Nasce il governo autonomo della Cirenaica. Dopo la “Primavera araba” la Libia rischia di andare in pezzi
L’annuncio per il momento è puramente simbolico ma potrebbe avere gravi conseguenze per la Libia. Domenica più di 20 ministri hanno giurato davanti a una bandiera della Cirenaica, l’Est del paese, formalizzando così la nascita di un governo autonomo della regione ricca di petrolio.
DIVISIONE DELLA LIBIA. A capo del governo, che non è riconosciuto dallo Stato centrale di Tripoli, c’è il leader di una potente milizia libica, Ibrahim Al Jathran, che ha chiesto la divisione federale della Libia in tre parti: Cirenaica, Tripolitania e Fezzan. La sua brigata Hamza composta da migliaia di uomini armati ha già conquistato i porti petroliferi di Es Sider, Brega e Ras Lanuf bloccando la vendita di petrolio e facendo perdere al suo paese circa 5 miliardi di dollari.
Secondo Al Jathran, Tripoli vende il petrolio estratto in Cirenaica ma non restituisce poi alla regione abbastanza di quanto guadagnato: «Il petrolio dovrebbe beneficiare tutto il popolo libico, ma non è così».
RAPPORTI DI FORZA. Il governo libico non ha ancora rilasciato dichiarazioni sull’azione unilaterale dei ribelli ma il timore di perdere definitivamente la maggior parte dei proventi del petrolio è alto. Difficilmente lo Stato potrebbe ristabilire l’ordine con la forza: i ministeri nella capitale infatti vengono spesso occupati da brigate armate, che non li abbandonano fino a quando il Parlamento non soddisfa le richieste dei guerriglieri. Se l’esercito non li stana prima, come dichiarato dallo stesso governo, è perché i guerriglieri sono superiori ai soldati per numero di uomini e capacità di fuoco.
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