che essi sono sicuri e non hanno mostrato effetti negativi per la salute dell’uomo o per l’ambiente. Gli Ogm dunque non presentano differenze rispetto alle colture tradizionali.
179 MILIONI DI ETTARI. Pur sottolineando che servono altri studi, riporta Le Monde, l’Accademia sottolinea che «in base ai dati disponibili non sono state riscontrate differenze nei rischi per gli uomini e l’ambiente tra Ogm e colture tradizionali».
Oggi le principali coltivazioni Ogm comprendono mais, soia, cotone e colza resistenti a insetti ed erbicidi. Nel 2015 gli ettari coltivati in questo modo erano ben 179 milioni (rispetto ai 181 del 2014), nonostante i numerosi ostacoli legislativi esistenti il molti paesi del mondo.
MENO INSETTICIDI. Secondo il rapporto, inoltre, i semi resistenti agli insetti porterebbero molti benefici consentendo di ridurre l’uso di insetticidi, senza però ridurre la diversità delle piante e degli insetti.
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