Quest’anno Giovanna d’Arco è stata di nuovo processata in Francia: non dagli inglesi per eresia, ma dai suoi connazionali francesi per appartenenza fraudolenta alla Manif pour tous e omofobia.
SANTA GIOVANNA D’ARCO. Dal 29 aprile al 9 maggio si celebra a Orléans quest’anno la 585esima festa di Giovanna d’Arco, la giovane che guidò la riscossa francese, che nel 1429 liberò Orléans e fu bruciata per “eresia” dagli inglesi e proclamata santa dalla Chiesa cattolica nel 1920.
Durante i balli medievali e le ricostruzioni storiche che verranno fatte in questi giorni nella città francese, la Pulzella d’Orléans sarà interpretata da una giovane ragazza di 17 anni di nome Félicité Lemaire de Marne.
BOICOTTAGGIO. La festa, che vedrà il suo culmine l’8 e il 9 maggio, è stata disturbata quest’anno però da gravi accuse di «omofobia» rivolte alla giovane Félicité, cattolica praticante. Lo scorso 6 maggio il membro del partito socialista Christophe Desportes-Guilloux, che fa anche parte dell’associazione HES (Omosessualità e socialismo), ha scritto un articolo sul perché «boicotterò la Giovanna d’Arco 2014», mostrando come la giovane 17enne, tra le pagine preferite su Facebook (foto a destra), abbia anche quella della Manif pour tous e dei Veilleurs.
«NON SONO OMOFOBA». Il deputato ha quindi accusato la giovane di «omofobia» e di non «rappresentare tutti i cittadini di Orléans» come dovrebbe. Félicité, vittima di un processo alle intenzioni molto simile a quello che ha subito la donna che incarna nelle festività, si è difesa affermando: «Io non sono omofoba né antigovernativa. Condanno tutti gli atti di omofobia e di violenza ma ho le mie convinzioni e Giovanna d’Arco non ha alcun legame con la mia vita privata».
IL PROCESSO E LE SCUSE. Queste parole non sono bastate e Félicité ha dovuto ritirare il suo apprezzamento digitale alle pagine della Manif e di altri gruppi. Ma neanche questo è stato sufficiente perché la giovane è stata costretta a un «atto di contrizione» pubblica nel quale si è definita «incosciente».