A due giorni dal terremoto che ha colpito e devastato il Giappone, la conta dei dispersi e delle vittime non accenna a diminuire: «Il terremoto – la cui magnitudo è stata elevata da 8,9 a 9 – ha fatto almeno 10.000 morti nella prefettura di Myiagi. “Non ho dubbi che si raggiungerà questa cifra”, ha detto il capo della polizia locale. Venerdì scorso, il giorno della potentissima scossa, era stata data la notizia di 9.500 dispersi nel porto di Minamisanriku, nella stessa prefettura. Quest’ultima stima fa saltare il conto del governo, arrivato, con la lentezza giustificata dall’ufficialità, a quasi 900 morti. Sono saltate, anche, tutte le previsioni sul rischio nucleare. Emerge che i reattori di Fukushima non erano stati costruiti per reggere a una scossa oltre magnitudo 8. Oltre ai guai al reattore 1, il sistema di raffreddamento ha fallito nel reattore 3, e nei due reattori nucleari potrebbe essere avvenuta la fusione». (IlGiornale.it)
Grande apprensione e paura deriva infatti dal pericolo di una seconda esplosione nel reattore nucleare di Fukushima: «Riguarderebbe il reattore 3, ma, assicura l’esecutivo, questo dovrebbe resistere come il reattore 1, colpito ieri da una deflagrazione. Il livello di radiazioni emesse dalla centrale nucleare di Fukushima è di 882 microsievert l’ora, oltre il limite consentito che è di 500 microsievert l’ora. L’esplosione avvenuta nel reattore 1 è stata classificata al livello 4 della Scala internazionale degli eventi radioattivi, che va da 0 a 7. L’incidente di Three Miles Island fu classificato al livello 5, Chernobyl al 7. Ciò significa che si è verificato un danno al combustibile e si è sprigionata una quantità significativa di radiazioni, pari a quelle liberatesi nell’incidente avvenuto nel 1999 a Tokaimura, il peggiore, fino a oggi, del Giappone. È di 190 il numero delle persone esposte alle radiazioni. Su loro, che si trovavano nel raggio di dieci chilometri dall’infrastruttura, sono in corso i test per verificare se siano stati contaminati. Quelli risultati positivi, finora, sono 22. Un operaio è morto nella centrale nucleare di Fukushima Daini, diversa da quella che ha problemi ai reattori. Altri quattro operai sono rimasti feriti. Ieri erano rimasti feriti quattro operai nell’esplosione al reattore di Fukushima Daichi. Nella centrale di Daini non sono in corso tentativi di depressurizzazione». (IlGiornale.it)
Intanto un imponente dispiegamento di forze militari è al lavoro: 100.000 soldati sono stati inviati in soccorso alla popolazione. L’ordine è stato dato da Naoto Kan, premier giapponese.