Hobby Lobby batte Obama. Corte Suprema: non ha l’obbligo di pagare contraccettivi e aborti ai dipendenti

Di Redazione
30 Giugno 2014
Per le aziende closely-held, di proprietà di non più di cinque persone, è legittima l'esenzione di aborto e contraccettivi dalla copertura assicurativa dei dipendenti. La prima sentenza obbligava l'azienda a pagare una multa da 1 milione e 300 mila dollari

Hobby Lobby, il colosso del fai-da-te americano che dà lavoro a 22mila persone, ha vinto la causa contro il governo sull’obbligo di comprendere fra i trattamenti coperti dalle assicurazioni sanitarie dei propri dipendenti contraccettivi e aborti. La Corte Suprema ha stabilito oggi, cinque giudici contro quattro, che Hobby Lobby può essere esente dagli obblighi della riforma sanitaria di Obama.

LA VITTORIA. L’azienda di proprietà della famiglia Green aveva fatto causa al governo contro la riforma sanitaria di Obama, per la quale qualsiasi ente datore di lavoro era tenuto a pagare ai dipendenti piani assicurativi che includessero coperture per aborto e contraccezione, a prescindere dal credo del proprietario. Con la sentenza della Corte Suprema, da oggi, anche per alcune aziende americane non sarà più così. Tutte le compagnie closely-held, ovvero di proprietà di non più di cinque persone, potranno chiedere l’esenzione dalla copertura assicurativa su aborti e contraccettivi, per motivi di coscienza o religiosi. Di fatto, la Corte Suprema ha riconosciuto quello che già la Corte di appello di Denver, nel giugno scorso aveva stabilito, dichiarando che «la famiglia Green sta esercitando il suo diritto di libertà religiosa, rifiutando di pagare l’aborto causato dalle pillole incluse nelle assicurazioni che deve corrispondere ai suoi dipendenti». La prima sentenza, emessa nel dicembre 2012, aveva dato torto ai titolari di Hobby Lobby, obbligandoli a rispettare le regole o a pagare una multa da 1 milione e 300 mila dollari.

FESTEGGIANO I REPUBBLICANI. Mitch McConnell, leader repubblicano al Senato, ha elogiato la sentenza affermando che «la decisione della Corte Suprema chiarisce che l’amministrazione Obama non può calpestare la libertà religiosa». Proprio per questo motivo, il colosso del fai-da-te aveva portato il piano sulle assicurazioni sanitarie voluto da Obama in tribunale. La famiglia Green, proprietaria dell’azienda, è contraria. Lo speaker della Camera, il repubblicano John Boehner, ha ricordato che in caso di sentenza contraria la legge di Obama «avrebbe richiesto alle imprese for-profit di scegliere tra violare la loro fede costituzionalmente protetta o pagare multe paralizzante, che li avrebbe costretti a licenziare dipendenti o chiudere i battenti».

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