Nigeria. Esplosione autobus provoca 20 morti. Forti sospetti su Boko Haram
L’altra notte, una ventina di persone sono morte e altre sessanta sono rimaste ferite per l’esplosione di un autobus ad Abuja (Nigeria). Pare che l’attacco – il cui obiettivo era un posto di blocco della polizia -, sebbene al momento non vi sia ancora nessuna rivendicazione, sia stato opera del gruppo terroristico islamista Boko Haram.
Alcuni testimoni hanno raccontato di aver visto un uomo parcheggiare nei pressi della zona dove si trovavano i veicoli e poi fuggire qualche istante prima della deflagrazione.
L’esplosione è avvenuta nella stazione di Nyanyad, la stessa dove lo scorso 14 aprile si era verificato un doppio attentato, quella volta poi rivendicato da Boko Haram, che aveva provocato 71 morti e 124 feriti.
NAZIONI STRANIERE? In un comunicato inviato all’Agenzia Fides, la Caritas della Nigeria invita il governo ad individuare le radici del fenomeno Boko Haram: «Il governo federale non deve far ricorso alla politica di distrazione, mentre i suoi agenti si accusano a vicenda», quel che deve fare, afferma il documento, è verificare se Boko Haram non goda di appoggi esterni. «Il livello di sofisticazione e la quantità di armi e di supporto logistico dell’insorgenza fa intravvedere un’operazione ben finanziata e tecnicamente ben organizzata che va oltre le capacità di entità locali. Il governo nigeriano dovrebbe verificare le speculazioni secondo le quali alcune nazioni straniere non sono contente del potenziale della Nigeria e sono intente a smembrare il Paese sfruttando le prossime elezioni del 2015».
LA MARCIA PER LE STUDENTESSE. Quest’anno le milizie islamiste hanno già ucciso oltre 1.500 civili nei tre stati nel nord-est della Nigeria. Solo pochi giorni fa, nella stessa capitale, si era svolta la marcia di parenti e genitori delle 234 ragazze rapite a metà aprile a Chibok, nello Stato nordorientale nigeriano del Borno. Sulla sorte delle studentesse ancora non si sa nulla, ma i sospetti cadono ancora su Boko Haram. Pare che siano diventate loro schiave o siano state rivendute in Ciad e Camerun.
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