Chissà se vedremo mai sceicchi con turbanti verde speranza, o se nei pub di Dublino le immancabili pinte di Guinness saranno affiancate da angoli narghilè. La notizia suona bizzarra ma pare essere tutto vero: l’Irlanda è una potenza petrolifera. I giacimenti di oro nero che sono stati scoperti a Barryroe, nel mar Celtico, 50 km a sud di Cork, si rivelano di giorno in giorno sempre più ricchi, e la Providence Resources, società che gestisce i pozzi d’estrazione, si sta fregando le mani pensando ai 300 chilometri quadrati che gestisce insieme alla connazionale San Leon Energy, e con Repsol, Eni ed Exxon Mobil.
Già qualche decennio fa era stato rilevato del petrolio nei fondali oceanici tra Irlanda e Francia, ma le trivelle di allora non permettevano di scavare troppo in profondità. I fondali erano molto lontani e si dovette rimandare la scoperta, che ora cade “a pennello”, vista la durissima crisi che mette ko l’economia gaelica da qualche anno, che non risparmia chiaramente i carburanti, in costante crescita di prezzo. E se all’inizio s’ipotizzava che i nuovi pozzi potessero fornire circa 1800 barili al giorno, gli ultimi calcoli hanno visto questa cifra raddoppiare, e superare quota 3500, andando ampiamente oltre lo sbarramento di commerciabilità dell’oro nero.
Certo, le cifre sono comunque ridotte, nulla in paragone ai giganti arabi, che producono milioni di barili ogni giorno. Ma pare che in realtà non ci sia solo il pozzo di Barryroe, ma un campo petrolifero ben più esteso, che potrebbe toccare i 900 milioni di barili, fornendo per di più un petrolio di qualità ottima. Basterà per aiutare il risanamento del debito pubblico irlandese? Chissà. Intanto la Providence Resources appiana il suo debito e pianifica importanti investimenti, nel tentativo di allargare e incrementare l’attività d’estrazione intorno all’Isola verde. Due scelte che potrebbero comunque dare un impulso notevole all’intera economia nazionale.
Nell’attesa quindi di capire quanto e quando sarà utilizzabile il petrolio, tanti irlandesi hanno applaudito a questa scoperta. Che è stata segnata anche da una coincidenza strana, notata da molti: quando si è capito che le quantità di petrolio erano straripanti mancavano pochi giorni al 17 marzo, san Patrizio. Il Santo patrono dell’Irlanda.
Twitter: @LeleMichela