Rischia di diventare, ancora prima di nascere, un busillis l’Italicum – la nuova legge elettorale frutto dell’accordo tra Forza Italia e Pd, soprattutto tra Matteo Renzi e Silvio Berlusconi – che domani arriverà all’esame della Camera (il premier Renzi vorrebbe fosse approvata il prima possibile). Da domani inizia il count down voluto dalla conferenza dei capigruppo di Montecitorio, e i deputati avranno 20 ore di tempo prima della votazione finale. Ma oggi il deputato della minoranza dem Pd, Alfredo D’Attorre ha presentato un emendamento che limita alla Camera la nuova legge elettorale, slegando il destino del Senato (quindi delle riforme costituzionali) da quello dell’Italicum.
PRESUNTO ACCORDO CON NCD. L’emendamento, secondo il quotidiano Repubblica, nascerebbe da un presunto accordo tra Matteo Renzi e il leader di Ncd Angelino Alfano, per arrivare all’approvazione della legge entro poco tempo. Tale ipotesi ovviamente ha incontrato da subito il veto di Forza Italia, che in particolare attraverso il capogruppo a Montecitorio Renato Brunetta ha fatto sapere che «Cambiare la legge elettorale solo per la Camera creerebbe solo caos, caos che la Corte costituzionale non potrà fare altro che dichiarare illegittimo alla prima occasione. Non è concepibile ripensare il sistema elettorale per un solo ramo del parlamento, e non possiamo credere che il presidente della Repubblica possa firmare una legge che prevede una riforma della legge elettorale a metà».
D’ATTORRE: «NESSUN PROBLEMA». La prima replica per il Pd è arrivata via tweet dal renziano vicepresidente della Camera Roberto Giachetti che ha scritto: “Ripeto: quelli che non vogliono cambiare legge elettorale sono tanti, si agitano molto, marciano separati ma colpiscono insieme. Sarà dura”. Il pd ha presentato tramite il deputato Lauricella un emendamento, la settimana scorsa, che prevede esattamente il contrario dell’emendamento D’Attorre di oggi, ovvero che la legge elettorale Italicum entri in vigore insieme alla definitiva abolizione del Senato. D’Attorre ha replicato che «Non c’è nessun problema, l’emendamento Lauricella verrebbe votato dopo quello che abbiamo presentato noi» e aggiunge: «Emendamenti del genere erano stati già presentati da diversi gruppi, il mio abolisce l’articolo 2 dell’Italicum, e toglie anche dal testo della legge qualsiasi riferimento al Senato». Secondo D’Attorre non ci sarebbero problemi di costituzionalità, perché «Già nel precedente sistema vigevano due diversi sistemi ed era così anche nella prima Repubblica».