Riceviamo e pubblichiamo una nuova lettera di Luca Rossi, che l’anno scorso ci raccontò le disavventure burocratico-fiscali di un padre di famiglia numerosa.
Buongiorno. Mi chiamo Luca, sono sposato con Chiara da 16 anni, abbiamo 9 figli, monoreddito.
Cud 2014 = 24.000,00 euro.
Indicatore Situazione Reddituale = 35.481,00 euro (ci sono dentro anche gli assegni familiari e forse i famosi 80 euro di Renz; io ne percepisco meno, almeno così mi ha detto l’impiegata dell’Acli, perché tutti i conti li fa l’Inps).
Indicatore Situazione Patrimoniale = 154.171,00 euro (abbiamo la prima casa di proprietà e mia moglie ha ereditato 1/40 dell’appartamento della nonna materna ancora viva e 1/4 dell’appartamento della madre: all’interno ci abita attualmente mia cognata).
Isee = 12.197,93 euro.
Morale della favola = SIAMO RICCHI.
La faccio breve. Abitiamo a Venezia. Dopo lo scandalo Mose il sindaco Giorgio Orsoni si è dimesso, si è visto respingere il patteggiamento e attende il processo. Renato Chisso dovrebbe essere ancora agli arresti, Gianfranco Galan mi pare che abbia patteggiato, Giovanni Mazzacurati non so che fine abbia fatto e Piergiorgio Baita? Per rimediare al tutto è arrivato da Roma il Commissario Straordinario Vittorio Zappalorto. Si dovevano risanare le casse del Comune, non certo andando a recuperare i soldi rubati dai signori coinvolti bensì, come è ormai uso comune in Italia, mettendo le mani in tasca agli italiani, in questo caso i veneziani, e senza chiedere scusa, permesso e grazie.
Risultato: biglietti Actv aumentati, buoni pasto e trasporti scolastici aumentati, rette degli asili nido aumentate, tariffa oraria dei parcheggi comunali aumentata, e forse tante altre cose di cui non sono venuto a conoscenza.
Conclusione: l’Isee precedente era di 7.669,00 e ci dava diritto a varie esenzioni e/o detrazioni. Ora, essendo arrivati a quota 12.197,93, non possiamo neanche più richiedere l’assegno al nucleo familiare del Comune. Piccoli aiuti che fanno tirare boccate d’ossigeno. Importante è affermare che per valutare la ricchezza di una famiglia si tiene conto di un maggior numero di entrate (l’Isee aumenta), ma il limite di reddito (sempre valutato tramite l’Isee) è ancora fermo ai vecchi parametri con cui veniva definita l’accessibilità alle esenzioni e/o riduzioni (valori bassi di Isee).
Capitolo Tasi. Viviamo in un appartamento che molto probabilmente, per una famiglia di ridotte dimensioni, è considerato grande. Noi siamo in 11 in 120 metri quadrati calpestabili. La rendita catastale supera i 1.000,00 euro, perciò non abbiamo diritto ai 50 euro di esenzione per ogni figlio convivente.
Morale della favola = 660,00 euro.
L’Europa ordina, l’Italia obbedisce. L’Oms impone, l’Italia subisce (vedi ideologia gender). Morale della favola: tolleranza indifferente (va bene tutto, tutti fanno così) pessima consigliera, totale errore. E intanto nessuno pensa alle famiglie (nemmeno Del Rio).
Luca Rossi
Foto francobollo “fiscale” da Shutterstock