Come le rockstar che si prendono un periodo dopo il boom dell’ultimo album e si trovano a dover fare i conti con la celebrità, le aspettative e quelle cose lì che noi umani possiamo soltanto immaginare da lontano, così Ian Thorpe, nuotatore che con la sua velocità ha segnato un totale di 13 record in vasca lunga, dopo essersi preso una pausa che dura dal 2006 e aver collezionato chili su chili di troppo su quel fisico statuario, prende a sorpresa tutti e imbandisce una conferenza stampa ieri per dire ai nuotatori di oggi e di domani, «fermi tutti, alle Olimpiadi del 2012 voglio esserci anche io».
E subito dopo si iscrive alle liste anti doping, per poter essere controllato in qualsiasi momento, un requisito di chiarezza necessario anche per mettere a tacere le voci che davano come causa del ritiro dall’acqua l’uso di sostanze illegali in gara. Nel periodo in cui è rimasto lontano dalle vasche però qualcosa è cambiato, ci sono nuove leve che cercheranno di strappargli i record conquistati e le regole sono cambiate.
Non vedremo più la tuta nera da squalo, prima in tessuto, poi in poliuretano, che lo agevolava nel galleggiamento, anche se per la velocità era tutto merito delle braccia. Oggi non si può indossare più che un paio di boxer. Peccato che non possa competere ai vicini mondiali di Shangai di nuoto, sarebbe stata per lui una palestra.
Anche un avversario italiano come Massimiliano Rosolino si dice contento del ritorno di Thorpe, vedendo il gigante australiano come uno stimolo agonistico in più. Nel frattempo auguriamo a entrambi un buon allenamento.