Nasce il governo autonomo della Cirenaica. Dopo la “Primavera araba” la Libia rischia di andare in pezzi

Di Redazione
04 Novembre 2013
La regione ricca di petrolio nomina un governo guidato dal capo di una potente brigata ribelle Ibrahim Al Jathran

L’annuncio per il momento è puramente simbolico ma potrebbe avere gravi conseguenze per la Libia. Domenica più di 20 ministri hanno giurato davanti a una bandiera della Cirenaica, l’Est del paese, formalizzando così la nascita di un governo autonomo della regione ricca di petrolio.

DIVISIONE DELLA LIBIA. A capo del governo, che non è riconosciuto dallo Stato centrale di Tripoli, c’è il leader di una potente milizia libica, Ibrahim Al Jathran, che ha chiesto la divisione federale della Libia in tre parti: Cirenaica, Tripolitania e Fezzan. La sua brigata Hamza composta da migliaia di uomini armati ha già conquistato i porti petroliferi di Es Sider, Brega e Ras Lanuf bloccando la vendita di petrolio e facendo perdere al suo paese circa 5 miliardi di dollari.
Secondo Al Jathran, Tripoli vende il petrolio estratto in Cirenaica ma non restituisce poi alla regione abbastanza di quanto guadagnato: «Il petrolio dovrebbe beneficiare tutto il popolo libico, ma non è così».

RAPPORTI DI FORZA. Il governo libico non ha ancora rilasciato dichiarazioni sull’azione unilaterale dei ribelli ma il timore di perdere definitivamente la maggior parte dei proventi del petrolio è alto. Difficilmente lo Stato potrebbe ristabilire l’ordine con la forza: i ministeri nella capitale infatti vengono spesso occupati da brigate armate, che non li abbandonano fino a quando il Parlamento non soddisfa le richieste dei guerriglieri. Se l’esercito non li stana prima, come dichiarato dallo stesso governo, è perché i guerriglieri sono superiori ai soldati per numero di uomini e capacità di fuoco.

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