(Aggiornamento: la presidente Rai Anna Maria Tarantola ha telefontato a casa Tresoldi per chiedere scusa. Qui l’intervista a mamma Lucrezia)
Invitiamo i nostri lettori a scrivere a [email protected] affinché la Rai chieda pubblicamente scusa. È accaduto un fatto increscioso e incredibile lunedì durante la trasmissione “La vita in diretta”, durante una puntata cui ha partecipato anche Max Tresoldi, l’uomo che nel 2001 si è svegliato dopo dieci anni in stato vegetativo. Una storia bellissima di speranza ed affetto, di cui tempi.it si è già altre volte occupato (qui trovate l’intervista alla madre di Max, Ezia, una donna straordinaria che, oltre ad accudire il figlio, con lui da anni gira per l’Italia per raccontare quanto possa essere gratificante e bella anche un’esistenza complicata come quella di Max).
Bene, cosa è successo? È accaduto che Max avrebbe dovuto partecipare alla trasmissione in collegamento dalla sua casa di Carugate (Milano). Sebbene il collegamento fosse previsto per le 16.30, la parola gli è stata data solo per due minuti alle 18, mentre scorrevano i titoli di coda. Prima, come rileva su Avvenire Lucia Bellaspiga, una trasmissione all’insegna della confusione. «Dei venti minuti previsti sugli stati vegetativi, ben 16 sono stati dedicati a presunte “visioni del paradiso”, addirittura “porte dell’aldilà”, luci “che immettono in un’altra dimensione”, con interrogativi “profondissimi” del tipo “forse sono viaggi ai confini della vita che ci attende oltre l’esistenza terrena?”».
Insomma, un polpettone che mette nello stesso calderone visioni grottesche e l’esperienza di gente come Max che «non ha visto niente in dieci anni, perché lui vedeva noi, i medici, la città, la vita vera, ma non riusciva a comunicarcelo». Quando arriva il suo momento, Max, nei pochi minuti concessi, riesce a comunicare ben poco. È affaticato, sorride, fa ok col pollice. La madre riesce a dire due-cose-due sulla vicenda. E qui avviene il fattaccio. Perché quando la linea torna allo studio, interviene Alda D’Eusanio, la presentatrice trash già nota alle cronache per certe sue esternazioni assurde.
«NON FARE COME SUA MAMMA». «Quella non è vita», dice. «Tornare in vita senza poter più essere libero e soffrire, e avere quello sguardo vuoto… mi dispiace, no! Rivolgo un appello pubblico a mia madre, se dovesse accadermi quel che è accaduto a Max, non fare come sua mamma! Quando Dio chiama, l’uomo deve andare!». In studio non scatta l’applauso, i conduttori sono impietriti. La signora Ezia ha solo il breve spazio di una replica. comunque significativa: «Voglio dire a quella signora che io non ho riportato in vita mio figlio, mio figlio è sempre stato in vita. E la sua vita è bella così com’è». I conduttori Paola Perego e Franco Di Mare hanno preso le distanze dalle parole della D’Eusanio.
Avvenire ci informa che, terminata la puntata, gli autori hanno chiamato casa Tresoldi per scusarsi dell’incidente. Mamma Ezia è scandalizzata: «Esigo le scuse del direttore di RaiUno, non per me ma per mio figlio. Cos’è diventata la Rai? Chi invita come esperti? A che titolo quella donna dice a mio figlio che la sua vita è indegna?».