L’incredibile battaglia del governo andaluso per ribattezzare la cattedrale di Cordoba “moschea”
Il governo regionale spagnolo dell’Andalusia ha esposto un reclamo ufficiale contro le autorità della Chiesa cattolica di Cordoba per la mossa, definita «assurda e fondamentalista», di stampare biglietti e volantini e pubblicare un sito internet riferendosi alla cosiddetta “mezquita” con il termine “cattedrale di Cordoba”. Aggiugendo un nuovo capitolo alla contesa tra governo, Chiesa e musulmani intorno alla cattedrale, l’assessore al Turismo Rafael Rodriguez ha affermato che il termine giusto per definirla sarebbe “moschea” oppure “moschea-cattedrale”.
STORIA UNICA. La storia della “mezquita” non ha eguale al mondo: la basilica visigota dedicata a san Vincenzo, costruita in origine nel 550, fu occupata per metà nel 714 dai musulmani, che avevano conquistato Cordoba. La basilica venne poi distrutta dai musulmani nel 786, che vi costruirono al suo posto la Grande moschea di Cordoba durante il regno del califfo Abd al-Rahman I. Quando re san Ferdinando III lanciò la reconquista e riprese la città, restituì il tempio al culto cattolico donando il terreno alla Chiesa, che nel 1523 costruì una basilica rinascimentale mantenendo però al suo interno l’architettura della moschea e rendendola così unica al mondo.
«OGGI È UNA CATTEDRALE». «Noi abbiamo volantini che la chiamano moschea-cattedrale – ha ricordato Jimenez Gueto – e altri che la chiamano cattedrale-moschea. Altri dicono semplicemente cattedrale. Non abbiamo alcuna intenzione di negare la storia dell’edificio: prima era una moschea e ora è una cattedrale. Nessuno vuole negare questo». Rispondendo poi all’assessore, secondo cui i turisti vengono confusi dai nuovi volantini, ha aggiunto: «Le visite aumentano ogni anno».
ESPROPRIO STATALE. Non è la prima volta che il governo dell’Andalusia si scontra con la Chiesa per la cattedrale di Cordoba. A febbraio infatti Isabel Ambrosio, delegata socialista della giunta dell’Andalusia per Cordoba, ha «commissionato uno studio giuridico per sapere se è nel potere [della giunta] reclamare che [la Cattedrale] diventi proprietà pubblica». La delegata ha anche firmato una petizione in stile Rivoluzione francese che chiedeva l’esproprio della cattedrale alla Chiesa.
TEMPIO PER TUTTI. Un’altra polemica attorno al patrimonio dell’Unesco era sorta nel 2010, quando i musulmani chiesero di poter pregare nella cattedrale. Una parte della società civile si schierò con loro, capeggiata dal convertito Mansur Escudero: «Sarebbe un bell’esempio di tolleranza, conoscenza e cultura. Noi vogliamo che la mezquita sia un posto dove tutti – cristiani, musulmani o ebrei – possano svolgere le proprie meditazioni e adorare pregando il proprio Dio».
«COME LA MOGLIE PER UN UOMO». Il vescovo di Cordoba, Demetrio Fernández González, dopo aver sottolineato «l’ottimo rapporto della Chiesa con i musulmani», rispose: «Ci sono cose che possono essere condivise e altre che non possono essere condivise. La cattedrale di Cordoba è una di quelle cose che non può essere condivisa con i musulmani». Infatti, «collaborare con i musulmani per la pace, la giustizia e la coesistenza dei popoli è un conto. Ma condividere lo stesso tempio per l’adorazione è un altro conto e non è possibile né per i cattolici né per i musulmani. Sarebbe come se un uomo condividesse sua moglie con un altro uomo. Non è possibile».
Articoli correlati
24 commenti
I commenti sono chiusi.
I commenti sono aperti solo per gli utenti registrati. Abbonati subito per commentare!
Sebbene io sia agnostico e probabilmente anche “pericolosamente vicino”, per molti di voi di questo sito web, agli ideali illuministici, trovo anch’io ridicola questa iniziativa del governo socialista andaluso.
La trasformazione della moschea di Cordoba in tempio cristiano risale al momento della Reconquista in cui Cordoba fu annessa al Regno di Castiglia, nel 1236: dunque si tratta di un fatto ormai ampiamente consolidato nel tempo e avvenuto, oltretutto, in un’epoca in cui il dominio politico e il credo religioso andavano di pari passo e, perciò, era prassi piuttosto comune riconvertire i maggiori templi verso la nuova religione dominante, subito dopo un cambio di regime di qualsiasi tenore esso fosse.
La conversione della Mezquita al culto cristiano è dunque un fatto storicamente giustificato dalle prassi comuni del contesto storico in cui esso è avvenuto.
Il primo parallelo che mi viene in mente, a religioni però invertite, è la moschea (…o cattedrale?!?) di Santa Sofia a Istanbul: nata come tempio cristiano e diventata moschea nel Cinquecento, dopo la conquista turca di Bisanzio: chi mai, con un minimo di sensibilità storica, potrebbe oggi chiederne la riconversione verso la religione che l’ha inizialmente edificata?
A quel punto, allora andrebbe fatta una valutazione anche sulla legittimità dell’uso per il culto islamico della spianata delle moschee a Gerusalemme… a me pare che tutto questo possa essere solo e soltanto spunto per fomentare dissapori -quando non guerre vere e proprie- fra religioni e 8peggio ancora) fra popoli e/o nazioni, con il solo risultato di alimentare una spirale di violenza dove alla fine sarebbe il più forte a vincere, e dopo una guerra in cui a perdere sarebbe l’umanità stessa: è questo ciò che vogliamo?
Tornando alla Mezquita di Cordoba va inoltre osservato che, sebbene si tratti di un edificio integralmente realizzato da musulmani, esso è stato eretto sul luogo dove preesisteva una chiesa cristiana visigota, distrutta per consentire la costruzione della moschea: fino a quando intendiamo andare a ritroso nella storia per stabilire chi può accampare diritti confessionali su questo o quell’edificio, su questa o quella superficie?
Per quanto mi riguarda l’unico appunto che mi sento di fare rispetto alla conversione della moschea di Cordoba in cattedrale non è di carattere storico o confessionale, ma architettonico; questo appunto va però ricollocato al tempo dei rimaneggiamenti e delle superfetazioni apportate all’edificio dai “Re Cattolici”.
L’aggiunta di altari, nicchie e sancta sanctorum di stampo prettamente (e pesantemente) iberico -spesso di un barocco tanto ricco quanto stucchevole- ha infatti arrecato all’edificio dei danni gravissimi rispetto al precedente impianto arabo: in sintesi, la Mezquita deve la sua meravigliosa bellezza architettonica alla mano araba, mentre le modifiche castigliane l’hanno semmai deturpata in parte.
Solo il passare dei secoli ha in qualche modo attenuato il conflitto stilistico intrinseco di quella cattedrale, che però si percepisce ancora in modo netto laddove gli stilemi arabi e quelli barocchi si trovano fianco a fianco.
Qualcosa di analogo a quanto accaduto nel complesso monumentale dell’Alhambra di Granada, dentro cui l’unico edificio che stride con il resto è il palazzo fatto costruire al suo interno da Carlos V di Spagna, non disprezzabile in sè ma completamento fuori contesto là dentro.
Un edificio, il palazzo reale di Carlos V, che simbolizza efficacemente l’ansia di manifestare, anche simbolicamente, il “cambio di padrone” avvenuto all’epoca e che probabilmente, anche per questo, ha messo in secondo piano lo sfregio che la sua edificazione ha comportato da un punto di vista architettonico.
Non è la cattedrale a contenere all’interno la moschea,ma è la moschea che è stata usata come contenitore per la cattedrale cattolica eliminando una porzione delle colonne che fanno della Mezquita un monumento unico,esse dovevano ricordare,infatti,un palmeto nel deserto.Un operazione architettonica discutibile.
Confermo. Architettonicamente è una moschea, con all’interno (proprio nel cuore dell’edificio) una chiesa con una sistemazione abbastanza singolare, con due grandi varchi laterali (in pratica, due grandi corpi a U contrapposti e distanziati fra loro). Quando la visitai, rimasi abbastanza sconcertato perché all’inizio non riuscivo a capire come fosse strutturata la chiesa: mi ci ritrovai casualmente all’improvviso, quasi smarrito dopo aver attraversato quella selva infinita di colonne. Al di la di ogni considerazione architettonica, resta tuttavia valido quanto affermato dal vescovo, a prescindere dalla fede di ciascuno: forse nel 2500 dopo Cristo ci saranno luoghi di culto comuni (o magari, anche prima), ma al momento attuale, un luogo di culto condiviso, una soprta di tempio “multisala”, è inconcepibile da qualsiasi credente di qualsiasi religione. Chi fa queste proposte evidentemente non crede in alcuna religione. Alla domanda su chi debba pregare nella Mezquita, la risposta l’ha già data la storia, che ci ha consegnato l’edificio come cattedrale cattolica; a cambiare questo stato di cose potrà essere solo la storia stessa, non certo una legge, o un referendum o un televoto o una webconsultazione.
Solo per fare chiarezza sul monumento di cui si parla (perché le beghe sul nome non mi interessano), la storia del monumento non è esattamente quella descritta nell’articolo, e cioè (cito)
“La storia della “mezquita” non ha eguale al mondo: la basilica visigota dedicata a san Vincenzo, costruita in origine nel 550, fu occupata per metà nel 714 dai musulmani, che avevano conquistato Cordoba. La basilica venne poi distrutta dai musulmani nel 786, che vi costruirono al suo posto la Grande moschea di Cordoba durante il regno del califfo Abd al-Rahman I. Quando re san Ferdinando III lanciò la reconquista e riprese la città, restituì il tempio al culto cattolico donando il terreno alla Chiesa, che nel 1523 costruì una basilica rinascimentale mantenendo però al suo interno l’architettura della moschea e rendendola così unica al mondo”
E’ vero che in quel sito c’era la basilica visigota dedicata a san Vincenzo, che fu distrutta per costruire la moschea, non è però vero che dopo la reconquista la Chiesa costruì una basilica rinascimentale mantenendo al suo interno l’architettura della moschea. Quello che fu fatto fu di sventrare la parte centrale dell’edificio e costruire dentro la struttura della moschea (tutt’ora visibile, come nella foto pubblicata da Tempi) una cattedrale. Ovvero è la moschea che contiene la cattedrale (e questo forse la salvò dalla distruzione), oltre alla Cappella reale.
Diverso è il caso di Santa Safia a Istambul, che nasce come chiesa, viene poi convertita in moschea mantenendo (più o meno) la struttura originaria ed ora è “semplicemente” uno stupendo e affascinante museo
E dunque? cosa proponi? O sei dell’idea di tale mentecatto Sal che le moschee vanno tutte salvate e le Chiese tutte distrutte?
Sarebbe meglio se tornasse ad una comunità viva ed orante.
@Ochalan: guarda che non è né abbandonata né contesa, è visitata da tantissimi turisti che possono ammirare sia l’architettura della moschea che quella interna della chiesa, nonché dai fedeli in quanto la chiesa (per quanto ne so) è tutt’ora consacrata
Parlavo di Santa Sofia. Ovvio che sono per una riconsacraźione a chiesa. E sono convinto che chi la amerà come casa di Dio saprebbe farla visitare anche meglio ai turisti.
io? io non propongo niente, ho solo corretto una imprecisione dell’articolo. Dici sul nome? correttamente si potrebbe dire Cattedrale nella (ex)Moschea o (ex)Moschea con Cattedrale.
Resta il fatto che l’edificio è stupendo, che conserva la struttura architettonica della moschea (ma non è più luogo di culto islamico) e che al suo interno c’è una chiesa (non bellissima secondo me, ma è una questione di gusti personali, io preferisco le architetture romaniche o gotiche) tutt’ora aperta al culto. Chiamarla Moschea Cattedrale o Cattedrale Moschea per me è indifferente
A mo…sto parlando di ISTAMBUL. Quanto a Cordoba, la moschea non esiste più, perché TUTTO l edificio è stato unto con il crisma e con l acqua benedetta. Se non conosci la teologia sacramentaria, è meglio che ti informi.
mi chiedo che droga usano queste persone,forse dovrebbero cambiare spacciatore la prima idea balzana deve diventare legge…non se ne può piu
Basta guardarla per capire che è una moschea, non ha nulla di cattolico. Inoltre credo che siano solo i cristiani a trasformare edifici di culto altrui in chiese, gli altri ( ebrei e musulmani), nel caso, le radono al suolo e costruiscono del loro. Per quale oscuro motivo non vi va bene che una moschea nata tale ritorni ad esserlo a pieno diritto e titolo? O vi brucia che i selvaggi musulmani abbiano lasciato così tante meraviglie dove sono arrivati?
Hai ragione, noi cristiani abbiamo il vizio di sfruttare a nostro vantaggio l’opera altrui.
A Otranto, ad esempio, i nostri cari fratelli musulmani hanno lasciato circa ottocento cadaveri i quali dopo esser stati beatificati da Benedetto XIV son stati poi santificati da Francesco I, diventando una vera e propria meraviglia della cristianità.
@Sal
Oibo’, ecco un altro secondo cui la proprietà privata e’ un furto!
Dunque ricapitoliamo: la basilica visigota dedicata a san Vincenzo, costruita in origine nel 550, fu occupata per metà nel 714 dai musulmani. Quindi era cristiana e i musuani l’hanno occupata senza raderla al suolo (bontà loro, cinque hanno fatto la stessa cosa con Santa Sofia a Istanbul) quindi perché dovrebbe essere considerata una moschea? Peraltro mi sembra un’ottima cosa che le varie vicissitudini storiche abbiamo comunque preservato la bella architettura dell’edificio di culto.
@Cisco: no, i musulmani rasero al suolo la chiesa e costruirono una moschea. I cristiani poi demolirono parte del centro della moschea e costruirono dentro la moschea una chiesa
Credi male.
Due soli esempi: Santa Sofia a Costantinopoli ed il Partenone di Atene, che fu anch’esso utilizzato prima come chiesa, poi, alla conquista ottomana, come moschea.
Vabbé dai, ci hai provato.
Per coerenza, sei pregato ora di stracciarti le vesti affinché anche Santa Sofia torni al suo uso originale.
Sal ,perche definisci “selvaggi” i musulmani ? Sei il solito “rasista”, xenofobo, nazista,ecc GNURANT! ah ah ah
Sal continua a sparare a ruota libera senza mai darsi pena né di argomentare né di rispondere alle controargomentazioni che gli vengono mosse. Non sorprende che Sal si bruci per gli altri col fuoco acceso dai musulmani: e senza stare a guardare al dove e al quando che accesero i suoi “fratelli in Abramo”, se la fede islamica gli sta a cuore laddove gli islamici pretendono che l’Andalusia torni a chiamarsi al-Andalus e sia restituita ai musulmani che ne furono cacciati armi in pugno, così come erano venuti a conquistarla come gli aveva insegnato il profeta dell'”Islam, religione di pace”, nonchè “religione naturale dell’umanità,” rim egata dai cristrian, ma, evidentemente, non da Sal.
I musulmani, mentre facevano costruire ai loro dhimmi o costruivano loro ma come avevano appreso da popoli di più antica e avanzata civilizzazione,
non hanno inventato neppure un chiodo;
dimenticarono, per alcuni secoli, nel Nord Africa dove c’erano anche le strade costruite dai Romani, l’uso della ruota;
non inventarono, trasmisero, dagli indiani che lo avevano inventato, lo zero, continuando a usare il loro tradizionale sistema di numerazione;
e si potrebbe continuare, ma era tanto per dire i musulmani, che non hanno mai costruito o inventato nulla di testa loro, come non l’avevano fatto prima di Maometto e come impararono certe cose, disimparandone altre, dopo la predicazione del loro profeta, che nion gli insegnò nulla di quello che i musulmani si limitarono a apprendere o solo prendere da greci, cristiani, ebrei, mandei, sabei, zoroastriani, così che, comprensibilmente, hanno ben altro che gli brucia: e quando gli brucia, sappiamo – anche se questo lo si comprende di meno, tranne Sal – come sono pacifici, sempre per restare al profeta che gli ha insegnato anche questo.
gli spagnoli erano famosi per il coraggio, almeno nei film
Bene allora si faccia lo stesso con Santa Sofia in Costantinopoli!! Anzi mi pare che il sultano neottomano ora pretende che torni moschea!
Mi senbra in effetti che Bartolomeo ne abbia accennato quando è stata sollevata la polemica. Per me sarebbe la cosa più ovvia. I musulmani in quella zonacdi Istambul hanno già la Moschea Blu.
È una questione sacramentale. Da che è stata unta con il crisma e benedetta con l acqua, ogni angolo del tempio è consacrato al Dio cristiano perché possa abitarvi nella Eucaristia.
In Spagna – come d’altra parte in Francia e in parte in Italia – e’ ancora in corso la Rivoluzione giacobina, con socialisti e radicali di ogni risma che vogliono abolire la Chiesa, anche indebolendola da un punto di vista patrimoniale ed economico. La cosa non mi sorprende affatto. Mi sorprende di più l’atteggiamento di questi musulmani che chiedono di poter pregare in una Cattedrale.
Meno male che mons. González non ha approfittato della dialoghite dilagante per farsi bello agli occhi del mondo, al contrario di altri personaggi, e ha ribadito una elementare verità: nei luoghi di culto cattolici si prega l’unico, vero Dio, gli altri facciano ciò che vogliono ma a casa loro (cioè nei loro luoghi di culto).