Kim Il-sung soppianta Gesù: per la Corea del Nord non siamo nel 2013, ma nel 102

Di Leone Grotti
14 Gennaio 2013
In Corea del Nord è l'anno Juche 102 e non il 2013: 102 anni fa infatti nasceva Kim Il-sung, primo dittatore del paese comunista.

Non siamo nel 2013 ma nel 102, almeno stando al sito dell’agenzia di stampa ufficiale nordcoreana Kcna. Non si tratta però di un errore ma di una questione di priorità. La Corea del Nord ha deciso infatti di datare gli anni del calendario non dalla nascita di Gesù Cristo ma da quella di Kim Il-sung, padre della patria e primo dittatore comunista, nonno dell’attuale despota Kim Jong-un.

JUCHE 102. Come si può vedere dalla foto, prima viene indicato l’anno a partire dalla nascita di Kim Il-sung preceduto dalla parola Juche, l’ideologia comunista della Corea del Nord, ovvero lo spirito di autonomia sul quale è stato fondato il paese, e poi l’anno a partire dalla nascita di Gesù. Il 2013 è dunque Juche 102. Come indicato spesso nei suoi libri dallo scrittore e giornalista Ryszard Kapuściński, infatti, «il comunismo non vuole eliminare la religione ma sostituirsi ad essa».

PERSECUZIONE DEI CRISTIANI. Oltre al tentativo di Kim Jong-un di rifarsi sempre di più alla personalità del nonno, che l’attuale dittatore imita in tutto, dall’abbigliamento al modo di parlare alle comparse in pubblico, il cambiamento della data dimostra dunque l’atteggiamento del comunismo nordcoreano verso la religione. Solo pochi giorni fa, la Corea del Nord è stato nominato per l’11esimo anno di fila il paese che perseguita di più le religioni nel mondo. Almeno 6 mila cristiani sono detenuti solo nel campo di concentramento 14 di Yoduk e se chi cerca di scappare dal paese ha legami con la religione o possiede una Bibbia non viene viene inviato in un gulag, ma immediatamente giustiziato.

@LeoneGrotti

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1 commento

  1. ragnar

    Beh, e questa sarebbe una novità? L’ho sempre detto, che i nordcoreani accetterebbero pure una guerra nucleare pur di non essere più asserviti alla famiglia Kim. Rivoluzione? E come? Almeno un abitante su tre è un delatore del governo (non per propria scelta, ovviamente: è facile capirne il motivo), oltre il 30% della popolazione soffre la fame. Dunque manca la forza sia morale che fisica.

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