Iraq, gli Usa valutano l’invio di droni per fermare i jihadisti sunniti
Il segretario di Stato Usa John Kerry ha annunciato che la Casa Bianca sta considerando l’ipotesi di usare un attacco di droni per fermare l’avanzata dei miliziani dell’Isil (Stato arabo dell’Iraq e del levante) in Iraq: a tal fine ci sarebbe stato addirittura un contatto tra Washington e l’Iran, ma questo tipo di discussione sarebbe del tutto scollegata dai negoziati per il nucleare in programma questa settimana a Vienna.
DIPLOMAZIA. Kerry ha comunicato anche di aver telefonato ai ministri degli Esteri di Giordania, Emirati arabi, Arabia saudita e Qatar sempre per discutere la situazione irachena e per avviare un lavoro comune con tutti questi paesi. Ieri il dipartimento di Stato Usa aveva comunicato che la sicurezza dell’ambasciata a Baghdad (una delle più grandi al mondo, estesa quanto lo stato del Vaticano) è stata rafforzata mentre parte del personale è stato trasferito.
Un’immagine postata da un militante dell’Isil: il generale jihadista al Moussawi ha confermato l’autenticità delle fotoFRONTE NORD DI BAGHDAD. Intanto nella zona settentrionale della capitale irachena, i miliziani dell’Isis hanno annunciato di aver ucciso 1700 soldati, agenti e persone presunti “collaborazionisti” del governo e hanno diffuso alcune foto su twitter dei jihadisti sunniti che mettono in atto esecuzioni di massa. Si tratta di immagini particolarmente crude. Di fronte a plotoni di miliziani armati (molti con il volto e il capo coperti), file di cittadini iracheni innocenti sdraiati in fosse scavate nella sabbia, con mani e piedi legati, attendono da un momento all’altro la morte. Dalle foto è possibile vedere – ancora vivi e prima delle esecuzioni, ma già sotto la minaccia dei kalshnikov dei jihadisti, con le mani in alto o incrociate sulla testa – che tra le vittime ci sono anche ragazzi minorenni. Secondo il generale jihadista Qassim al-Moussawi, il portavoce dell’esercito iracheno, nel fronte di Baghdad nord sono state uccise nelle ultime ore 297 persone. Non esistono conferme o smentite da fonti indipendenti.
ALTRI FRONTI AL CONFINE CON LA SIRIA. Intanto è in corso anche la controffensiva dell’esercito iracheno. Mentre si continuano a reclutare volontari, da stamattina i caccia iracheni stanno compiendo una serie di raid a sud di Mosul, la seconda città del paese, per preparare l’avanzata dell’esercito di terra. Mosul è dalla settimana scorsa sotto il controllo dell’Isil, che hanno conquistato in questi giorni anche la città di Tal Afar, al confine siriano (a 60 chilometri da Mosul). L’esercito ha creato una cintura difensiva di uomini intorno alla capitale. Intanto anche il comandante provvisorio delle forze di terra iraniane, il generale Kiomars Heidari, ha fatto sapere che il suo paese ha aumentato gli uomini a difesa dei confini occidentali con l’Iraq, anche se per il momento non ci sono minacce alla frontiera.
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