Libia, il Parlamento introduce la sharia. Due anni e mezzo dopo, ecco il frutto della “Primavera araba”
Il Parlamento della Libia ha approvato ieri la sharia come fonte di tutte le leggi. Una commissione dovrà ora valutare che le norme esistenti nel paese, che non ha ancora una Costituzione, siano in linea con i dettami della legge islamica.
LIBIA NEL CAOS. A due anni e mezzo dallo scoppio della cosiddetta “Primavera araba” e dell’uccisione di Gheddafi da parte dei ribelli con l’aiuto della Nato il paese è nel caos, a causa delle milizie armate e indipendenti dallo Stato che fanno il bello e il cattivo tempo nel paese.
La legge approvata dal Parlamento dimostra inoltre come gli estremisti islamici, tenuti a bada per anni dal regime, stiano diventando sempre più influenti in Libia. Le milizie sono riuscite con la violenza e le minacce a far approvare diverse leggi al Parlamento e anche l’introduzione della sharia potrebbe essere un modo per calmare le frange più estreme come Ansar Al Sharia.
SHARIA È LEGGE. Non a caso, Mohammed Al Zaroug, membro del partito dei Fratelli Musulmani, ha dichiarato: «Ora nessuno potrà dire che il Parlamento non lavora in parallelo con la sharia». Ibrahim Al Gharyani, del partito National Forces Alliance, ha aggiunto: «Il sistema legislativo comunque non contiene molte leggi che contraddicono la legge islamica». Nella stessa seduta i parlamentari hanno anche nominato una commissione di 60 membri per scrivere una Costituzione.
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