Ascona festeggia i cent'anni di Italo Valenti
Lasciato tutto «tutto dietro di sé, amici, compagni, casa», Italo Valenti negli anni Cinquanta si trasferisce in Svizzera dopo aver conosciuto la moglie Anne de Montet. Prima tappa Muralto, poi Ascona, dove conosce e frequenta artisti come Arp, Bissier, Nicholson, Richter e con lo scultore Remo Rossi. Ma ciò che si lascia maggiormente dietro è la pittura figurativa che lascia il posto a quelle vaste superfici cromatiche di colori puri dove forme essenziali nate dalla libera emozione sottesa in un istante invadono lo spazio incontrandosi, quasi per caso, le une con le altre in nome di un lirismo non prestabilito. Ecco come nasce quello che nel 1959 verrà definito l'”astrattismo lirico” di Valenti, dove il collage comincia a prendere il sopravvento e gli assemblaggi di carte, il gioco di sovrapposizioni, non lasciano posto al senso della misura, ma portano in primo piano l’universalità delle proporzioni.
Opere come Á minuit le solei brillant (1961) o il più tardo I Masnadieri (1983), protagoniste insieme a un’altra ventina di creazioni della mostra Italo Valenti e gli amici di Ascona – aperta in occasione del centenario dalla nascita dell’artista dal prossimo 29 settembre al 31 dicembre 2012 presso il Museo Comunale d’Arte Moderna di Ascona – sono l’esito di questo periodo di attività che continuerà fervente fino alla fine dei suoi giorni, quando nel 1995 si spegne, dopo anni passati a produrre piccola collages con la mano sinistra a causa di una paresi, accanto alla devota moglie.
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