Road show a Londra delle istituzioni italiane per presentare il progetto di Milano capitale finanziaria. Il 29 marzo voleranno nella City i ministri Pier Carlo Padoan (Mef) e Angelino Alfano (Affari esteri) insieme con il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, e il sindaco di Milano, Giuseppe Sala. Tutti insieme secondo un protocollo inedito (amministrazioni locali e capi dei dicasteri sotto braccio) che prevede un’intervista con il network Bloomberg e una serie di incontri con la comunità finanziaria. L’obiettivo è duplice: presentare ufficialmente la candidatura di Milano a ospitare il nuovo quartier generale dell’Ema (l’agenzia europea del farmaco) e allo stesso tempo cominciare a tastare il terreno sull’ipotesi di trasferire nel capoluogo lombardo alcune funzioni legate ai mercati finanziari, in particolare l’Euroclearing e cioè i servizi a sostegno del mercato dei contratti dei derivati denominati in euro che a Milano ha già un presidio operativo nella Cassa di Compensazione e Garanzia di Borsa italiana.
LA SEDE DELL’EMA. Una vera azione di marketing e promozione della città di Milano a livello internazionale in una fase in cui si aprono i giochi post Brexit per riposizionare alcune funzioni e centri direzionali (oggi insediate a Londra) nell’ambito dell’eurozona. Dalle ultime indiscrezioni, sembra che per la sede dell’Ema siano in tutto tre le città europee che hanno presentato la candidatura. Oltre a Milano, in corsa ci sono anche Vienna e Copenaghen e il board dell’Agenzia deciderà entro giugno anche sulla base di tutta una serie di condizioni di ‘attrattività’ di tipo ambientale, fiscale e infrastrutturale che saranno valutate (l’Italia, per esempio, ha offerto, tra l’altro, un pacchetto di incentivi e agevolazioni per le famiglie dei dipendenti dell’Ema, un migliaio in tutto).
OPERAZIONE DI SISTEMA. Le grandi manovre per Milano capitale finanziaria dell’eurodistretto sono cominciate da tempo, ma solo adesso stanno entrando nel vivo e la trasferta londinese rappresenta il primo momento ufficiale di verifica di un progetto ambizioso che parte da un’idea del Comitato Select, presieduto da Bepi Pezzulli e che nell’ultimo anno ha coinvolto le istituzioni a diversi livelli. Anche stamattina nella sede della Regione Lombardia che ha ospitato il Global Financial Centres Index, il tradizionale forum in cui viene presentata la classifica sulla competitività delle piazze finanziarie internazionali, erano presenti, oltre all’assessore all’Economia Massimo Garavaglia, il presidente della Commissione Finanze della camera, Maurizio Bernardo, il deputato della Lega fautore del decreto per il rientro dei cervelli, Alessandro Pagano, il pd Gregorio Gitti. Pezzulli ha sottolineato come la Lombardia post Brexit debba essere impostata come “un’operazione di sistema” per avere successo e più volte è stato citato il Comune di Milano come un partner istituzionale fondamentale in questo percorso (anche se, però, la Regione rivendica il ruolo di ‘regista’ dell’operazione).
UNA LEGGE SPECIALE. Secondo l’indice Global Financial, Milano si posiziona al 56 esimo posto in termini di attrattività finanziaria, cioè lontano da quelle prime posizioni vantate non solo da città come Londra, New York Singapore, Tokyo, ma anche da Lussemburgo, Osaka e Shangai. L’opinione prevalente – in proposito Ernst Young ha presentato uno studio che lo conferma – è che ci siano ampi margini di recupero facendo leva su fattori che non sono stati considerati dalla ricerca del GFC come il buon livello di ricchezza privata, la posizione geografica strategica e il livello dell’export.
In questo contesto Maurizio Bernardo ha ribadito che “presto sarà presentata in Parlamento una proposta di legge speciale per Milano” che si aggiungerà alla risoluzione già approvata lo scorso gennaio in Commissione che impegna il governo Gentiloni a predisporre tutti gli atti necessari per la costituzione di un distretto d’affari sotto forma di Gruppo d’interesse economico (Geie), con il coinvolgimento della Corte arbitrale europea e l’arbitro Consob per gestire le controversie finanziarie su un binario parallelo a quello della giustizia civile. Un percorso che ha incontrato il particolare favore della Lega con il presidente della Lombardia, Maroni, che ha deciso di schierare a sostegno del progetto la Finlombarda con “la sua capacità d’investimento di banca di sistema di oltre 2 miliardi di euro”, come ha sottolineato l’assessore Garavaglia.
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