Tempi
  • ACCEDI
ABBONATI
  • Esteri
    • Guerra Ucraina
    • Unione Europea
    • USA
    • Cina
    • Cristiani perseguitati
    • Islamismo
  • Politica
  • Giustizia
    • Magistratura
    • Carceri
  • Economia
    • Recovery Fund
    • Lavoro
    • Euro
    • Risparmio
    • Mutui
  • Ambiente
    • Clima
    • Crisi energetica
  • Salute e bioetica
    • Covid-19
    • Eutanasia
    • Fecondazione assistita
    • Aborto
  • Chiesa
    • Cristianesimo
    • Papa Francesco
    • Benedetto XVI
    • Luigi Giussani
    • Comunione e Liberazione
  • Magazine
    • Sfoglia Tempi digitale
    • Maggio 2022
    • Aprile 2022
    • Marzo 2022
    • Febbraio 2022
    • Gennaio 2022
    • Dicembre 2021
    • Novembre 2021
Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
  • Esteri
    • Guerra Ucraina
    • Unione Europea
    • USA
    • Cina
    • Cristiani perseguitati
    • Islamismo
  • Politica
  • Giustizia
    • Magistratura
    • Carceri
  • Economia
    • Recovery Fund
    • Lavoro
    • Euro
    • Risparmio
    • Mutui
  • Ambiente
    • Clima
    • Crisi energetica
  • Salute e bioetica
    • Covid-19
    • Eutanasia
    • Fecondazione assistita
    • Aborto
  • Chiesa
    • Cristianesimo
    • Papa Francesco
    • Benedetto XVI
    • Luigi Giussani
    • Comunione e Liberazione
  • Magazine
    • Sfoglia Tempi digitale
    • Maggio 2022
    • Aprile 2022
    • Marzo 2022
    • Febbraio 2022
    • Gennaio 2022
    • Dicembre 2021
    • Novembre 2021
Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
Tempi
ABBONATI
Home Esteri

Iraq. Passaggio a Baqofa, tra le milizie cristiane che difendono il villaggio caldeo strappato allo Stato islamico – VIDEO

Parla il comandante Ghiso, a capo di un gruppo di volontari del Dwekh Nawsha: «Abbiamo trascorso il Natale qui, lontano dalle famiglie, in servizio»

Rodolfo Casadei
31/12/2014 - 3:30
Esteri
CondividiTwittaChattaInvia

DAL NOSTRO INVIATO IN IRAQ. Albert Ghiso si ricompone meglio che può e sistema lentamente la mimetica. È stato insieme ai suoi uomini per tutto il turno di guardia notturno, e avrebbe certamente preferito affrontare il giornalista qualche ora più tardi. Baqofa è il villaggio cristiano più prossimo alla linea del fronte con le forze dell’Isis, è stato riconquistato dai peshmerga il 16 agosto insieme alla vicina e più grande e popolosa Teleskoff dopo dieci giorni di occupazione da parte dei jihadisti, e adesso a pattugliare le strade e a tenere la posizione ad appena chilometri e mezzo dalla prima linea ci sono anche loro: gli armati cristiani di Dwekh Nawsha. La parola in aramaico significa “coloro che si sacrificheranno”, ed è il nome che si è dato il gruppo di autodifesa cristiano nato all’indomani dell’attacco del Daesh alla Piana di Ninive e del suo tentativo di annessione di tutta la regione abitata da venti secoli dai cristiani assiri al califfato di al Baghdadi.

iraq-baqofa-bandiera-milizie-cristiane-dwekh-nawsha-kPer ora sono solo 200 uomini, provenienti dalle file delle guardie di villaggio della regione, dell’esercito iracheno e di alcuni partitini cristiani assiri. Le armi e le altre dotazioni consistono in kalashnikov per tutti, alcune mitragliatrici pesanti e giubbotti antiproiettile. «Ce le siamo comprate noi coi nostri soldi», spiega Ghiso. Ma l’abnegazione supplisce ai numeri e agli armamenti limitati: «Abbiamo trascorso il Natale qui, lontano dalle famiglie, in servizio. Però abbiamo passato bene il tempo insieme». Dovrebbe testimoniarlo l’alberello di Natale che incombe in alto alla sinistra della testa del comandante, alla stessa altezza a cui sono collocati due immagini sacre: un quadro della Sacra Famiglia e uno che riproduce un Cristo benedicente. Il contrasto è netto con quel che sta sotto: uomini in carne ed ossa dotati di armi automatiche e protetti da spessi giubbotti antiproiettile.

LEGGI ANCHE:

Il cardinale Joseph Zen all'arrivo in tribunale ieri a Hong Kong dopo l'arresto e il rilascio su cauzione dell'11 maggio

Hong Kong. Il regime attacca il cardinale Zen per cancellare la libertà religiosa

25 Maggio 2022
Video dell’esecuzione di 20 cristiani in Nigeriag

I cristiani in Nigeria non li difende nessuno: in venti sgozzati dall’Isis

22 Maggio 2022

A fare da collegamento fra il cielo e la terra una grande bandiera assira: al centro ci sono il sole e la terra, rappresentati rispettivamente da una sfera dorata e da una stella a quattro punte azzurra; quattro strisce tricolori ondulate si dipartono dal centro verso i quattro angoli del drappo, allargandosi sempre più. I colori rosso, bianco e blu rappresentano i tre grandi fiume dell’Iraq: Tigri, Eufrate e Grande Zab. Gli stemmi sulle maniche delle divise riproducono gli stessi motivi, con aggiunta di kalashnikov sovrapposti.

iraq-baqofa-peshmega-rodolfo-casadei_kPoche vie più in là della base operativa di Dwekh Nawsha c’è il distaccamento dei peshmerga, proprio all’angolo con la chiesa di San Giorgio. Alloggiano in una palazzina annessa alla parrocchia utilizzata normalmente per le catechesi, le feste e i funerali. Sono una decina di uomini guidati dal più giovane fra loro: un quarantenne tornato qui dopo 10 anni da lavoratore emigrato in Germania. «Due notti fa il Daesh ci ha attaccati, hanno lanciato colpi di mortaio sui nostri compagni di stanza a Teleskoff (che dista un chilometro in linea d’aria da Baqofa, ndr) e hanno tentato una sortita. Ma noi non abbiamo certo paura. Se Barzani ci dà l’ordine, attacchiamo Batnaya e andiamo fino a Mosul».

L’audacia dei peshmerga è proverbiale, ma nelle condizioni attuali una controffensiva non è pensabile. Le voci che circolano dicono che l’attacco per la riconquista di Mosul non partirà prima dell’inizio della primavera. Intanto qua i jihadisti sono talmente vicini che nelle ricetrasmittenti dei Dwekh Nawsha e dei peshmerga si sentono le loro voci e si ascoltano le loro comunicazioni. Parlano in arabo e sembrano molto rilassati. Dall’alto della palazzina parrocchiale è possibile scorgere, con l’aiuto di un teleobiettivo, la bandiera nera del califfato issata sulla torre dell’acquedotto a Batnaya, due chilometri e mezzo di distanza da noi. «Il primo obiettivo è liberare le terre dei cristiani e degli yazidi occupate in agosto, e lo faremo».

Prima di diventare un villaggio fantasma Baqofa era cristiana caldea al 100 per cento. Qui vivevano 60 famiglie quasi tutte di contadini. Intorno si vedono solo distese di campi verdi per le foglioline del frumento appena spuntato e marroni per la sottostante terra fertile della pianura. Siamo nel cuore del granaio dell’Iraq e dell’umanità: l’agricoltura è nata seimila anni fa da queste parti. Quando Teleskoff è stata liberata, la gente è tornata per lavorare i campi. Ma dopo pochi giorni un contadino è morto nell’esplosione del suo trattore, che ha urtato un ordigno lasciato dall’Isis nel bel mezzo di un terreno agricolo. I jihadisti hanno lasciato trappole esplosive ovunque, dagli edifici delle due località ai campi di frumento.

iraq-baqofa-chiesa-san-giorgioIl parroco di Baqofa padre Hormisda, che è pure monaco del monastero antoniano di Alqosh a 10 chilometri da qui, ci accompagna prima dentro al cortile della chiesa di San Giorgio, che coincide col più antico dei due cimiteri del villaggio, e poi dentro all’edificio stesso. La chiesa non ha subìto razzie durante l’occupazione e i registri parrocchiali così come gli oggetti liturgici sono stati evacuati per tempo, ma ovunque regna il disordine dell’abbandono e della fuga. «Qui l’ultima Messa è stata celebrata da me il 6 agosto, festa della Trasfigurazione, poi la notte stessa tutti sono dovuti fuggire per la notizia dell’attacco del Daesh. Il sacrestano e altri cristiani hanno messo in salvo il Santissimo e le altre cose. Adesso è zona di operazioni militari, anche dopo la liberazione non si può tornare a vivere: l’Isis è laggiù a Batnaya, la gente viene soltanto per portare via qualche suppellettile lasciata nelle case e per vedere se non è caduta una bomba sulla loro abitazione».

Proprio in quel momento si sente un’esplosione forte e secca lontano. Un aereo della coalizione ha lanciato il suo missile in qualche punto davanti a noi, in direzione di Mosul (che dista 30 chilometri). Un giovane peshmerga agita il suo fucile mitragliatore americano in segno di soddisfazione. «Quando ci sarà la controffensiva, parteciperemo anche noi Dwekh Nawsha, sotto il comando dei nostri capi e in coordinamento coi peshmerga», dice Ghiso. Quindi bacia l’immaginetta della Madonna che schiaccia il serpente sotto lo sguardo di san Massimiliano Kolbe e di san Francesco nella quale è incastonata la medaglia miracolosa di santa Caterina Labouré. Gliene abbiamo portate una quarantina dall’Italia da distribuire fra i suoi uomini. Bacia l’immagine e se la porta al cuore.

@RodolfoCasadei

Leggi anche gli altri articoli dell’inviato di Tempi tra i profughi cristiani in Iraq: Natale a Erbil e l’intervista a Nicodemus Daoud Matti Shara, arcivescovo metropolita di Mosul e di tutto l’Iraq settentrionale

Tags: al-baghdadialqoshCaliffatoCristianiCristiani PerseguitatiDaeshDwekh NawshaIraqisilIsisjihadjihadistikurdistanmilizie cristianemosulnatalepeshmergaPiana di NiniveStato Islamicoyazidi
CondividiTwittaInviaInvia

Contenuti correlati

Il cardinale Joseph Zen all'arrivo in tribunale ieri a Hong Kong dopo l'arresto e il rilascio su cauzione dell'11 maggio

Hong Kong. Il regime attacca il cardinale Zen per cancellare la libertà religiosa

25 Maggio 2022
Video dell’esecuzione di 20 cristiani in Nigeriag

I cristiani in Nigeria non li difende nessuno: in venti sgozzati dall’Isis

22 Maggio 2022
Una statua della Madonna distrutta da musulmani in una chiesa di Sokoto dopo la morte di Deborah Yakubu

Nigeria. Dopo l’omicidio di Deborah, gli islamici assaltano tre chiese

19 Maggio 2022
Il cardinale Zen insieme al vescovo di Hong Kong, Stephen Chow

Hong Kong, cardinale Zen: «Sono in pace. Pregate per me»

19 Maggio 2022
La giovane cristiana Deborah Yakubu, uccisa in Nigeria, a Sokoto, per presunta blasfemia dai compagni musulmani

Giovane cristiana lapidata e bruciata dai compagni islamici in Nigeria

14 Maggio 2022
Il cardinale Joseph Zen, vescovo emerito di Hong Kong

Il mio amico cardinale Zen, gigante della libertà

13 Maggio 2022
Per commentare questo contenuto occorre effettuare l'accesso con le proprie credenziali.

Video

Don Luigi Giussani
Video

Don Giussani, mondo e missione – L’incontro con Camisasca e Alberti

Redazione
17 Maggio 2022

Altri video

Lettere al direttore

Lee Cheuk-yan all’ingresso del tribunale a Hong Kong

Il palloncino di Lee Cheuk-yan, Elon Musk il “rompibolle” e i vantaggi di tre giorni a Caorle

Emanuele Boffi
20 Maggio 2022

Read more

Scrivi a Tempi

I nostri blog

  • La preghiera del mattino
    La preghiera del mattino
    Ruby ter il miglior spot per il “sì” ai referendum sulla giustizia
    Lodovico Festa
  • Lettere al direttore
    Lettere al direttore
    Il palloncino di Lee Cheuk-yan, Elon Musk il “rompibolle” e i vantaggi di tre giorni a Caorle
    Emanuele Boffi
  • Good Bye, Lenin!
    Good Bye, Lenin!
    I sabati di lavoro dei profughi ucraini per i polacchi «in segno di gratitudine»
    Angelo Bonaguro
  • Libri in povere parole
    Libri in povere parole
    Eureka Street; Uno di noi; La morte viene per l’arcivescovo
    Miber
  • Il Deserto dei Tartari
    Il Deserto dei Tartari
    La sentenza sul doppio cognome esalta il feticcio della libera scelta
    Rodolfo Casadei

Foto

Egisto Corradi
Foto

La faccia più vera

26 Maggio 2022
Foto

Il potere dei senza potere e la guerra in Ucraina

20 Maggio 2022
Foto

“Investire in educazione”. Incontro sulla mostra “Alleanza scuola lavoro”

10 Maggio 2022
Foto

“Droga, le ragioni del no. Scienza, prevenzione, contrasto, recupero“

2 Maggio 2022
Foto

Avsi Run al Parco di Monza per sostenere i progetti dell’ong in Ucraina

27 Aprile 2022

Altre foto

Reg. del Trib. di Milano n. 332 dell’11/6/1994

Codice ISSN
online 2499-4308 | cartaceo 2037-1241

Direttore responsabile
Emanuele Boffi

Editore
Contrattempi Società Cooperativa
Piazza della Repubblica, 21 – 20124 Milano
[email protected]
C. F. / P. Iva 10139010960
Iscrizione ROC n. 30851

Redazione
Piazza della Repubblica, 21 – 20124 Milano
+39 02.51829864
[email protected]

  • Chi siamo
  • Scrivi a Tempi
  • Iscriviti alla newsletter
  • Pubblicità
  • Privacy policy
  • Preferenze Privacy
  • Sfoglia Tempi digitale
  • Gestione abbonamento
  • Abbonati con carta di credito
  • Abbonati con bonifico/bollettino
  • Archivio storico

Copyright © Contrattempi Società Cooperativa. Tutti i diritti sono riservati | Contributi incassati nel 2021: euro 155.773,68. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70

Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
  • ACCEDI
  • Magazine
    • Sfoglia Tempi digitale
    • Maggio 2022
    • Aprile 2022
    • Marzo 2022
    • Febbraio 2022
    • Gennaio 2022
    • Dicembre 2021
    • Novembre 2021
  • Esteri
    • Guerra Ucraina
    • Unione Europea
    • USA
    • Cina
    • Cristiani perseguitati
    • Terrorismo islamico
  • Politica
  • Giustizia
    • Magistratura
    • Carceri
  • Scuola
    • Scuole paritarie
    • Educazione
  • Ambiente
    • Clima
    • Crisi energetica
  • Salute e bioetica
  • Chiesa
    • Cristianesimo
    • Papa Francesco
    • Benedetto XVI
    • Luigi Giussani
    • Comunione e Liberazione
  • Cultura
    • Libri
  • Economia
    • Recovery Fund
    • Lavoro
    • Euro
    • Risparmio
    • Mutui
  • Società
    • Social network
    • Razzismo
    • Politicamente corretto
    • Lgbt
    • Sport
  • Spettacolo
    • Cinema
    • Tv
    • Musica
  • Tempi Media
    • News
    • I nostri blog
    • Video
    • Foto

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password? Sign Up

Create New Account!

Fill the forms bellow to register

All fields are required. Log In

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In

Add New Playlist