La preghiera del mattino (2011-2017)

Oggi è la Giornata di preghiera per la pace in Iraq. Sako: «Signore, donaci pace e stabilità»

Oggi, Festa della Trasfigurazione, Aiuto alla Chiesa che Soffre promuove una giornata di preghiera per la pace in Iraq. L’invito è rivolto da ACS assieme al patriarca caldeo Louis Raphael I Sako, che ha composto la preghiera di invocazione alla pace. «Con i cristiani iracheni – scrive il patriarca in un messaggio alla fondazione pontificia – mi unisco a quanti tenderanno le mani al Signore invocando la pace in Iraq. Uniamo i nostri cuori e le nostre voci davanti al Signore».

Di seguito la preghiera composta da Sako:

Signore,
la piaga della nostra nazione
è profonda e la sofferenza dei cristiani
è grande e ci spaventa.
Dunque Ti chiediamo Signore
di proteggere le nostre vite, di concederci il coraggio e la pazienza
di continuare a testimoniare i nostri valori cristiani con fiducia e speranza
Signore, la pace è fondamento di ogni vita.
Donaci pace e stabilità
per vivere insieme l’uno con l’altro senza paura, angoscia, ma con dignità
e gioia.
A Te la lode e la gloria per sempre.

† Louis Raphael I Sako, Patriarca di Babilonia dei Caldei

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7 commenti

  1. Valentina

    Non esiste alcun Dio né qualsiasi altra divinità che ascolti ed esaudisca le preghiere degli uomini. I cristiani pregano da sempre il loro Dio per ottenere pace, salute, prosperità; la stessa cosa fanno i credenti delle altre religioni con i loro dèi. Ma le guerre, le malattie, la povertà continuano ad esistere. La preghiera è inutile, non serve a niente. Se si vuole ottenere qualcosa, occorre impegnarsi e lavorare sodo. La pace si ottiene impegnandosi in prima persona e collaborando con gli altri, non pregando un’inesistente divinità affinché la pace piova dal cielo per incanto.

    1. Law

      Non vedo come “preghiera” e “lavoro sodo” si contrastino a vicenda…

      1. Valentina

        Non ho mai detto che si contrastano.

    2. daniperri

      Presumo che tu ti impegni in prima persona, lavori sodo e collabori con gli altri. Ma le guerre, le malattie, la povertà continuano a esistere. Forse pregare serve …nella mia esperienza Dio esaudisce.

      1. Valentina

        Sì, io sono abituata a lavorare sodo sin da quando ero ragazzina e attualmente ho un lavoro impegnativo che mi porta a collaborare con molte persone. E questo aspetto del mio lavoro mi piace molto. Per il resto, lei ha la sua esperienza e io ho la mia. Nella mia esperienza, e soprattutto in quella di tanti credenti che pregano, Dio non è mai intervenuto. Contro le guerre serve la diplomazia, contro le malattie serve la scienza medica, contro la povertà serve l’istruzione, il lavoro e un’equa distribuzione delle risorse disponibili. Tutto questo richiede impegno e collaborazione. Per me è così. Se poi lei non è d’accordo, non c’è problema, riconosco a ognuno il diritto alla propria opinione.

  2. giuliano

    forse il Signore ascolterà i Cristiani Iracheni poichè sono martiri e sono rimasti vere persone in quanto uomini e donne ancora sani. Non credo che ascolterà le preghiere degli Italiani in quanto si sono pervertiti con la sodomia e l’aborto

    1. Orazio Pecci

      Ma per fortuna di noi tutti (anche di Giuliano) Dio non si chiama Giuliano …

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