Due notizie arrivano da Iraq e Siria e confermano le difficoltà militari dello Stato islamico e, al contempo, che la battaglia contro i jihadisti rimane ancora aperta.
LE CASE DI MOSUL. La prima la riferisce il sito di notizie ankawa.com secondo cui l’esercito iracheno ha liberato il quartiere orientale di Mosul (Iraq), al Sukkar. Era, prima dell’avvento del Califfato, una delle zone abitate dai cristiani che poi avevano dovuto lasciare le loro abitazioni e fuggire quando che queste erano state marchiate con la lettera araba “nun”, iniziale di “nazareni”, cristiani.
Secondo le fonti, la maggior parte delle settecento abitazioni sarebbero oggi distrutte o gravemente danneggiate, tanto che padre Thabit Mekko, sacerdote caldeo ora sfollato a Erbil, ha dichiarato all’agenzia Fides di considerare la situazione «ancora pericolosa. Ci sono cecchini nelle strade ed è ancora prematuro pensare a un rientro dei cristiani fuggiti dalle loro case».
IL POZZO SIRIANO. Diverse fonti confermano che gli uomini dell’Isis avrebbero danneggiato il maggiore giacimento di gas naturale della Siria, nella regione centrale del Paese. Le notizie, tuttavia, non confermano né smentiscono che il pozzo, che prima del 2011 arrivava a produrre al giorno più di tre milioni di metri cubi di gas, sia stato completamente distrutto.
Foto Ansa