L’Ontario apre ai club omosessuali e minaccia la libertà religiosa dei cittadini

Di Benedetta Frigerio
20 Giugno 2012
Le scuole cattoliche della più grande provincia del Canada saranno obbligate ad ammettere i club per i diritti gay. Incredula la reazione dei vescovi: «Non c'è stato nemmeno chiesto di esprimere un'opinione a riguardo».

Dopo la Gran Bretagna e la California un altro governo democratico limita la libertà di coscienza e religiosa. Disattendendo ciò su cui si fonda una democrazia reale. La più grande provincia del Canada, l’Ontario, ha infatti obbligato tutte le scuole, anche quelle non statali e religiose, ad ammettere e finanziare i “club omosessuali” all’interno delle proprie aule. Non si pensava che il partito democratico e il governo liberal dell’Ontario arrivassero al punto di minacciare la libertà religiosa e di coscienza, protetta dalla stessa carta costituzionale dello Stato. Invece la legge (Bill 13) è stata approvata dieci giorni fa. I vescovi cattolici, insieme alla Federazione evangelica canadese, hanno cercato un dialogo con il governo per mesi, ma quest’ultimo ha preferito dare ascolto solo alla Eagle Canada, il gruppo per i diritti omosessuali più importante della regione, che ha supportato la norma senza chiamare in causa tutte le parti.

Il Cardinal Thomas Collins, presidente dell’assemblea dei vescovi cattolici dell’Ontario, in questi mesi aveva accettato di procedere per compromessi, non pensando che un governo democratico si sarebbe potuto spingere fin a obbligare qualcuno ad agire contro la propria coscienza. Ma dopo l’approvazione della norma, ha assunto toni più combattivi: «Siamo tutti obbligati a seguire la legge e non ci è stato permesso nemmeno di esprimere un parere a riguardo né di sottolineare che la norma prevede un’intrusione che limita la libertà religiosa». All’interno del mondo cattoliche molte sono state le polemiche sulla strategia usata dai vescovi, che davanti a una violazione tale «delle norme democratiche avrebbero dovuto radunare i fedeli per fargli comprendere la gravità di quanto stava accadendo», ha dichiarato Peter Stockland, membro onorario del Cardus, un think tank che si occupa dei rapporti fra Stato e Chiesa. «Perché – ha continuato – qui non si tratta di opporre i diritti dei gay a quelli di altri. Qui stiamo toccando la carta dei diritti che include anche il diritto alla libertà religiosa». In effetti, contro una norma che vìola la libertà di coscienza dei cittadini, la Chiesa statunitense sta combattendo da mesi, sostenendo le denunce contro i governo, mobilitando la società, manifestando, protestando e intervenendo pubblicamente e chiedendo la disobbedienza civile. Ma quel che resta grave è che il governo, come hanno fatto notare le scuole cattoliche, ha rassicurato fino all’ultimo le istituzioni non statali di avere intenzione di discutere insieme il disegno di legge, mentre la legge è stata votata senza che questo accadesse.

Ci si domanda se lo scopo sia davvero evitare che si ripetano episodi di bullismo, anche perché le aggressioni a ragazzi omosessuali, come dimostra il sondaggio effettuato fra gli studenti canadesi, sono una percentuale piccolissima rispetto al totale dei casi. Si è passati, inoltre, dal richiedere alle scuole di lasciare che si formassero club per il rispetto delle differenze di qualsiasi tipo, alla possibilità per gli studenti di costituire club specifici per la sola difesa dei diritti gay. Ma la conseguenza peggiore, a cui la legge può portare, è la chiusura delle scuole cattoliche. A dirlo non è solo il fatto che l’insegnamento della morale potrà essere bandito perché in contrasto con i club che ritengono discriminante «anche solo chi dice che la persona è da rispettare, ma che l’atto è disordinato», come ha fatto notare un gruppo di genitori. Alcuni parlamentari hanno chiarito che, data la norma, i cattolici dovranno smettere di insegnare secondo la loro dottrina, mentre i giornali e alcuni opinionisti chiedono già la chiusura degli istituti e lo stop di qualsiasi sussidio statale. Justin Trottier, presidente del Centro per le indagini e la promozione di una società secolarizzata, ha sottolineato che l’approvazione della legge fa emergere un’altra questione. «L’elefante nella stanza – ha chiarito – sono le scuole cattoliche. Un ostacolo per garantire l’uguaglianza». Per il gruppo dei Genitori ed educatori cattolici, «qui non interessa la difesa dei diritti gay discriminati, nel mirino c’è la Chiesa in generale: come insegniamo che l’aborto è sbagliato, riconosciamo l’omosessualità come un atto disordinato senza che questo condanni nessuna persona. Qui non sono a rischio i nostri risparmi, ma il diritto dei genitori e degli insegnanti di insegnare la morale naturale secondo coscienza». Per questo diversi gruppi evangelici avevano annunciato che se la norma fosse passata sarebbero seguiti anni di denunce e battaglie legali contro il governo regionale.

@frigeriobenedet

 

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18 commenti

  1. Gaia Ferretti

    Gmtubini, l’aria e’ un bene prezioso. Con la tua presenza stai consumando ossigeno. Il nostro.

  2. Zu Tode

    Gmtubini, superchecca, calmati.

  3. Alex Galvani

    penso che questo sia un messaggio più intelligente e onesto di quello della signora Frigerio, non so perchè…

  4. Alex Galvani

    Sono allibito per la disonestà della giornalista.
    Non solo ha taciuto che è una legge eminentemente anti-bullismo (solo una nota vaga che NON fa capire che è una legge contro la violenza sui minori, anche quelli gay).
    Non solo ha taciuto che persino l’Associazione degli Insegnanti Cattolici dell’Ontario è favorevole alla legge.
    Guarda caso ha anche dimenticato di scrivere che questa regola vale per le scuole che vogliono avere soldi pubblici, e poi fare come gli pare.
    Strano principio, dato che questi fondi pubblici significa che arrivano dalle tasche di cittadini etero e anche gay.
    Volete creare un mondo razzista? Pagatevelo! Non di certo coi miei soldi.
    E lei, signora Frigerio, la smetta di scrivere mezze verità, perchè questo non è un servizio ai suoi lettori, men che meno al suo giornale.

  5. Luigi Lupo

    Francesco ti posso assicurare che per quello che dici non sei disordinato. Quello che ha il cervello in disordine è qualche altra persona che, se vuole fare dell’ironia, può scegliere qualche altro bersaglio, magari un celeste governatore con le giacche, grattaceli e scrivanie varie.

    1. gmtubini

      Caro Luigi Lupo, grazie del disinteressato consiglio, ma i bersagli della mia ironia me li scelgo da solo, e di norma li pesco nella vasta categoria dei pecoroni ipocriti che s’impancano nella loro indignazione a comando. Tanti saluti. P.S.: il cervello in disordine casomai ce l’hai tu, chiaro?!

  6. Francesco

    Non volevo offendere nessuno. se così vi chiedo scusa. ma perché minacci la mia famiglia? cosa ti abbiamo fatto di male?

    1. gmtubini

      In vita mia ne ho conosciute di persone con scarso senso dell’umorismo, ma tu, caro mio, al momento in cui l’Onnipotente ne distribuiva alle sue creature, non ti sei neanche messo in fila!
      Per precauzione, nella fiduciosa attesa che il tuo cervello rielabori il mio intervento in modo da riuscire finalmente a coglierne il senso esclusivamente ironico, mi conviene rassicurarti del fatto che nessuno ha la minima intenzione di far del male né a te, né tanto meno alla tua famiglia!
      Tanti saluti.

      1. Alex Galvani

        hahahahaha.
        Ha parlato Totò. Quello che capisce tutto e che dice agli altri che non capiscono.
        C’è poco e niente da capire nel suo intervento. è aria fritta, come sempre.
        “prode”, “dispregio”, “declamare”, “reazionari”, “sapienza”, “prorompe”.
        oh, si, aspetti, questa è la migliore “dal verbo dell’ideologia di genere” (hahahahahahahhahahahahhaha)
        e quest’altra è un po’ ripetuta in ogni post, ma si sa, in assenza di idee, si ricicla:
        “le grancasse di tutti i media allineati al politicamente corretto”
        e poi i soliti “coro roboante”, “sacrosanta causa”, “miserrima emulazione”, “appello agli sventurati”, “morsa stritolatrice”, “retrograda ideologia perversa e pervertitrice”,
        e poi altri bla bla bla bla bla.
        Fino alla chiusa, che sarebbe stata divertente nel 1950, l’età in cui la sua etica si è fermata:
        “Chi è quel maleducato che ha fatto la pernacchia?!”

  7. gmtubini

    Il prode Francesco, in dispregio del pericolo che potrebbero correre lui o i suoi famigliari, non esita declamare, anche in questo covo di reazionari, tutta la sapienza che prorompe dal verbo dell’ideologia di genere, nella più che realistica eventualità che qualche sprovveduto non abbia ancora avuto modo di sentirla strombazzata ogni minuto dalle grancasse di tutti i media allineati al politicamente corretto. La passione civile che gli ha imposto di unire la sua flebile ma ferma voce al coro roboante e stentoreo dei sostenitori della sacrosanta causa gay mi fa commuovere fino alle lagrime e mi spinge ad una indegna e miserrima emulazione del suo immenso gesto di coraggio, dandomi la forza di fare un appello agli sventurati che son stati presi nella morsa stritolatrice della retrograda ideologia perversa e pervertitrice che prende il nome di Chiesa Cattolica. E’ a costoro (miseri!) che anch’io rivolgo il mio accorato appello:
    Giovani, non vi fate ingannare dalla superstizione! Se non darete ascolto alla vostra coscienza fondata su dogmi arcaici, voi sarete come Dio e farete quello che vorrete senza rendere conto a nessuno (nemmeno a voi stessi)! Tutti insieme coltiverete la speranza gloriosa nel famoso “mondo migliore”, che, inesorabilmente, toccherà in eredità alla nuova umanità perfetta, la quale vivrà, nella gioia e nell’oblio di sé, la sua età più aurea e luminosa… Chi è quel maleducato che ha fatto la pernacchia?!

    1. Alex Galvani

      BLA BLA BLA BLA.

  8. Francesco

    A tutti i giovani lettori di Tempi.it:
    Non credete alla continua e bombardante asfissia antigay. Non c’è niente di male, è naturale, e l’omosessualità non è una malattia ma un modo di essere. Siete diversi da altri, non anormali. La normalità non esiste, e non dovrebbe essere permesso a nessuno indagare nel cuore altrui. Tempi crede che i gay siano persone… disordinate.. I gay sono coloro che amano, si innamorano e vivono e si sacrificano per un’altra persona, solo che dello stesso sesso.
    Non pensiate che ciò che dicono di continuo contro i diritti dei gay sia vero, e non abbattetevi, non tutto il mondo è così. Ci sono persone che non la pensano in questo modo e sono pronte a difendere la vostra persona. Io sono fra queste, e non sono gay.
    I ragazzi sono i primi a pagare le conseguenze in termini di colpa e poi di depressione. Non siete soli, anche se non venite compresi oggi, non siete soli.
    Lasciate perdere, non arrabbiatevi, niente vendetta o collera, il mondo è grande, e Dio è ovunque.
    Siate voi stessi, e siate felici.
    C’è un modo sano di vivere il sesso che non è il feudalesimo proibizionista di certa chiesa nè la mercificazione del proprio corpo. E’ la via dell’amore, dell’amore di sè prima di tutto e dell’amore per l’altro, dell’amore che significa darsi completamente, vivendo il presente in armonia e gioia. E l’amore genera rispetto, e la gioia genera letizia.
    Senza colpa, senza negazione del proprio essere. Dobbiamo pretendere per noi la nostra vita.
    Su questo giornale c’è un attacco ai diritti delle minoranze quasi ogni giorno. Vuol dire che spaventa la libertà, vuol dire che fa paura avere a che fare con persone adulte che sanno gestirsi. Che sanno vivere e pensare con la propria testa. Meglio avere a che fare con ubbidienti soldatini della causa, strana causa.. che irrompe nelle vostre vite private… ma permette poi a ricchi corrotti, certo.. lì la morale è individuale, la responsabilità è di uno solo non di altri.. di fare ogni cosa in barba a ogni legge.
    Anche per voi la regola che è vostra responsabilità la vostra vita, quindi siate felici, siate voi stessi,
    Dio è e sarà con voi.

    1. viccrep

      non mi sembra che l’attacco sia agli omosessuali, l’articolo parla di una libertà religiosa e morale che appartiene a molti i quali non possono essere obbligati a fare cose in cui non credono.
      Quindi parla della norma che viola la libertà fondamentale dell’uomo.
      l’uomo nasce uomo biologicamente connaturato ad essere tale così la donna. Il desiderio sessuale è un atto della persona che non la definisce, anzi farsi definire da un proprio desiderio è riduttivo della persona.
      uno può esprimere il proprio pensiero, che se diverso dal nuovo sentire o da nuove teorie, offende, quindi deve cancellare i propri pensieri la propria libertà di espressione.
      Mi auguro che tempi continui a informare, perché certe notizie, come questa vengono nascoste dall’informazione.
      mi auguro anche che ci si possa confrontare, fra idee diverse o diversi sentire, fa parte della libertà che in Ontario viene negata

      1. lu8051

        Vicrep,

        concordo abbastanza con quanto dici relativamente al confronto. Credo anche che la libertà che viene auspicata e il confronto debbano partire da posizioni di mutuo rispetto ed accettazione, Accettazione non vuol dire che una delle parti debba modificare la propria natura per adattarsi ai desideri dell’altra, significa per me riconoscere che ci sono posizioni diverse, e che queste posizioni devono convivere nella società civile.

      2. Alex Galvani

        FALSO.
        l’articolo parla di qualcosa che non esiste.
        Vada a legge la legge numero 13 al parlamento dello stato dell’ontario, prima di scrivere queste sciocchezze.
        quella legge dice che per prevenire il bullismo, vanno inserite TUTTE le categorie che sono vittime. e che non si combatte la vittimizzazione degli omosessuali dicendo che fanno schifo. e aggiunge che se volete i soldi pubblici, allora non insegnate il disprezzo coi soldi delle vostre vittime.
        Perchè questa legge obbliga le scuole private che vogliono soldi pubblici di cittadini etero ed omosessuali a rispettare la dignità dei cittadini di cui si accaparrano i soldi.
        altro che diritti umani e religiosi.

    2. bamb

      Io, se fossi stato Francesco, c’avrei messo un po’ più di retorica!

    3. sergio casesi

      Bellissime parole. grazie.

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