La Francia si schiera con l’Italia contro Darmanin

Di Leone Grotti
06 Maggio 2023
Il ministro dell'Interno di Macron torna a criticare Giorgia Meloni sui migranti. Ma il suo governo e l'opposizione prendono le distanze e lo attaccano: «Senza l'Italia saremmo sommersi dai flussi»
Il ministro dell'Interno della Francia, Gérald Darmanin

Il ministro dell'Interno della Francia, Gérald Darmanin

I primi a non aver apprezzato l’intemerata contro Giorgia Meloni del ministro dell’Interno, Gérald Darmanin, sono i francesi. Il ministro transalpino, sotto accusa in patria per la gestione del fenomeno migratorio, ha cercato di scaricare le responsabilità del proprio fallimento su Roma ma il suo maldestro tentativo non ha fatto che imbarazzare la Francia e attirare ancora più critiche al governo di Emmanuel Macron.

«Meloni non sa gestire i migranti»

Darmanin ha accusato Meloni di essere «incapace di gestire il problema dell’immigrazione» durante un’intervista radiofonica a Rmc. Non è un caso se il ministro ha paragonato la premier «a Marine Le Pen», giudicandola a capo di «un governo di estrema destra».

Il giorno prima, infatti, Darmanin era stato definito «ministro dell’immigrazione di massa» da Jordan Bardella, braccio destro di Le Pen. Il presidente del partito Rassemblement National, dopo essersi recato alla frontiera tra Mentone e Ventimiglia, aveva criticato il governo, giudicando insufficienti, anzi «irrisori», i rinforzi delle forze dell’ordine inviati al confine per bloccare l’afflusso irregolare di migranti.

Il paragone con Le Pen e le accuse servivano dunque a rintuzzare l’opposizione e a scaricare le responsabilità sull’«estrema destra», tanto italiana quanto francese. Ma il risultato della replica politica è stato lo scoppio di una nuova crisi diplomatica tra Francia e Italia.

«La Francia ha bisogno dell’Italia»

Una crisi della quale Macron per primo, già criticatissimo in Europa e negli Stati Uniti per le sue parole su Taiwan durante il viaggio in Cina, non sentiva il bisogno. Non è un caso se l’omologa del ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani, che ha annullato la visita prevista a Parigi, si è affrettata a gettare acqua sul fuoco: «Ho parlato con Tajani», ha dichiarato Catherine Colonna, «furiosa» con Darmanin secondo la stampa francese. «Gli ho detto che la relazione tra Italia e Francia è basata sul reciproco rispetto. Spero di poterlo accogliere presto a Parigi».

Anche il ministro dell’Educazione, Pap Ndiaye, ha invitato il governo «a riannodare i fili di un dialogo sereno». Anche perché, come dichiarato dal ministro dei Conti pubblici Gabriel Attal, «la Francia ha troppo bisogno dell’Italia e viceversa».

«Darmanin ha fatto un errore diplomatico»

L’opposizione non è stata così tenera con Darmanin. Il leader dei Repubblicani, Éric Ciotti, ha definito le parole del ministro «inopportune»: «Darmanin ha compiuto un errore diplomatico. Attaccare il paese che ci protegge da un afflusso di migranti ancora più grande è inutile e controproducente. Se l’Italia decidesse di non gestire più i flussi alle porte dell’Europa, la Francia verrebbe sommersa dai migranti».

Duro anche Bardella: «Con Darmanin come ministro la Francia ha battuto tutti i record in termini di immigrazione. Un bilancio che non gli permette di dare la minima lezione di fermezza ai nostri vicini italiani, che pagano quel “pull factor” che lui stesso ha creato in Europa».

A Macron non servono crisi diplomatiche

Già a novembre Darmanin aveva accusato l’Italia di essere «disumana» e di «violare gli accordi internazionali» per il rifiuto del governo di Meloni di accogliere i migranti arrivati a bordo della Ocean Viking. Ma anche in quel caso aveva compiuto una gaffe visto che Roma aveva rispettato tutte le regole internazionali.

Prima o poi anche il ministro francese si renderà conto che provocare crisi diplomatiche non è il modo migliore per risollevare l’opinione (pessima) che i francesi hanno di Macron e dei suoi governi.

@LeoneGrotti

Foto Ansa

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