Nemmeno la maggiore severità della legge sull’immigrazione e l’integrazione approvata il 24 luglio potrà risolvere una situazione come quella che si è creata a Mayotte, isola francese nell’Oceano Indiano, a causa della presenza del principio dello “ius soli” (cioè dell’acquisto della cittadinanza in forza della nascita sul territorio) nella legislazione francese. Negli ultimi dieci anni le nascite nell’isola sono aumentate del 50 per cento, facendo diventare l’ospedale del capoluogo Mamoudzou la prima maternità di Francia. Il problema è che solo nel 2004
su 7.676 nascite il 70 per cento riguardano immigrate irregolari. Esse vanno a Mayotte per partorire in territorio francese, assicurando così a se stesse una specie d’immunità dovuta allo ius soli, che non permette l’espulsione dei loro
figli appena nati. Risultato: a Mayotte su 160 mila abitanti 60 mila sono stranieri, per tre quarti irregolari. François Baroin, il ministro per i Territori d’oltremare, ha fatto notare che è come se nella Francia metropolitana ci fossero 18 milioni di clandestini. La situazione è la stessa anche nella Guyana francese
e in altri territori d’oltremare per i quali Baroin, spinto dall’esasperazione degli abitanti, ha chiesto la sospensione dello ius soli.
Reg. del Trib. di Milano n. 332 dell’11/6/1994
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