Era il 16 novembre, tre giorni dopo i terribili attentati di Parigi, e davanti ai parlamentari riuniti a Versailles il presidente della Repubblica François Hollande espose con durezza e solennità il suo progetto di riforma costituzionale per rispondere ai terroristi. «La revisione della Costituzione deve accompagnarsi ad altre misure – disse -. Noi dobbiamo poter privare della sua nazionalità francese un individuo condannato per aver attentato agli interessi fondamentali della nazione o aver commesso un atto di terrorismo, anche se è nato francese, quando benefici di un’altra nazionalità».
RISPOSTA STRAORDINARIA. La promessa di Hollande ha fatto scalpore, fuori e dentro il partito socialista, dal momento che la misura annunciata è considerata un vecchio cavallo di destra. Ma la situazione straordinaria, negli attentati sono morte 130 persone, richiedeva una risposta straordinaria. E tutti, anche i suoi nemici, hanno lodato Hollande per aver dato questa risposta. Oggi il Consiglio dei ministri francesi si riunisce per decidere sull’evoluzione dello stato di emergenza e sulla privazione della nazionalità, ma i toni dopo appena un mese sono già cambiati e si sono ammorbiditi.
«NON PORTA VOTI». Infatti, assicura il Le Figaro, il premier Manuel Valls e il ministro degli Interni Bernard Cazeneuve hanno convinto Hollande, con l’aiuto di Christiane Taubira, a mettere da parte la «patata bollente» della privazione della nazionalità. La misura, assicurano, non è popolare, «non sarebbe votata da tutta la sinistra» e non aiuterebbe a «recuperare consensi dalla destra». Dunque, salvo colpi di scena, non se ne fa più niente.
TUTTO DIMENTICATO. Passata la tragedia, insomma, esauritasi l’ondata emotiva, e dopo una consultazione elettorale negativa per il Ps, tutto torna come prima. La guerra da combattere in patria e fuori contro il terrorismo islamico è già dimenticata, come se nulla fosse accaduto. Il nemico va contrastato, ma senza offendere nessuno e senza sporcarsi troppo le mani. Hollande potrebbe averci ripensato di nuovo nella notte, ma resta l’impressione di un senso di impotenza e debolezza preoccupanti.
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Foto Hollande-Siria Ansa/Ap