Cari amici di Tempi, vi ho detto, non scherzando, che mi pareva di vedere sui volti giovani e anziani che manifestavano a San Pietro per il sostegno pubblico alla scuola cattolica delle insegne: e le insegne che vi vedevo erano il Sacro Cuore di Gesù degli insorti della Vandea. Dobbiamo recuperare alla dignità della memoria cattolica anche l’insorgenza italiana contro i napoleonici o la resistenza spagnola contro Giuseppe Bonaparte re. Dobbiamo rivendicare il carattere liberale delle insorgenze e non per scherzo: la parola liberàl sarebbe sorta nel 1821 alle Cortes di Cadice, contro reazionari e rivoluzionari, senza l’insorgenza contro Napoleone? Infine le insorgenze sono una protesta del popolo credente non solo contro l’invasione francese, ma contro l’illuminismo dei Borboni, causa prima della possibilità della Rivoluzione giacobina. Le insorgenze erano legittimiste, non assolutiste, come lo furono le lotte dei carlisti catalani, legittimisti ma non assolutisti. Verrà un giorno in cui si scriverà la storia europea fuori del morso illuminista. Sono lontani i tempi della infelice “scelta religiosa” di Franco Costa e di Vittorio Bachelet, che ha distrutto la gioventù cattolica fondata da Pio IX: niente ha preparato il cattocomunismo dei giovani cattolici, scout compresi, quanto la “scelta religiosa”. Religione, quanti crimini si commettono in tuo nome! Ed è nato il cattolico per cui il fatto di essere cattolico è una vergogna da legittimare e giustificare. Dal punto di vista del cattolico politicamente corretto la vicenda di Roma è vergognosa. Insomma, si riuniscono i cattolici attorno al Papa e cosa fanno: chiedono soldi allo Stato per la scuola cattolica. I cattolici chiedono soldi: e non sono per un lebbrosario in Africa, non per una sede attrezzata della Caritas che le impedisca di farsi portare via “la robba”, di un centro di accoglienza per drogati, di un’assistenza protetta per gli extracomunitari. I cattolici, Papa in testa, chiedono soldi per le loro scuole! Non importa se li avranno o non li avranno. Ma la scena di San Pietro era di una grande comicità oggettiva, con Mattarella e Berlinguer, presenti nel loro disagio, mentre Berlusconi e Fini, i cani morti per i cattocomunisti, erano a loro vistoso agio. E l’uomo d’armi di D’Alema, l’Uomo Folle dello Zaratustra, Francesco Cossiga, non era nemmeno stato convocato. Cari amici di Tempi, come stanno meglio i cattolici da quando la Dc è finita ed è finita male! Un tempo, ai tempi della Dc, eravate delle milizie curiali al servizio dei napoleonidi, assieme persino a Pietro Scoppola. Pur essendo dei cattolici insorgenti, doveste mascherarvi da illuministi di complemento. Oggi potete fischiare Berlinguer. Non amo le manifestazioni di massa perché sono vecchio e poi, come Craxi, non ho mai saputo fischiare: ma quanto mi sarebbe piaciuto fischiare con voi questo illuminista sovietico nitido, raccolto, nel suo inchinetto davanti al Papa! E Mattarella, nella forma dell’Iscariota pentito, teso in volto, a dire siamo il partito delle buone intenzioni senza buone azioni. La scelta religiosa, appunto. Siate riconoscenti al popolo di Forza Italia che ha permesso la vostra liberazione! Conservate, cari amici, gli attributi di coraggio, forza e virilità che avete acquisito fischiando il ministro comunista e il suo caudatario popolare innanzi al Papa. L’orgoglio cattolico è un sentimento spirituale perché è il sentimento della presenza in noi dei santi e dei martiri della storia illuminista, giacobina, comunista del nostro popolo.
Reg. del Trib. di Milano n. 332 dell’11/6/1994
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