
Mensa a scuola. «Lo Stato non può imporre una dittatura alimentare»

[cham_inread]
L’obbligo di usufruire della mensa scolastica e il divieto di portarsi il cibo da casa nelle scuole pubbliche è «un’enorme stupidaggine», dice la firma de Il Giornale Nicola Porro. In Senato è in discussione un ddl per rivedere la legislazione su tutti i tipi di mensa (ospedaliera, assistenziale e scolastica) e in riferimento alla questione del “panino da casa” nelle scuole, si legge nel testo che «i servizi di ristorazione scolastica sono parte integrante delle attività formative ed educative erogate dalle istituzioni scolastiche».
[pubblicita_articolo allineam=”destra”]LA TORTA DELLA MAMMA. Porro contesta questo atteggiamento paternalistico dello Stato che in nome della tutela dei cittadini soffoca le libertà individuali: «Non è compito dello Stato occuparsi dei nostri consumi e delle nostre abitudini alimentari. Per i bambini basta la famiglia. Si è arrivati al paradosso di considerare più sicura una torta confezionata rispetto a quella preparata dalla mamma». I promotori del disegno di legge sostengono che ci sia una scarsa educazione alimentare, ma secondo Porro questa forma di costrizione non può costituire la soluzione giusta. «Sono invece favorevole a qualsiasi tipo di formazione caratterizzata da un approccio scientifico. Ben venga quindi che la scuola promuova una maggiore conoscenza in questo campo, ma deve essere un’iniziativa sussidiaria al compito che spetta alla famiglia. La scuola deve fornire degli strumenti critici di conoscenza, ma non certo imporre una dittatura alimentare».
«PROIBIZIONISMO ALIMENTARE». Già lo Stato ha tentato di promuovere determinati stili di vita favorendo campagne contro alimenti come l’olio di palma o gli zuccheri. «Trovo allucinante questo proibizionismo alimentare. Utilizzando lo stesso metro di giudizio, si dovrebbero proibire praticamente tutti gli alimenti, mentre da sempre i nutrizionisti sostengono che la dieta debba essere quanto più equilibrata possibile». Come sottolineato in altri articoli, Porro specifica che nessuno raccomanda di ingozzarsi di grassi e zuccheri in eccesso, ma preferire alimenti salutari e di qualità è diverso dal piegarsi a un’imposizione assolutista da parte dello Stato.
COCA-COLA PROIBITA? Nei ragazzi il risultato potrebbe essere, sostiene Porro, l’esatto contrario di quello desiderato, cioè che il divieto di certi cibi “proibiti” come le bibite zuccherate o le merendine spinga i ragazzi ad abusarne. «È come con il fumo: tutti sanno che le sigarette fanno male e proprio per questo i ragazzi sentono il “gusto del proibito” nel fumarle. Se si continua così, ci troveremo dei ragazzini che per fare uno sberleffo alle istituzioni, anziché fumare una sigaretta, si berranno una Coca-Cola».
Foto Ansa
[cham_piede]
0 commenti
Non ci sono ancora commenti.
I commenti sono aperti solo per gli utenti registrati. Abbonati subito per commentare!