Caro direttore, una volta tanto sono indignato, pur predicando che non bisogna indignarsi mai. È in atto una manovra da parte dei giornali per staccare i simpatizzanti di Cl da Formigoni. Io ho stima, anche se non sono di Cl e, abitando a Roma, non ho mai avuto l’opportunità di votare Formigoni, ma questa manovra mi pare ignobile perché vuol minare l’unità di una realtà nobile che ha portato la Lombardia a diventare la Regione guida in Italia per tanti aspetti, in particolare perché ha tentato di mettere in pratica la dottrina sociale della Chiesa che riempie la bocca di tanti e viene praticata da pochi.
MANOVRA CONTRO LA DEMOCRAZIA. Non facciamoci intimidire da alcuni (supposti) peccati che saranno forse stati commessi e invece rendiamoci conto che è in atto una manovra nel nostro paese che non solo attacca il nemico di sempre, i cattolici, ma vuole azzerare qualsiasi concentrazione di potere politico. In teoria s’inneggia alla democrazia ma in pratica si sta distruggendo la credibilità di qualsiasi aggregazione democratica. Prova ne sia che i giornali instillano stima e simpatia soltanto per i tecnici, che già – si prevede – riprenderanno in mano le sorti del paese, o per i denigratori della democrazia tipo Grillo.
CAMPAGNA CONTRO L’ITALIA CATTOLICA. Chi è l’organizzatore di questa campagna? La solita oligarchia che decide le sorti del mondo e di quel paese “insignificante” che è l’Italia. Un paese simpatico a tutti, eccetto che a loro per il semplice fatto che è considerato un paese cattolico, mentre quei signori sono di cultura protestante, puritana, capitalista selvaggia e illuminista: l’Italia per loro non deve alzare la testa soprattutto quando i paesi anglosassoni si mettono nei guai con speculazioni finanziarie dissennate mentre il nostro paese non ne è quasi contagiato (grazie anche al deprecato Antonio Fazio). Occorre avvisare i cattolici che c’è un disegno in questo senso e che non bisogna cadere nella trappola del “ma qualcosa Formigoni e Simone hanno fatto”. Il problema non è quello, perché nessuno di noi è senza peccato. Il problema è che altri ci mettono i bastoni fra le ruote e invece l’Italia, proprio perché è un paese cattolico, ha da insegnare al mondo intero tante cose, purché si scelgano gli uomini giusti alla faccia degli iettatori che gettano fango.
LA STAMPA AL SERVIZIO DELLA FINANZA. Nel supplemento del Corriere di venerdì 19 ottobre due vignette su due sfottono Formigoni dandogli del mafioso e del sepolcro imbiancato. Molta stampa è al servizio della grande oligarchia finanziaria che governa il mondo lasciando l’apparenza della libertà di voto e di parola. Basta che tu voti e dici quello che vogliono loro, altrimenti in men che non si dica diventi un Hitler, un mafioso, un dissoluto. La grande finanza internazionale e la comunicazione (stampa, tv e affini), che da essa dipende, sono una tenaglia che ti strozza appena vai fuori strada. Come ben illustra un recente libro intervista di Ettore Bernabei (L’Italia del “miracolo” e del futuro, edizioni Cantagalli) Lenin è stato creato da loro, Hitler e Mussolini pure (qualche anno fa sono venute fuori le ricevute dei pagamenti inglesi al futuro duce). Garibaldi ha fatto la sua spedizione non solo con i Mille ma con i milioni che venivano dall’Inghilterra.
LE DECISIONI DEI BURATTINAI. È importante che i cattolici, che sono buoni ma spesso ingenui, si facciano delle domande: come fa un australiano come Murdoch ad accumulare giornali in America e in Inghilterra, fra cui il Times di Londra (sopportando due mesi di sciopero), senza che nessuno gli torca un capello? Come fa un ragazzo di famiglia povera come Obama a studiare in una costosissima università fino a diventare presidente degli Stati Uniti? Se ci sono i burattini ci saranno pure i burattinai. E oggi i burattinai hanno deciso che le forze più o meno democratiche del nostro paese vengano azzerate.