No, non è Franco Monaco

Di Luigi Amicone
24 Maggio 2000
Come tanti ha conosciuto l’umiliazione delle perquisizioni nella notte, lo spavento dei bambini, la prigione. Per quasi dieci anni è stato un morto alla vita pubblica, un braccato dalla manipulitissima giustizia del pool di Milano, un figlio dell’appestata I Repubblica. Ora che è uscito assolto da tutti i processi ecco il grandissimo compagno con cui, cari lettori, nel luglio 1994, quando ancora si trovava in cella a salvare per caso un povero cristo che voleva impiccarsi, iniziammo insieme questa nostra avventura editoriale. Come era già successo vent’anni prima. Come succede oggi e succederà domani. Confessione di un ex assessore regionale lombardo della Dc (e della difficoltà di discernere tra beati e iscarioti)

Luigi Amicone a colloquio con Antonio Simone Amico Simone, finalmente la Legge ti ha dichiarato “Innocente”. Come ti senti, adesso? Mi trovo a disagio, per via della mia educazione, a dire “sì, sono innocente!”. Sono, come tutti, un peccatore. Certo le sentenze dei giudici hanno definitivamente stabilito che non ho commesso reati, non ho rubato, né concusso, né sono stato corrotto. Era ora! Perché: “era ora!”? Perché, come sai, la mia vicenda giudiziaria è cominciata nel ’92: un mese passato dietro le sbarre, 6 avvisi di garanzia, 4 processi, 15 capi di imputazione, 8/10 anni di reclusione richiesti dai pubblici ministeri. Dopo 8 anni sono stato assolto in tutti i processi; il sottoscritto, in nome del popolo italiano, è stato assolto….

Morale della storia? Quando negli anni caldi dopo il ’68 e durante il terrorismo andai da un anziano prete milanese, monsignor Carlo Colombo, preside della facoltà di teologia del seminario regionale, e gli chiesi come fosse possibile che, mentre rischiavamo tutto di noi per difendere la libertà di tutti nelle università, trovassimo l’ostilità anche di una parte del mondo cattolico – la Fuci, il rettore dell’ Università Cattolica” Giuseppe Lazzati, Franco Monaco, te li ricordi, no? Ti ricordi che mentre noi si difendeva la libertà e si prendeva mazzate da destra e da sinistra, quelli ci accusavano di “astratto umanitarismo”….

Sì, quelli me li ricordo bene. Per uno di loro pare sia in corso anche un processo di beatificazione. Ci chiamassero a testimoniare…. E comunque non avrei mai detto che tu frequentassi anche i teologi. Dunque, cosa ti disse monsignor Colombo? Mi disse che nelle guerre, anche in quelle giuste, ci sono morti e feriti. Così, oggi, io sono un ferito della rivoluzione politica via giudiziaria avvenuta nel nostro paese. Anche questa volta dalla parte della libertà, e anche questa volta il destino della congrega opposta è molto significativo.

Spiega il “significativo”…
Quanti onorevoli Monaco ci sono nel Ppi? Quanti signor nessuno intellettual-cattoliconi hanno costruito carriere politiche e giudiziarie speculando sul moralismo becero? Se penso alle parole del Papa sulla giustizia di poco tempo fa, è facile trovare l’umanità della posizione della Chiesa. Se invece penso che non ci sono più i comunisti, ma siamo ancora pieni di cattocomunisti mi viene voglia di fare un settimanle e sparaglielo in faccia. Potremmo chiamarlo Tempi.

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