Lettera dall’Emilia, dove lo Stato fa di tutto per non far ripartire i terremotati

Di Gabriele Pivetti
31 Gennaio 2013
«Il nostro mondo reale è fatto invece dello stillicidio quotidiano di uno Stato inefficiente. E poi ci si stupisce perché non si è ancora cominciato a ricostruire?»

Caro direttore,

Le scrivo dalla nostra cara bassa terremotata.

Quello che accade ad un ditta come F.lli Baraldi rappresenta quella cultura del sospetto che impregna il nostro Stato in tutti i suoi settori: giustizia, amministrazioni locali, sanità.
Il terremoto ha messo in evidenza questo sistema che si avvita su se stesso alla ricerca di una forma “perfetta” che non si può dare.
L’esempio più evidente è vedere quali sono i principi ispiratori dell’attività legislativa della regione inerente alla ricostruzione e confermati spesso in incontri pubblici.

Al primo posto delle loro preoccupazioni c’è la necessità di evitare conflitti con l’UE, poi tenere lontano le infiltrazioni mafiose (li abbiamo già in casa), poi non farsi fregare dai soliti furbetti, e finalmente per ultimo vengono quelli che devono ricostruire le loro case e attività, che sono anche quelli che pagano l’IMU su case che non ci sono più…
Il bello è che a questa banda di amministratori “di condominio” si accodano tutti i nostri politici di destra e sinistra, perché non hanno una idea diversa, non hanno iniziativa, non gli interessa rischiare.

Si poteva fare la no-tax area? Per l’amor di dio, se l’Angela (Merkel) se ne accorge sono guai.
E allora perché non fare una area di tassazione alla tedesca? Come andrebbe in contrasto con l’UE?
Forse se ci mettessero nelle stesse condizioni delle ditte tedesche salterebbero tutti gli altarini che garantiscono il controllo del potere.

Il nostro mondo reale è fatto invece dello stillicidio quotidiano di uno Stato inefficiente.
Per avere un finanziamento dalle banche devi dimostrare che sei puro come un bambino, perciò devi avere un “DURC” aggiornato. Ho fatto domanda all’INPS di Modena in ottobre 2012, dopo 3 mesi, 5 telefonate a funzionari uno diverso dall’altro, arriva lo scan di un DURC faxato, perché l’originale è andato smarrito. Se chiedi spiegazioni, fai la figura del rompiballe che disturba il personale.

La mia attività ormai è basata all’80 per cento sull’estero. Perciò una volta alla settimana devo compilare il documento “Dichiarazione d’origine” delle merci che è un modello cartaceo che nessuna stampante moderna può gestire a meno di infilare manualmente un foglio per volta. Poi si deve andare alla Camera di Commercio più vicina per farsi firmare questo documento da un funzionario che non sa niente di quello che spediamo. Perdi almeno un’ora per ogni spedizione e il funzionario ti guarda con occhi compassionevoli perché loro fanno lo sconto di € 5 per i terremotati.

E poi ci si stupisce perché non si è ancora cominciato a ricostruire il privato, perché la gente si ammazza per la disperazione? A proposito: in sei mesi i suicidi sono passati da 1 o 2 a più di 10. Ma non si deve dire per non provocarne altri! (e non disturbare il timoniere solo al comando ).

Saluti

Gabriele Pivetti

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1 commento

  1. Tribute to TM

    E’ mostruoso…non ci sono altre parole….

    Abbiamo avuto meno problemi in Friuli nel ’76 con Zamberletti…..a parte le cooperative rosse che sono venute in massa per demolire le chiese…..e le testimonianze della nostra storia e costruire cattedrali nel deserto di cemento armato….ma non ce l’hanno fatta perché i friulani hanno la “capa tosta” !!!!!!

    Si legga a proposito il libro di Roby Ronza “Friuli: dalle tende al deserto” Jaka book

    mandi mandi

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