Pareggio onorevole. I principali quotidiani italiani, sportivi e non, lo definiscono in questo modo. Forse perché la critica vede con piacere le convocazioni di Prandelli, nomi nuovi, freschi e all’insegna della classe. A centrocampo ci sono De Rossi, Montolivo, Mauri e l’esordiente Thiago Motta. Davanti Cassano che riforma la coppia d’oro con Pazzini. E la difesa è affidata ai centrali del presente e del futuro Ranocchia Bonucci con Chiellini spostato nel suo ruolo naturale di terzino. Sul lato opposto il palermitano Cassano e a difendere la porta il rientrante Buffon.
La formazione tedesca passa in vantaggio dopo poco con una bella azione conclusa in rete dall’infinito Klose, al sessantesimo gol in poco più di cento partite. Poi l’Italia si sveglia, prende coraggio e crea occasioni. Nell’area della Germania ci sono anche due situazioni dubbie (di cui una palese, con Aogo che blocca con le mani un tiro di Cassani).
Nel secondo tempo dentro Boriello, Rossi, Aquilani, Giovinco, Criscito e Maggio. Il pareggio arriva al 36mo del secondo tempo con il piccolo Rossi caparbio a ribattere in rete una respinta del portiere Neur. Prandelli è soddisfatto e allo stesso tempo cosciente che la strada intrapresa per diventare competitivi è ancora lunga, ma è quella buona. «Il pareggio è giusto – commenta il tecnico nel post partita – la sconfitta sarebbe stata una beffa. Abbiamo fatto una buona gara su un campo difficile. Siamo ancora distanti dalla Germania, sappiamo di dover lavorare molto, ma se mettiamo questo entusiasmo sicuramente faremo bene». L’Italia non perde, ma la Germania non vince, così come da 16 anni a questa parte.