Giappone torna alla realtà e al nucleare. Reattore in funzione per evitare il collasso in estate
Dopo l’incidente alla centrale nucleare di Fukushima, che non ha causato nessuna vittima, in seguito al terremoto e al maremoto che nel marzo del 2011 hanno colpito il Giappone, il Sol Levante aveva deciso di interrompere l’attività di tutti i suoi 54 reattori nucleari, con l’appoggio dell’opinione pubblica. Dopo appena due mesi, conditi di polemiche soprattutto di tipo economico e ambientale, oggi il Giappone rimette in funzione un reattore nucleare.
Il 70 per cento degli elettori, secondo un sondaggio, vorrebbe che il Giappone smantellasse tutte le sue centrali nucleari ma il governo, temendo di non poter fornire l’elettricità di cui il paese ha bisogno in estate, ha deciso di riattivare i reattori 3 e 4 della centrale di Kansai. Oggi è stato messo in funzione il numero 3.
Il blocco di tutte le centrali nucleari ha creato, fino ad ora, non pochi problemi al Sol Levante. Le nove principali compagnie energetiche del paese sono entrate in allarme annunciando al governo che perderanno 33,8 miliardi di dollari sono nel 2012 ed esauriranno le riserve di capitale per le emergenze alla fine dell’anno, senza energia nucleare.
Non solo. Senza lo sfruttamento dell’atomo, secondo previsioni fatte dal governo, il paese dovrà spendere 1.500 miliardi di euro in più all’anno per provvedere al fabbisogno energetico della popolazione, prima soddisfatto al 30% dal nucleare. E l’impatto ambientale sarà devastante: già in questi mesi, infatti, per produrre energia il Giappone ha dovuto riattivare impianti a gas e petrolio costosi e inquinanti.
Secondo quanto affermato a tempi.it da Michael Shellenberger, direttore del Breakthrough Institute, un importante think tank ambientalista, «la gente non pensa che per ridurre le emissioni di gas serra abbiamo bisogno del nucleare. Il Giappone ha reagito in modo troppo emotivo. Nell’ultimo anno, le emissioni di gas serra del paese sono aumentate del 4 per cento, nonostante il Giappone abbia consumato il 10 per cento di energia in meno rispetto all’anno precedente. Questo perché ha usato più gas naturale e petrolio, non potendo più sfruttare l’energia generata dai reattori nucleari, inquinando di più e danneggiando di più la salute dei cittadini».
Inoltre, secondo un rapporto pubblicato oggi da una delle tre commissioni che deve analizzare le cause dell’incidente nucleare di Fukushima, le principali responsabilità sarebbero umane dovute alla negligenza dei responsabili del governo e della Tepco di reagire e di provvedere prima del terremoto alla sicurezza della centrale nucleare. La Tepco ha respinto tutte le accuse.
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