«L’uomo non c’entra nulla col global warming». Lo dice il co-fondatore di Greenpeace

Di Emmanuele Michela
01 Marzo 2014
Patrick Moore fondò il movimento ambientalista negli anni Settanta, per poi abbandonarlo per la piega politica troppo netta che aveva preso. E oggi afferma: «Non c'è una prova che leghi il surriscaldamento del clima all'uomo»

Patrick_Moore_(environmentalist)I cambiamenti climatici? Non c’entrano nulla con le attività dell’uomo. E a dirlo non è un industriale negazionista del global warming ma un insospettabile ambientalista, che per altro del movimento green per eccellenza, Greenpeace, è stato uno dei fondatori negli anni Settanta. Si chiama Patrick Moore, è canadese e la sua voce canta fuori dal coro dell’attivismo delle associazioni che vanno per la maggiore. Ieri, durante i lavori che il Senato americano ha dedicato all’ambiente, non ha fatto altro che esplicitare, un’altra volta, la sua posizione: «Non ci sono prove scientifiche che le emissioni umane di diossido di carbonio siano la causa principale del surriscaldamento dell’atmosfera terrestre negli ultimi 100 anni. Se ce ne fosse anche solo uno sarebbe stata scritta, così che tutti la vedessero. Ma come si apprende dalla scienza, non esiste un’evidenza certa».

LE CRITICHE ALL’IPCC. Insomma, diffidare da chi afferma che il global warming e ormai un’evidenza scientifica. Per Moore sono solo ipotesi e congetture, su cui si sono erroneamente costruite politiche industriali ed ecologiche. L’esempio più lampante di questa interpretazione sbagliata è l’IPCC, il pannello scientifico che l’Onu ha costruito per monitorare i cambiamenti climatici, sostenendo da anni che «è estremamente probabile» che l’innalzamento delle temperature del globo sia legato alle attività dell’uomo. «Ma “estremamente probabile” non è un termine scientifico». E piuttosto che guardare a dati che non sono il risultato di analisi statistiche è più credibile far risalire l’aumento delle temperature all’era glaciale, «quando la Co2 era 10 volte superiore. So che i miei commenti vanno contro molte congetture sul clima di oggi, ma sono fiducioso che la storia avvalorerà la mia tesi, sia quella sull’inutilità di fare affidamento sui modelli al computer per predire il futuro, sia quella secondo cui le temperature più calde sono meglio di quelle più fredde per la maggior parte della specie».

OGM E GOLDEN RICE. Non è la prima volta che Moore si rivela ecologista atipico. Come detto, è stato tra i fondatori di Greenpeace negli anni Settanta, ma già nell’86 abbandonò il movimento ambientalista, in rotta con la svolta estremamente politica che il gruppo aveva preso. E da allora è diventato un grande critico di quello stesso movimento, che all’inizio, secondo lui, aveva la convinzione che l’uomo potesse avere la soluzione ai problemi dell’ambiente, ma che poi ha travisato le proprie posizioni individuando l’umanità come nemica della terra. Come si vede bene nell’avversione incondizionata agli Ogm, «il caso più eclatante di ecologismo fuorviato», erano le sue parole riportate pochi giorni fa dal Foglio: «Ogni sciocco sensazionalismo messo in piedi da attivisti privi di ogni cultura scientifica finisce immediatamente nel telegiornale della sera». Un mese fa ha girato l’Europa per promuovere la coltivazione del golden rice, «una coltura geneticamente modificata che può contribuire a prevenire la cecità in mezzo milione di bambini l’anno», ma che «viene respinto da questi anti-umanità, che danno la precedenza alle proprie paure infondate invece che alla povertà nel mondo. L’Unicef stima che ogni anno due milioni di bambini muoiano per la mancanza di vitamina A. Il loro sangue è sulle mani di chi rende impossibile usare il golden rice».

@LeleMichela

Articoli correlati

9 commenti

  1. Fede Sli

    Il Riscaldamento globale è una menzogna propinataci ad arte da vent’anni.
    È mezzo secolo che ormai le temperature globali sono stazionarie e sempre più studi lo confermano.
    Le rilevazioni del Ipcc sono per la stragrande maggioranza contraffatte.

  2. Enrico Z

    E cmq 650 scienziati hanno depositato alle nazioni unite un documento in cui affermano che il global warming é una bufala. Tra questi vi sono anche ex appartenenti agli organismi che contrastavano il global warming e si sono accorti che ê una bufala mediatica per raccattare voti e finanziamenti: Al Gore docet.

    Digitate 650 scienziati global warming su google e non lascetevi sfuggire alcune dichiarazioni ….illuminanti.

  3. Enrico Z

    Non é vero, l’aria si inquina anche per cause naturali: vedere vulcani in eruzione.
    E poi sará….ma con quest’aria così inquinata la lunghezza media della vita é raddoppiata….

    1. ErikaT

      si si infatti i casi di cancro aumentano e poi c’è anche l’ acqua del mare piena di scorie nucleari, l’ uomo inquina il pianeta

      1. Vincenzo

        Magari sono aumentati perché sono drasticamente diminuite drasticamente altre cause di morte e la vita si è allungata e perché forse negli anni 60 si moriva ancora di vecchiaia senza andare ad indagare oltre

      2. Andre

        Piena zeppa di scorie nucleari… ce ne sono di ogni tipo sai? Anche nel cervello delle persone!

      3. Gianluca

        I casi di cancro aumentato perché è aumentata l’aspettativa di vita. È un principio statistico.
        Cmq, l’inquinamento c’è stato e lo si vede dall’aumento delle allergie.
        Il Global warming è invece una clamorosa bufala.
        È provato ormai che le temperature per i prossimi decenni (e oltre) sono in calo.

  4. ErikaT

    Una cosa però è certa: l’ aria è inquinata dalle attività industriali umane

I commenti sono chiusi.