Infrastrutture lombarde. Cl scrive a Repubblica che risponde (ma essere di Cl è un reato? Perché è “agli atti”?)
LA LETTERA. Nella lettera, Savorana scrive che l’articolo “lede la dignità di Cl senza ragione alcuna”. Infatti, “l’indagine cui si riferiscono i giornalisti riguarda fatti e comportamenti riferibili a persone fisiche (appartenenti o no a Cl) pacificamente non riconducibili al movimento stesso o a coloro che lo rappresentano. La stampa ha il compito di informare l’opinione pubblica, ma non quella di influenzarla in modo ingiustificato per creare pregiudizi privi di fondamento contro una ‘minoranza religiosa’ che non ha altro scopo che dare testimonianza di Cristo nel mondo”.
“Desideriamo ancora una volta – prosegue Savorana – ricordare che Cl non ha promosso né promuove iniziative in campo politico-partitico, dal momento che esse sono responsabilità dei singoli, come sosteneva don Giussani: ‘Se non fosse così, se cioè qualsiasi realizzazione per il solo fatto di essere stata promossa da persone di Cl diventasse meccanicamente ‘del movimento’, l’esperienza ecclesiale finirebbe per essere strumentalizzata, e le comunità si trasformerebbero in piedistalli ed in coperture di decisioni e di rischi che invece non possono che essere personali”.
LA RISPOSTA. La risposta dei giornalisti del quotidiano è particolarmente interessante. I due autori (che si siglano s.d.r – e.r.) scrivono: “I riferimenti a presunti coinvolgimenti di esponenti di Comunione e Liberazione e della Compagnia delle Opere, non sono una elaborazione di Repubblica, ma sono contenuti nella richiesta d’arresto formalizzata dalla procura di Milano nell’inchiesta su Infrastrutture lombarde”. “Agli atti – aggiungono – vi sono anche le ricevute annuali delle iscrizioni al movimento da parte di uno degli indagati arrestati”.
Quindi? Perché l’iscrizione a un movimento è “agli atti”? Essere iscritto al movimento è una prova di reato? Che cosa si vorrebbe dimostrare?
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14 commenti
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Se non vi convertirete perirete tutti allo stesso modo.
Lerba è verde
Il sole è giallo
Repubblica è schiava
Infatti Carròn invia le sue lettere a Repubblica
Anch’io rispondo a lei..
E anch’io rispondo a lei..
Carròn le scrive e le invia al direttore di Repubblica.
Non risponde a nessuno!!!!
Carròn usa Repubblica capisco che questo dia fastidio, ma è così.
Fastidio?
Lei deve fà la bella vita..
Che Carron scriva a Repubblica ciò nun toglie cher giornale sia asservito!
Mi faccia un esempio di giornale o di un giornalista non asservito?
Tempi è un giornale non asservito. E i giornalisti che ci lavorano non sono asserviti.
Quando mai Repubblica produce articoli non faziosi ? Perche ci meravigliamo ?
oltre a questo c’è anche l’articolo sulla questione laici vs cristiani…spiegatemi perchè Carron Julian nei periodi forti , chiede proprio a questa gentaglia cattiva (si, essi sono il male e lo diffondono) di pubblicare le sue lettere aperte? Ci sarà un bel rapporto con ezio mauro – degno figlio di cotanto padre – ma più accortezza sarebbe d’uopo.
«…desideriamo ancora una volta ricordare che Cl non ha promosso né promuove iniziative in campo politico-partitico…» dalla lettera di Alberto Savorana, ufficio stampa di Cl, a Repubblica del 27 marzo 2014 che voi citate.
«…in particolare, invitiamo a guardare ad alcuni amici che, a partire dal personale impegno con la comune esperienza cristiana, hanno già dimostrato in questi anni di perseguire una politica al servizio del bene comune, della sussidiarietà e della libertas Ecclesiae. Ci auguriamo che essi possano continuare a documentare la novità che ha investito la loro vita, come la nostra, affinché nella loro azione si possa rendere ancora più esplicito il frutto dell’educazione ricevuta: una passione per la libertà e per il bene vissuta come carità». Dal volantino di Cl (scaricabile dal sito ufficiale) per le elezioni politiche 2008.
La vera domanda è: perchè dirigenti di Cl si permettono di scrivere e divulgare pubblicamente palesi menzogne?
Sinceramente non vedo alcuna menzogna, anzi è esattamente quello che ha detto. L’iniziativa politica è personale, quindi se c’è qualcuno da sostenere, casomai, sono le singole persone e non le ideologie di partito. Se non si possono sostenere neanche le persone un movimento dovrebbe solo limitarsi ad astenersi dalla vita pubblica; ma a cosa servirebbe allora?
Evidentemente per certi giudici la quota associativa è una tangente. Forse non ha torto chi dice che presto indagheranno una Scuola di Comunità perché è Scuola di Comunità. Ma c’è il servo di Dio mons. Luigi Giussani nei cieli, novello Abramo, difensore del Lazzaro della parabola, di fronte agli epuloni sinistrorsi.