Gender a scuola, rimonta la campagna con 8 proposte di legge. Stroncate da Agesc e Forum famiglie
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Prosegue in commissione Cultura, Scienza e Istruzione della Camera dei deputati l’esame delle proposte di legge numero 1230 e abbinate. Si tratta di otto testi diversi tutti volti a introdurre nelle scuole italiane la cosiddetta “educazione di genere” (è compresa nel mazzo anche la proposta numero 1510, già nota ai lettori di tempi.it, che ribattezza i corsi di teoria gender “educazione sentimentale”). Ebbene mercoledì scorso 7 settembre sono stati sentiti anche i pareri dell’Associazione genitori scuole cattoliche (Agesc) e del Forum delle associazioni familiari, entrambi decisamente contrari all’approvazione di leggi di questo tipo.
«NON SPETTA ALLA SCUOLA». Agesc, attraverso un documento firmato dal vicepresidente Giancarlo Frare, ha ricordato ai deputati della commissione Istruzione che la Costituzione (articoli 30 e 31) affida alla famiglia il compito di istruire ed educare i figli, e incarica lo Stato di agevolarla in questo. «Intervenire sull’educazione emotivo-sentimentale» dei bambini, secondo Agesc, «non rappresenta il compito principale per il quale la famiglia affida alle scuole del sistema nazionale di istruzione i propri figli». Il cosiddetto “ambito affettivo sentimentale” è e deve rimanere «di competenza esclusiva della famiglia».
COERCIZIONI? NO GRAZIE. Secondo l’associazione inoltre è «estremamente pericoloso» imporre alle scuole «la coercitiva modifica dei piani di studio» per obbligarle a parlare di educazione di genere. Significherebbe «privare di fatto le scuole dell’autonomia» e di conseguenza privare anche le famiglie «di qualsiasi possibilità di esprimere il proprio consenso informato», dal momento che «una volta scelta la scuola, si accettano tout court insegnamenti e libri di testo sconosciuti ai genitori».
[pubblicita_articolo allineam=“destra”]CENSURA IN ARRIVO? Agesc si oppone anche all’applicazione del “codice Polite”, sostenuto dagli autori dei testi di legge in discussione come un modo per «favorire lo sviluppo dell’identità di genere e rimuovere gli stereotipi presenti» e che invece potrebbe finire per «indurre condizionamento, o peggio censura, verso autori “non allineati”» al politicamente corretto. Perciò addio pluralismo educativo. È «forte», conclude Frare, «il timore che, anziché favorire lo sviluppo di una società pluralista e multiculturale», si finisca con leggi simili di diffondere nelle scuole «elementi potenzialmente distruttivi dell’istituto familiare, così come concepito dai fondatori della Repubblica e previsto dalla Carta Costituzionale».
COINVOLGERE LE FAMIGLIE. Valorizzazione della primaria titolarità educativa dei genitori, rispetto delle differenze culturali ed educative, garanzia del pluralismo scientifico e pedagogico e piena valorizzazione dell’autonomia delle scuole sono i quattro «punti essenziali raccomandati ai deputati» anche dal Forum Famiglie che rappresenta 500 associazioni familiari. Alla testa della delegazione che si è presentata davanti alla commissione c’era il vicepresidente Maria Grazia Colombo, che proprio sulla base dei quattro punti citati ha sollevato le sue critiche rispetto ai provvedimenti in discussione. Facendo notare come nelle otto proposte di legge «manchi ogni riferimento al coinvolgimento delle famiglie nella corresponsabilità educativa, prevista dalla Costituzione, ma spesso dimenticata».
DISCRIMINAZIONI DISCRIMINATE. «Eliminare le discriminazioni? È senz’altro doveroso, specie nell’ambiente scolastico», ha detto tra l’altro la Colombo. Ma se si vuole davvero combattere le “discriminazioni di genere” «non si possono tralasciare altre tipologie ben più diffuse come quelle causate da razzismo o intolleranza religiosa. Secondo i dati Ocse 2014 in Italia su 596 casi di discriminazione accertati la grande maggioranza (413) dipende da razzismo e xenofobia, 153 da intolleranza religiosa e solo 27 riguardano l’orientamento sessuale. Se c’è un’emergenza educativa essa riguarda quindi tutti questi temi e su tutti si dovrebbe intervenire con uguale attenzione e determinazione. In caso contrario sarebbe proprio lo Stato a rendersi responsabile di una nuova forma di discriminazione: la discriminazione delle discriminazioni».
Immagine lavagna da Shutterstock
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127 commenti
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Giuliano…Giuliano….piccolo fascistello da sottoscala…..proprio non vuoi imparare dalla storia! Ma tant’è: rimani un asino in fez e camicia nera!!!!
Apriamo un sondaggio : la trollona malefica pettegolona in quale versione è più penosa, MicheleL, Bob o Samuele ?
Non è facile, lo so ! 🙂
Quasi quasi era meglio quando si chiamava Shiva !
Hai ragione Giuliana (sic!): siete più penosi e più paranoici dei pentastellati grillini. Quindi, giusto per farti contenta te lo dico: siete su un binario morto!!
A mio parere la trollona malefica è più penosa nelle vesti di micheleL, ridicola che più non si può.
Ma la scelta è stata dura.
Lo so io cosa manca alla trollona malefica: un Bob o un Michele o un Samuele vivi e vegeti.
Scommetto che smetterebbe di fare la trollona malefica.
Io sono già impegnato, si sacrifichi qualcun altro.
Spassosissimi!!!!
PS: aridateme Giovanna!!!!!!
A mio modestissimo parere, la versione Bob , che si lancia in ridicolissime estrapolazioni della Bibbia, peggio del più ignorante degli ignoranti dei testimoni di Geova, in modalità analfabeta -Wikipedia, dà dei punti alla versione MicheleL-pro gender.
Voto senz’altro Bob per il più penoso.
I sentimenti e la sessualità sono quanto più intimo c’è nell’uomo. Lo Stato non deve entrarci per nessuna ragione, uno Stato che dice alle future generazioni cosa è giusto e cosa non lo è, cosa è lecito e cosa non lo è diventa uno Stato etico ed è pericolosissimo. E’ una cosa da evitare a qualunque costo. le discriminazioni si combattono in altro modo.
Brava Angelique, stiamo al tema , che la malefica troverà un altro modo per non annoiarsi a morte.
Tra tutte le proposte citate nell’articolo, la più pericolosa é senz’altro il “codice polite” che con la sua assurda pretesa di promuovere pari opportunità tra uomini e donne va dritto dritto contro la legge divina che vuole la donna sottomessa all’uomo, e espressa chiaramente in Efesini 5, 22-24 e 1-Corinzi 11,8 e 14,34-35
L’analfabetismo biblico è di suo una una brutta bestia, ma quando si lega alla strumentalizzazione becera dà proprio il peggio di sé.
Mt 11, 25
Bob se non capisci una cosa fattela spiegare. Non fare il presuntuoso… sei un analfabeta in materia , approfondisci, cerca di capire il punto di vista altrui che certamente da 2000 anni l’ha detto milione di volte come stanno le cose. Parli del nuovo testamento, da dove è partito il vero riconoscimento della dignità della donna … non della vita di “Rocco”. Scrivi come quegli sciocchi che hanno sostenuto che per la chiesa la donna a non aveva l’anima. Ti prego … finiscila
Premesso che la Bibbia non é esoterica ma essoterica, quindi non dovrebbe essere necessario un cammino iniziatico per capirla, facciamo così :
Riprendi tutti i passaggi che ho citato e dimmi quali sono da interpretare alla luce degli usi e costumi del tempo in corso e quali invece da considerare letteralmente e assolutamente.
Già che ci sei, considera anche questi:
Esodo 21,7
Levitico 19,19
Deuteronomio 7,2
Deuteronomio 5,8
1Cor 1,3-17
Per capirla (la Bibbia) non ci vuole molto, ma per chi la vuole capire, dato che l’essenziale in essa si impone all’ umile come al più sapiente ma tu non appartieni ne all’una ne all’altra di questi dato che ti basta estrapolare tre frasi e tirare una conclusione. E guarda caso che cerchi proprio quelle che confermano il tuo impianto ideologico.
Come ti ho già detto sotto la tua ignoranza malevola già nel confrontare il Vecchio Testamento ed il Nuovo escludendo Cristo la dice lunga su quello che ti interessa concludere a te. Ed io ho sempre meno tempo da dedicare a certe persone. Mi limito a dirti ciò che sai: che non ti interessano le risposte, che sei in mala fede e che sei ignorante.
Mi sembra ovvio che scelga dei passi difficili: che senso aveva la richiesta se no, farci l’autoglorificazione a vicenda?
Io ho solo preso alcuni esempi dal libro che usate per discriminare e per impedire che venga fatta educazione all’accettazione perché voglio capire come mai alcune cose le considerate così certe da costruirci sopra una campagna di discriminazione verso una minoranza mentre altre le ignorate bellamente perchè scomode.
Facciamo così: decidi tu se riportate il tono su livelli di discussione civile o finirla qui. Se opti per la seconda, allora ciao.
Non è ovvio nulla ma il tuo è il sistema “Testimoni di Geova”. Il decontestualizzare un passo da altri (per es) da altri 5 passi. O il decontestualizzare un passo dal contesto in cui avviene. Per esempio sul Vecchio Testamento (almeno lo sai che il Levitico, Deuteronomio, ecc sono V.T.?) ): è chiaro che ha partire dal peccato originale, la disobbedienza, c’è il conflitto tra uomo e donna che culmina con un “ti dominerà” da parte dell’uomo sulla donna. Ma si tratta di una conseguenza di un “peccato” , di una “caduta” , non di un premio. Ed il “peccato” non è il semplice disobbedire ad una “autorità” … ma è la frattura tra l’uomo e Dio , tra uomo ed uomo (perché Dio fece l’UOMO e maschio e “femmina li creò”), e come conseguenza della stessa disintegrazione di se stessi (il vergognarsi nello scoprirsi nudi non è una preoccupazione da pudico vittoriano). Cristo è venuto come rimedio a ciò. Noterai che è molto facile, elementare, cogliere questo aspetto .. ma non per te perché non sei genuino nella tue intenzioni.
E quindi Mt 5, 17-19 come si inserisce in tutto ciò?
Inoltre, mi sembra di capire che il v.t. deve essere contestualizzato all’epoca storica mentre vangelo, atti, etc. sono validi in toto ancora oggi?
Ho capito bene?
Hai capito male … anzi malissimo.
Una verità nel V.T è una verità nel N.T.
Cosi come per un bambino di 1 anno che vedi gattonare intento insistentemente a voler mettere le dita in una presa elettrica non gli spieghi il pericolo dell’elettricità… ma lo togli dal pericolo energicamente. Mentre se il bambino cresce gli spieghi che non deve fare farlo perché è pericoloso.
Dio è un pedagogo, anzi è il Pedagogo, per cui il linguaggio sulla verità (che resta tale) è rivolta all’uomo in rapporto alla sua capacità di comprendere in un contesto storico-sociale ecc.
Capisci l’analogia?
Ti ho risposto e sono in moderazione.
ma perché hai messo pure. Deteronomio 5,8?
(Non ti farai idolo né immagine alcuna di ciò che è lassù in cielo, né di ciò che è quaggiù sulla terra, né di ciò che è nelle acque sotto la terra. ….)
Che ci azzecca?
Mi moderano… ma dimmi perché hai messo tra le cose “difficili” Deuteronomio 5,8?
Non per forza sono cose difficili. Voglio solo capire perché alcuni passi vanno interpretati letteralmente ed altri no.
Quale é il criterio.
Il codice polite, ad esempio, ha la scopo di dare pari opportunità a uomini e donne, e voi lo combattere.
Sarebbe tutto chiaro se riterreste i versetti Efesini 5, 22-24 veri, ma a quanto pare essi vanno interpretati e non presi alla letta.
Quindi, ad esempio:
– Perché opporsi al codice polite se i suddetti versetti non devono essere seguiti alla lettera?
– perché allora invece 1Corinzi 6,10 deve essere preso alla lettera?
Un passo alla volta: dimmi perché hai messo tra le cose “difficili” Deuteronomio 5,8?
Cosa diavolo è il codice polite?
Felpa,
credo che per lui sia una sorte di “documento unico” che stabilisce in assolto il come essere “antidiscriminatorio” fissando la falsità di chiunque sostenga di essere antidiscriminatorio per via diversa. Falsità che ti porta ad essere iscritto nel “cattivo discriminatore” .
PS. Bob, insisto nella domanda pera avere un unità di misura di ciò che ti frulla in testa. Devo capire cosa pensi e perché lo pensi … o no?
Felpa, leggi l’articolo è lo capirai.
Toni, rispondi tu alla mia domanda, dato che te l’ho fatta per primo.
Non hai fatto un discorso coerente mescolando capri e cavoli. Tu hai detto di aver scelto dei passi difficili, non io, per cui la tua “domanda” è incompleta (se addirittura non è buttata caso) . Prego: Deuteronomio 5,8 perché per te è difficile? E se non lo è (come hai scritto?” non per forza sono difficili”)) allora perché l’hai inserito? Se ammetti di non saper rispondere ti dirò che sei ignorante e risponderò alle tue domande per fornirti un aiuto.
Promesso … ma non puoi fare una quadro (le domande 🙂 ) di cui non sai rendere conto neppure il perché le fai.
Seconda questione : perché devo essere antidiscriminatori secondo il tuo metro (codice polide) e non secondo il mio? Lo devi stabilire tu?
Io so perché l’ho messo. E so anche che é maleducazione rispondere a una domanda con un’altra domanda. Oltretutto é chiaro che i tuoi sono tutti giochetti per deviare il discorso.
Codice polite: non é il mio metro, na quello del ministero. E certo, puoi non essere d’accordo, ma almeno ammetti che non sei neanche d’accordo a dare pari opportunità a uomini e donne.
Tu non hai messo un bel niente ma hai fatto la vivisezione di un discorso. Non è maleducazione la mia mentre è mala fede la tua al punto che se metti una domanda ed io ti chiedo “cosa intendi?” ti torci e contorci.
manco Toni avesse chiesto cosa vuol dire per Bob essere padre ! 🙂 🙂 🙂
fare domande è di una maleducazione intollerabile , per la trollona malefica !
questa storia della maleducazione va avanti dai tempi di quando si proponeva come Filomena !
è proprio su un binario morto, come dice travestita da Samuele, più sotto !
Dice Bob “Codice polite: non é il mio metro, na quello del ministero”. — Caro Bob, si, e me ne frego se tu credi al “”ministero” … io ho il mio di codice antidiscriminatorio ed è migliore.
“certo, puoi non essere d’accordo, ma almeno ammetti che non sei neanche d’accordo a dare pari opportunità a uomini e donne.” (ma che potenza logica) e qui dimostri l’inconsistenza del tuo pensare dato che : se non penso come il “ministero” sono contrario ” a dare pari opportunità a uomini e donne”. Solo se sei con il “ministero” sei antidiscriminatorio.
Capisci perché voglio capire che cosa hai in zucca prima di rispondere? Devo capire se sei in grado di capire le risposte … o deve spiegartele il “ministero” .
Non tiriamoci la zappa sui piedi con interpretazionii letterali ed improvvisate dei passi biblici che richiederebbero milionate di precisazioni. Il pericolo principale, vero, è e resta il gender.
Quindi neanche 1Corinzi 6,10 deve essere interpretato letteralmente?
E neppure Genesi 2, 24? E Levitico 18:22?
Vanno tutti “interpretati”?
Ricordatevi: “Sia invece il vostro parlare sì, sì; no, no; il di più viene dal maligno”
Qui l’ignoranza attraversa il Nuovo ed il Vecchio testamento. Il si si e non no è possibile in questo contesto dato che con te bisogna partire dalle vocali a e i o u … in materia biblica. Credimi sulla parola … dici corbellerie è solo il tedio impedisce di spiegartelo. Cerca di essere onesto , impegnati e ti rendi conto delle fesserie che scrivi.
Complimenti per la supercaxxola che ti salva dal fornire una risposta ?
Ti ho risposto sopra ma mi moderano. Non mi sento salvato da nulla … ma non sopporto chi annoia per la stantia ed evidente malafede.
Bob l’ignoranza qui attraversa il Vecchio ed il Nuovo Testamento.
Insomma lo stato laico che si proclama neutrale davanti alle differenti concezioni della vita, tutore e promotore delle più varie identità, e, quel è più importante, su ciò poggia la sua legittimità vuole venirci ad insegnare l’educazione di genere e sentimentale, cioè come si ama correttamente, come si rispetta il prossimo, come ci si pone nei confronti dell’altro sesso (o del proprio), come si copula nel rispetto dell’altro, e via dicendo. Un programma di alta eticità, non c’è dubbio.
Il problema è che di etiche ve ne sono parecchie ed anche contrarie, e lo stato laico si è posto l’obiettivo di far sì che possano tutte avere pari cittadinanza. Ora, insegnarne una significa far valere per tutti ciò che è condiviso da una parte soltanto. Ciò implica una discriminazione nei confronti delle persone che tale opzione non condividono (ma che devono subire) ed anche nei confronti delle identità che non si riconoscono nell’identità che lo stato laico vuol far valere per tutti. Ovverosia lo stato laico si mostra il contrario di quello che dice di essere: non l’opposto di ogni confessionalismo, ma solo un confessionalismo di segno opposto.
Purtroppo talune “etiche” si concretizzano in atti che di etico hanno ben poco, come la sottomissione delle donne, la persecuzioni degli omosessuali, la violenza come mezzo per imporre la propria ideologia e pure il proprio desiderio sessuale.
Queste cose problemi urgentissimi, che riguardano certo una piccola parte della popolazione, ma che non dobbiamo ignorare.
La scuola ha il compito di formare i futuri cittadini di una comunità, non di un luogo di prevaricazioni, ma di convivenza e reciproco rispetto, proprio nella diversità che lei evidenzia.
E ci sono scale di priorità, dove il diritto a vivere la propria vita accedendo a tutte le opportunità di cui si è meritevoli, dove essere rispettati per come si è nel rispetto del prossimo, viene prima del diritto di imporre valori nel timore infondato che non facendolo si possa incorrere nella collera divina o in chissà quale calamità sociale.
Certo, un tempo c’era l’ora di religione e la dottrina prima di comunione e cresima, ma oggi? Oltre ai limiti che purtroppo tali insegnamenti hanno dimostrato di avere rispetto all’evoluzione sociale, siamo sempre più coinvolti in una società multietnica dove immigrati da varie parti del mondo e di varie culture approdano al nostro Paese. E queste persone non sono esposte al precedente e oggi non più del tutto adeguato sistema di educazione legato al cattolicesimo.
Le famiglie avranno tutto il diritto (e pure l’onere) di partecipare a questo percorso formativo, che sarà pure l’occasione per verificare contrasti tra valori sociale e quelli di qualche -raro- genitore retrogrado, che vorrebbe la moglie velata relegata tra cucina e lavanderia o gli omosessuali destinati alla dannazione eterna e magari meritevoli di lapidazione o forse lei difende anche la “libertà” di tali genitori, che sono reali, di disseminare la loro visione antisociale, sia con chiara (dis)educazione o semplicemente con tacita esemplificazione di tali (dis)valori, tramite le botte alla moglie e le invettive ai gay in tv o per strada?
Per se non ci pensiamo durante il periodo scolastico, quando li recuperiamo socialmente questi soggetti? Con i servizi sociali o in carcere dopo l’ennesima aggressione?
E cosa propone lei altrimenti? Dottrina, comunione e cresima obbligatorie per tutti? Supervisori cattolici nei centri ricreativi frequentati dai cinesi e nelle moschee? Questi sono problemi reali e concreti e hanno bisogno di soluzioni concrete. Non c’è posto per le ipocrisie motivate da convenienze ideologiche.
Che prolisso ammasso di corbellerie rimambin-giacobine-fascio-comuniste che parte dal presupposto che la scuola debba servire ad “educare”.
Peccato che, anche qualora educasse, la scuola lo potrebbe fare solo su mandato dei genitori.
Infatti, visto l’andazzo generale, stanno sorgendo spontaneamente come funghi le cosiddette “scuole parentali” (informarsi prego), che, Costituzione della Repubblica Italiana alla mano, con pochi euro riportano le redini dell’educazione in mano ai genitori togliendo gli innocenti dalle grinfie dei pervertiti.
Abbasso l’Opera Nazionale Balilla del gender e viva la libertà!
Come al solito nessun argomento. Le donne guadagnano meno a parità di mansione, sono più soggette a disoccupazione, nulla…
Ministero dell’Istruzione
Indicazioni nazionali per i Piani di studio personalizzati nella Scuola Secondaria di 1° grado:
“Intervenire nelle discussioni usando ARGOMENTAZIONI per formulare e validare ipotesi, per sostenere tesi o confutare tesi opposte a quella sostenuta; per giustificare, persuadere, convincere, per esprimere accordo e disaccordo, per fare proposte”
Vabbe’… se non altro teneva caldo il banco. Con lei non si discute, lei SA. Ma lei si confonde con il suo Principale, il Padreterno, pater pagnotta.
E poi vuole organizzare la scuola? Libero di farlo. Poi quando quando i piccoli musulmani andranno alle scuole coraniche e i giovani cinesi seguiranno via Skype l’indottrinamento del loro Partito Unico, vedremo dove andremo a finire.
Ci vediamo agli Esami Statali, magari con un bel tema sulla discriminazione di genere 😉
Se le donne guadagnano di meno occorre una sana lotta sindacale, una attenta magistratura per reprimere un reato vergognoso e non una rieducazione di Stato. L’improprio mezzo dimostra la deformità del fine che si persegue.
Non credo sia una macchinazione delle aziende e nè tanto meno una disattenzione legislativa, ma un qualche effetto lo si potrebbe ottenere anche così, certo. Tuttavia è evidente che la fonte del fenomeno è cultuale e la soluzione più ovvia dovrebbe avere la stessa matrice.
Lo Stato deve de dare ampia e profonda educazione al vivere civile riguardo al rispetto delle persone che non debbono infliggere/subire violenza. Ma da qui ad inculcare il come sentire il prossimo amandolo per forza mi sembra il più orrido dei mondi. Ognuno ha il diritto di mare ed odiare chi vuole senza vedere canalizzati surrettiziamente i propri sentimenti per mano del potere statale. Rifiuto questo anche se mi trovo di fronte ad uno stato teocratico e cristiano. Se la cultura cambia deve cambiare dal confronto/ scontro di idee tra uomini liberi.
Il diritto ad amare ed odiare non lo si discute, ma ci sono opinioni e fatti alla loro base. Di questi fatti si occupa la riforma, ovvero far sì che al posto di pregiudizi (“le donne sono ingegneri meno buoni degli uomini”, “l’omosessualità è una patologia”, ecc.), si possano formare giudizi informati.
La società deve avere come obiettivo, oltre alla libertà di pensiero, anche la pacifica convivenza, che già è difficili, figuriamoci quando esistono pregiudizi e condizionamenti ideologici ingiustificati, come quelli che oggi riguardano donne e chi non ha un orientamento eterosessuale o una identità di genere coerente con quella del sesso biologico.
La scuola può e deve fare molto, dando ai giovani gli elementi di conoscenza per formulare e motivare dei giudizi, sopratutto su temi, come quello della sessualità e dei rapporti di genere, spesso trascurati in talune famiglie.
Mio nonno era contrario che i figli studiassero, ciò nonostante mio padre fece studiare tutti i figli. Mio padre non avrebbe fatto mai studiare una donna , io ed i mie fratelli abbiamo figlie avvocati, ingegneri, psicologhe. Figurati se uno di noi vorrebbe discriminazioni.
Il fatto è che io dubito sulla “buona intenzione”: per esempio sono convinto che benché la donna abbia giusto accesso a cariche importanti e che bisogna lottare per questo, trovo che mai la donna è umiliata nella quint’essenza come in quest’epoca. Per tornare a un nostro tema sull’utero in affitto (dove ti confermo la mia radicale avversione) la mercificazione di se stessi è cosi radicato che la stessa idea di poter credere in una legislazione che la trasformi in qualcosa di generoso è una semplice regola in contraddizione. Non solo questo , ma che la mercificazione è cosi radicata da esserne assuefatti e non percepirla come tale.
Quale è stata la differenza tra suo nonno, suo padre e lei, Toni? I sindacati? I giudici? O forse è stato quello che le è stato insegnato anche e soprattutto a scuola?
Il dubitare delle “buone intenzioni” è quello che ci divide in modo più netto. Io credo nella società, tanto più quanto essa è acculturata. E’ stata la diffusione della scolarizzazione a permettere alla società di maturare una moralità critica generalizzata in contrasto ad una moralità coercitiva e incompresa, imposta con condizionamenti di stampo politico o religioso. In altri termini illuminismo e umanesimo.
Io non credo ci sia una elite di uomini che per una qualche ragione hanno i diritto ad imporre regole e principi a tutti gli altri, ma che le regole della pacifica convivenza devono essere decise tutti assieme e tutti quindi devono essere messi nella condizione culturale di comprendere il dibattito. La scolarizzazione è quindi essenziale alla democrazia e questa istruzione non può prescindere da nozioni anche relative alla sessualità, che in parte ancora oggi sono un taboo in molte scuole persino in molte famiglie.
Eviterei di allargare la discussione ad altri temi, stiamo discutendo di istruzione e se esista qualcosa che non dovrebbe essere insegnato a scuola e gradire non andare fuori tema.
Non è stata sicuramente la scuola, ma credo l’umanità. La scola non mi ha educato sentimentalmente, non poteva e non doveva. Se devo dirla tutta è stata nemica verso il mio interesse verso il bello. Se amo la poesia e qualche libro lo devo ad una sola insegnate che amava la poesia e i libi. Non i burocrati del sapere.
Credo che le società acculturate e no muoiono . Questa la vedo agonizzante.
Credo che le regole della civile convivenza non includono l’esternazione di sentimenti veri e reali rispetto ai quali possiamo avere biasimo, disgusto condivisione ecc. ma che comunque costituiscono la realtà delle persone con cui ci misuriamo e verso i quali dobbiamo volenti e nolenti misurarci.
E l’umanità chi l’ha cambiata Toni? E’ l’istruzione che plasma la società, essa è essenziale alla formazione del giudizio che si concretizza nell’espressione democratica.
Io non so in quanti siano convinti che le donne non siano lavorativamente e politicamente all’altezza degli uomini, ma dai tempi in cui non dovevano nemmeno studiare non sono passati secoli e sarebbe una illusione pensare che qui tempi non abbia lasciato traccia.
Infatti se ne osservano gli effetti, sui salari a parità di mansione, sul coinvolgimento in ruoli decisionali e manageriali e sulle reazioni alla constatazione dell’esistenza dell’omoessualità, di un amico, di un collega, di una coppia per la strada, come si deduce l’eterosessualità di qualcuno.
La società da allora è senza dubbio migliorata nel complesso, peggiorata di certo in certi ambiti e anche su di essi dobbiamo intervenire. Qui discutiamo del ruolo della scuola nella formazione dei futuri cittadini che avranno relazioni, tra uomini e donne, più spesso eterosessuali, talvolta differenti
La pacifica convivenza non può prescindere dai sentimenti e dalla loro manifestazione, che tramite la famiglia è alla base della società. Società che appunto ha di certo bisogno di progredire, non è perfetta, ma i pregiudizi non la rendono migliore, questo è certo.
Gli insegnanti hanno un ruolo importante, devono essere al corrente della realtà per insegnare -con libertà e onestà del loro giudizio- a capirla e i rapporti tra le persone, tra i sessi e pure la sessualità, non devono essere un taboo, ma discussi serenamente e onestamente anche a scuola, a partire da valori di base di uguaglianza e rispetto, analizzando la presenza eventuale di pregiudizi, quali le loro ragioni e come da essi passare a liberi giudizi, tali perchè informati.
“…Gli insegnanti hanno un ruolo importante, devono essere al corrente della realtà per insegnare -con libertà e onestà del loro giudizio- a capirla e i rapporti tra le persone, tra i sessi e pure la sessualità, non devono essere un taboo, ma discussi serenamente e onestamente…”
E per chi non si allinea al pensiero unico, i nostri eroi della libertà prevedono pure il licenziamento e la galera.
L’hai letta la proposta di legge del compratore e di scalfarotto?
(e non te ne uscire dicendo che sono uno spaccato…)
-con libertà e onestà del loro giudizio-
Credo esattamente l’esatto contrario.: la società determina la scuola non il contrario . Non dico che non sia importante, neppure che non faccia bene il suo compito di creare le persone di cui ha bisogno per il proprio funzionamento, ma fondamentalmente non ha il fine di spingere oltre i propri orizzonti. Non vedo che crea spirito autonomi, indipendenti emotivamente e psicologicamente. Crea gente che lavora per consumare.
Per quanto riguarda il combattere la discriminazione delle donne serve che le donne vengano amate e non sfruttate. Non vedo nulla questa questa società, se non che patetici corsi rieducativi, che vada in questa direzione. Vedo più tosto la loro riduzione a strumento di piacere. Ma questo è un discorso che mi porta lontano e come vedi posso stare poco, mio malgrado, su Tempi.
Aggiungo timidamente che per quanto riguarda la cura che ho per le mie figlie (ma l’estendo a quelle persone che hanno fatto altrettanto) non c’entra un bel nulla la scuola (te la raccomando la mia) , ma il solo fatto che ho a cuore la loro felicità e realizzazione.
La società plasma da sempre sé stessa, nella speranza di una sempre più serena convivenza. Ogni azione culturale, ogni espressione artistica, la stessa abitudine del discutere del più e del meno, è un reciproco misurasi e sintonizzarsi a vicenda. L’organizzazione delle leggi, dei regolamenti e delle consuetudini è un modo per stare in sintonia. La scuola ha un ruolo, che è formativo in senso culturale e tecnico, ma anche civico. La scuola dovrebbe essere uno dei mezzi in cui la società plasma sé stessa, sempre con il contributo determinante dei genitori e di tutti gli insegnanti, che con la loro indipendenza rappresentano nel complesso la società tutta.
Non dovrebbe esserci alcun argomento taboo a scuola, come non dovrebbe esserci in nessuna famiglia, e i giovani dovrebbero crescere con una visione delle cose tanto più prossima alla realtà, inclusa quella sociale, possibile, formati ad avere un senso critico per permettere alla società di evolvere, piuttosto che di involvere.
Ribadisco che gli insegnanti sono un primo filtro verso un innegabile pericolo di intromissione politica nella scuola (basta pensare ala storia, che è essenziale), ma ancora prima e con più vigore c’è la famiglia, che ha l’ultima parola a casa, ma non dovrebbe avere alcun diritto di veto o poter imporre l’esclusione di argomenti reali perchè ritenuti taboo.
P.S. Preferirei Toni lasciare da parte i nostri reciproci vissuti familiari, come ho detto più volte penso sia meglio condurre la discussione su un piano delle idee e non personale, questo anche per il massimo rispetto che porto agli affetti e alle famiglie altrui.
Io filtro tutto attraverso il mio vissuto. Del resto non credo di aver detto nulla di spettacolare. Non credo che la scuola riesca a far crescere umanamente le persone, credo che fornisca opinioni e non convinzioni, nozioni ma non sapere e che gli insegnati sono ridotti a burocrati, facilitatori ecc…
Poi permettimi, sono cattolico e credo che l’essenza d ogni cambiamento vero risiede nell’amore. (“L’amore uccide ciò che siamo stati perché si possa essere ciò che non eravamo.” S. Agostino)
Credo sia difficile sostenere che pur passando metà di tutte le proprie giornate in un luogo con molti coetanei e un insegnate per almeno 10 anni a imparare nozioni di letteratura, storia, scienze, geografia, economia, filosofia, diritto ecc non abbia un effetto a livello umano.
Lei stesso ha detto che un abile insegnante ha avuto un ruolo nel plasmare le sue passioni.
Che poi molti insegnanti non sia all’altezza, che non sappiano trasmettere passioni e sapere, ma solo nozioni è un problema noto, come sono del tutto d’accordo che la scuola debba esporre a tutte le opinioni, lasciando allo studente il compito di formarsi la sua convinzione in base al senso critico che anche a scuola e grazie al sapere lì acquisito potrà farsi.
L’obiettivo della scuola è quindi idealmente quello di fornire sapere, utile a formare giudizi e prendere decisioni giuste, perchè coerenti con la realtà e con l’effetto con esse si presume produrre. In questo senso lo studente deve essere correttamente e onestamente formato o le falsità e le omissioni produrranno decisioni inefficaci o controproducenti.
Questo è vero anche nell’ambito che riguarda le relazioni umane con il prossimo: non c’è una “razza superiore”, “gli uomini non sono intellettualmente più capaci delle donne per il mero fatto di essere tali”, “i ruoli sociali sono frutto della cultura e non innati”, “il rapporto sessuale ha determinate implicazioni morali, psicologiche, fisiche, legali, ecc”.
Nozioni che demandare solo alla famiglia non è sufficiente, sia perchè in certe famiglie esistono taboo, che per il fatto che in certe famiglie esistono problemi (violenza, condizionamento ideologico, ecc). Prenda il caso di una famiglia musulmana radicalizzata religiosamente o di una cinese estremizzata politicamente: i bambini di queste famiglie, per crescere in una società serena hanno bisogno di essere esposti a concetti come democrazia, tolleranza, pace, rispetto per la fisicità e la personalità altrui, e non possiamo pensare di demandare ciò alle sole famiglie, perchè sappiamo che, sebbene funzioni quasi sempre, è meglio rassicurarsene.
Come ho già detto, il corpo insegnanti non è migliore o peggiore della media della popolazioni, ma la rappresenta tutta e le famiglie avranno sempre l’onere e la possibilità di vigilare sul processo formativo, che -come ho detto- non dovrebbe essere lacunoso a causa di taboo, siano essi sessuali o ideologici.
“-con libertà e onestà del loro giudizio-”
…che, se non coincide con il vostro, è considerato reato criminale da punire con la galera (proposta di legge di Lo Giudice e Scalfarotto, amici tuoi).
Non svignartela, bello de casa.
Effetti modesti se non poco significativi che certo non vengono dalla metodologia pedagogica ma dalla quantità di umanità che si riesce a trasferire. Per me, quasi da marxista, la vita determina la coscienza e non viceversa. Per cui la scuola, inseganti o alunni che siano, obbediscono alla stessa legge della necessità: fare quello che un sistema si aspetta da loro. In una società vittoriana l’accumulo e la repressione sessuale, in quella odierna il consumo materiale e sessuale. Per cui in, ed è questo il mio punto fondamentale, un ragazzo più nella migliore delle ipotesi essere spinto a prendere dei bei voti, puntare al successo, fari soldi comprare la macchina ed il cellulare ultimo modello (e passarci giornate intere a guardarlo) ma non a chiedere a teste stesso il senso di tutto ciò, a cosa serve, se ne ha veramente bisogno, se è veramente libero.
Poi ti faccio una ammissione: non temo affatto i c.d. corsi rieducativi … neanche un poco. Li considero come la “messa in piega” dal parrucchiere… tutto, o prima o dopo torna come prima, perché il reale vince sempre sulle fantasticherie.
E tutti i “concetti” come “democrazia, tolleranza, pace, rispetto per la fisicità” valgono un bel nulla per l’ipotetica famiglia musulmana dato che non convincono attraverso le verbosità di nozioni esposte in un’aula che attecchiscono nelle persone, ma solo attraverso una scelta (e solo quella) che non può far a meno conoscenza che è fatto di emopatie dove le parole trovano sostanza in persone vere che vivono i valori. E questa società non può convincere a nulla perché non crede n nulla.
E ripeto, questo non mi porta a negare l’importanza della scuola dove devi essere abituato a un rapporto di reciproca civiltà o ad apprendere comunque nozioni e venire a conoscenza di diritti e doveri ma quella sfera educativa profonda, bella o brutta che sia, trova la sa collocazione tra le proprie radici dove l’imprinting di chi ti ama più o meno bene e nelle relazioni che creai con il mondo che ti circonda dove la scuola è solo un aspetto e neppure il più profondo.
Comprendo da sua visione della scuola come un luogo in cui si perpetrano gli “status quo”, ma la famiglia non è diversa. Se il nucleo familiare è vittoriano o consumista o islamista trasmetterà gli stessi valori alla prole, come la scuola trasmette nozioni ritenute utili socialmente per formare cittadini integrati e con un senso critico. “Integrati” pone sempre qualche difficoltà, perchè in un sistema prevaricante essere integrati significa sottostarvi, mentre “critici” è più promettente; la scuola dovrebbe formare nel senso da permettere di stare con il prossimo ma anche di poter dare un contributo al miglioramento.
E’ vero che la famiglia, in quanto mossa dall’affetto, avrà sempre un enorme vantaggio rispetto alla scuola, che è mossa dalla cultura e della politica. La famiglia merita di certo più fiducia della scuola. Ed è vero quello che dice sulla messa in piega, se la struttura data dalla famiglia è di un certo tipo, la scuola può poco.
Eppure, di fronte a “brutte” pieghe che purtroppo in certe -poche- famiglie i figli prendono, penso che la scuola possa molto, anche se non in modo radicale, ma almeno mostrare allo scapigliato alunno che una piega la può avere. Poi a lui decidere. Vere persone che vivono valori, dice bene. Lei stesso ha notato che un vero insegnante ha saputo dare qualcosa che è rimasto. Certo, una passione letteraria non è dello stesso livello di un radicato convincimento morale, ma ancora una volta: se un giovane non ne ha mai visto uno, di convincimento morale, o peggio, ne ha visti di cattivi (padre irrispettoso delle donne, madre descolarizzata, fratelli violenti vero i dversi, ecc.) la scuola dovrebbe almeno poter rappresentare un luogo in cui il tema può essere toccato.
In concreto, il programma scolastico non dovrebbe mirare a dare giudizi, ma nozioni per permetterne la formazione. Se le donne possono (non devono) essere buoni dirigenti, ingegneri, protagoniste delle storie, è bene che lo si affermi. Se può esistere la realtà di famiglie in cui non si fa alcuna educazione sessuale -ed esiste- la scuola ha l’onere di fornire almeno i concetti essenziali (come si concepisce, come ci si rapporta al prossimo anche in senso sessuale), in relazione all’età e alla maturità dell’alunno. Un compito delicato, ma come ho detto gli insegnanti sono tra noi, come noi.
Poi una cosa che ci separa è la concezione della società e dei suoi problemi, che per ciascuno sono diversi a diverse urgenze e con un andamento (per me tutto sommato per ora positivo, per lei negativo) e capisco che questo ci ponga in posizioni difficilmente conciliabili. Ma una domanda vorrei porgliela lo stesso: secondo lei l’argomento “sesso” dovrebbe o no essere discusso a scuola, e se no, come facciamo con le famiglie in cui l’argomento non viene discusso? Lasciamo che i giovani di formino reciprocamente, come sappiamo accade oggi? Stessa questione per famiglie in cui la donna è costretta in un ruolo subalterno al maschio (ad esempio certi nuclei familiari musulmani): come facciamo? Io credo che la scuola possa fare qualcosa. Comprendo la delicatezza dell’argomento, che è appunto delicato perchè la scuola ha effetti significativi (per riprendere l’incipit e sottolineare che se ne discutiamo è perchè l’effetto c’è).
Si, leggo in chiave negativa la società .
Butto nella discussione alcuni elementi di cui sono convinto per vedere cosa ne pensi:
È un errore l’idea che la giusta nozione renda l’uomo migliore;
Ci sono persone che scelgono liberamente la subordinazione perché li esenta dalla responsabilità di fare scelte ed assumersi responsabilità. E per quanto dolorosa è una scelta che si deve rispettare.
Mentre ci sono persone e che hanno una legittima ed autentica cognizione di realizzazione personale che esula dai canoni imposti dalla società;
Non nego che comunque che la scuola ha un ruolo formativo e che deve abituare al relazionarsi reciproco in modo civile, ma rispettando l’integrità di ognuno inclusa la sensibilità della famiglia di cui cura i figli.
In risposta alla tua domanda su sesso a scuola, per me il problema non è discutere il sesso. Certo che se ne può parlare per chi ne vuole parlare (non obbligatoriamente). Il problema che trovo invece trovo è l’elevare il sesso a fine ed in questa ottica diventa, anzi, si riduce, a una semplice tecnica per la ricerca di piacere. Io lo vedo come un mezzo per realizzare l’essere umano. Trovo pure che qualsiasi tecnica, per quanto efficiente, se viene meno l’umanità rende l’uomo triste e solo. Ed in questo contesto sociale (tanto per cambiare) la lancetta di una scelta tra amare il bello o la pornografia pende su quest’ultima.
C’è una frase nel suo messaggio da cui devo dissentire fortemente:
“È un errore l’idea che la giusta nozione renda l’uomo migliore;”
E il suo discorso successivo, sulla volontà di essere subordinati, non mi pare la giustifichi. Non c’è nulla di male ad affidarsi a qualcuno di saggio e giusto, delegandogli le scelte. Di solito il capo è tale perchè ha maggiore esperienza, e grazie al possesso di verità che altri non conoscono, può ragionevolmente prevedere le conseguenze delle sue decisioni e quindi prendere quelle più giuste.
E’ essenziale che vi sia alla base del ragionamento un sistema valoriale coerente e solido e sappiamo che le basi non sono facili da stabilire. E’ questo in effetti un punto importante di discussione, su cui ci confrontiamo da mesi, e che riguarda da un lato la formazione di un giudizio sulla base della conoscenza, e dall’altro una visione della verità più dogmatica. Visione dogmatica che a mio avviso, constatata l’esistenza di molte religioni,altro non è che una versione ristretta a pochi soggetti della sua controparte illuministica. Questo riguardo alla società nel suo complesso.
Sulla scuola, concordo in pieno che essa debba rispettare la sensibilità della famiglia, ma quando questa invece non è sensibile ma invece disadattata (per esempio promuovendo il burqa o atteggiamenti mafiosi) la scuola ha allo stesso tempo il dovere di cercare di fare qualcosa. Purtroppo ci sono famiglie in difficoltà, non dobbiamo dimenticarlo.
E sul sesso credo lei tocchi un punto molto importante: non è l’azione meccanica dell’atto sessuale, la cui fisiologia si spiega in un paio di lezioni, ma il suo significato sentimentale, morale e sociale, ad essere importante.
La famiglia potrebbe ritiene che l’alunno meglio sia istruito su questo tema a casa, penso abbia il diritto di farlo. Ma se rendiamo l’argomento un taboo (e in un modo o nell’altro salta fuori spesso, nella letteratura, nella storia, nelle scienze biologiche), non ci sarà da un lato il modo per verificare se la famiglia sta in effetti supplendo alla formazione sul tema, e dall’altro sarà difficile, verificate delle lacune (ad esempio su come avvenga il concepimento), predisporre un momento formativo per porvi rimedio.
E’ un argomento delicato e penso che gli insegnanti siano già essi una garanzia di controllo, perchè sono persone come me e lei e come me e lei possono avere idee diverse, garantendo pluralità. Inoltre, come lei dice bene, il delicato compito dovrebbe essere svolto dopo che tutti gli insegnanti interessati abbiano ricevuto opportuna formazione sul tema, perchè non venga trattato a prescindere dalle sue implicazioni etiche e sociali.
Questo in un contesto di relazione tra i sessi, uomo-donna principalmente, con cenni all’esistenza di altre realtà, allo scopo di evitare la persistenza di pregiudizi e -come abbiamo accennato all’inizio- dotare l’alunno delle nozioni basilari perchè possa se lo desidera approfondire o comunque formarsi un giudizio informato, rispettando la sua autonomia di giudizio e quella della sua famiglia.
La rieducazione “affettiva”… 🙂
Come al solito l’auto-conversatore semaforico si avvale della sua speciale facoltà di declinazione del vero per cui gli altri, poveretti, non hanno neanche mezzo argomento da opporre alla sua stringente dialettica. Non c’è lo possono avere. E magari ne è pure interiormente convinto.
Noi abbiamo (se certi membri della Chiesa conniventi non intervenissero spargendo confusione ed eresie) gli anticorpi per evitare che l’Italia divenga una Repubblica Popolare o un Paese arabo; la tua cultura, fintamente democratica e diabolica, no. E non li ha perché è incapace di dare un fondamento etico e razionale delle proprie azioni: siete dei ricchi sbandati, che credono di essere più furbi ed intelligenti degli altri quando in realtà siete l’esatto opposto.
Caro michele, noi di obbligatorio non proponiamo proprio niente! A differenza degli arcobaleno come te.
Vede, il pensiero laico e liberale (Kelsen, Bobbio, ecc.) riconosce che l’etica non è fondata razionalmente e universalmente su conoscenze oggettive ma poggia in ultima analisi su preferenze soggettive, punti di vista e visioni del mondo. Per quanto cerchiamo di giustificare le nostre posizioni alla fin fine arriveremo ad un punto di partenza non ulteriormente giustificabile (quindi né vero né falso) ma semplicemente valido per il soggetto, individuale o collettivo, che lo fa proprio. Non ha senso dire che esistono etiche meno “etiche” di altre. Lo si fa solo partendo dal proprio punto di vista.
Questo è ciò che permette la laicità e la libertà di coscienza e quindi il pluralismo etico e mi stupisce che debba essere io a ricordarlo.
Ora, lei propone un’accoglienza condizionata delle diversità, ovvero le varie identità/ideologie avranno diritto di cittadinanza solo nella misura in cui si uniformeranno all’identità/ideologia dominante (ovviamente la sua). La scuola pubblica diventa apertamente ciò che è inevitabile che sia: la cinghia di trasmissione dell’identità/ideologia dominante. Non vale obiettare che ciò è necessario per evitare discriminazioni: le identità che dovranno adeguarsi reclameranno (come già fanno) a loro volta di essere discriminate; né vale accusarle di disvalori antisociali: un’accusa ridicola dal punto di vista liberale, stante quanto detto nel primo capoverso, e d’altro canto facilmente ribaltabile da coloro che saranno discriminati in quanto impediti di esprimersi pienamente.
Quanto all’efficacia di tale soluzione in termini di convivenza civile, non riesco a capire quale contributo potranno dare individui e gruppi che si sentiranno dire di essere retrogradi, ecc. e costretti alla rieducazione di Stato. Ciò che faranno non sarà altro che tentare di rovesciare la situazione di inferiorità in cui sono stati posti.
Nel caso specifico dell’educazione di genere sarà inevitabile usare poi una certa dose di violenza e repressione verso chi non si adegua e perpetua stereotipi di genere. Ad esempio occorrerà emendare le fiabe per bambini e buona parte della letteratura occidentale. Anche chi, ritenendosi comunque sufficientemente liberale, riterrà che una donna non possa fare il soldato in prima linea, oppure che i poliamorosi siano dei pervertiti, o che sia meglio dare la precedenza in casi di adozione alle coppie etero piuttosto che a gay o single, potrà essere considerato portatore di visioni discriminatorie. E non a torto, dato che tali posizioni hanno ancora con sé un carico di ineguaglianza, eppure sono quasi sicuramente tuttora maggioritarie. Da combattere, tuttavia, se l’abbattimento degli stereotipi di genere non vuole essere lettera morta. Non c’è scampo: per tutelare certe identità occorre silenziarne altre.
Mi chiede cosa propongo: lo status quo è sufficiente (mai ho sentito dire da colleghi che le donne ingegnere sono meno capaci, e per quanto riguarda l’opinione che l’omosessualità sia una malattia, a sostenerlo pubblicamente si viene sbertucciati, e come effetto deterrente è assai più efficace di tante ore scolastiche).
Piuttosto dovrebbe fornire lei delle prove sul come a) le “etiche” che non le piacciono generano automaticamente violenza; b) l’ora di educazione di genere avrà un’efficacia garantita nella diminuzione drastica delle violenze.
Una congettura chiede verifica empirica, altrimenti spacciarla per efficace è solo una petizione di principio, anzi, per usare le sue parole, un’ipocrisia motivata da convenienze ideologiche.
Gentile Michele,
apprezzo il suo messaggio che merita una altrettanto articolato risposta. Risposta che toccherebbe punti come la formazione dei principi morali, come consapevolezza comune piuttosto che per dettame di una oligarchia morale sotto presunzione di autorevolezza divina. Poi riguarderebbe il ruolo della scuola, la libertà degli insegnanti (garantita dalla Costituzione), la necessità di conciliare tutte le realtà sociali nella pacifica e serena convivenza. Inoltre, le evidenza su omosessualità e omogentorialità e quale sia il peso didattico di evidenze scientifiche con implicazioni sociali.
Inoltre riflessione storica, antropologica e sociale, sulla correlazione tra sistemi ideologici dogmatici e teocratici e la libertà di espressione, oltre che la presenza di violenza di genere e omofobia.
Tuttavia un tale messaggio sarebbe lungo e impegnativo e poichè la discussione potrebbe presto svanire, se vuole condurre tale dialogo, la invito a scrivermi: michele-elle CHIOCCIOLA hmamail.com
Capito? È l’oligarchia paraponzi la discriminante, gli inconfessabili luridissimi scopi dei potentati economici dei pervertiti vanno bene, invece.
E non si può manco lamentarsi, sennò ci tocca l’etichetta di “complottisti”.
Ma quel che preme sapere ai lettori è quanto segue: al bignami seguirà il lenzuolo o finalmente prevarrà il buonsenso contro la stupidità intrinseca nel volersi zipittare anche con chi è chiaramente più savio e preparato?
Poche illusioni gente, la patologia prevarrà.
Aspettiamo che arrivi sotto le spoglie di Orzowei a fare terrorismo con l’apologia della pedofilia, del razzismo e dell’anticristianesimo, per convincere anche i più cauti delle sue improbabili critiche, magari suffragato dalla sua parte femminile, Quentiax (che spergiurerà di non essere lei), a garazia che nel reparto della pasta è Dr. Barzotto solo di nome.
E se resta qualcuno in piedi, c’è sempre la via pratica, con la sua fida mitraglietta. Questo forum languiva senza il troll multinick Stoppani, rallegriamoci delle raffinate discussioni che ci profilerà 😀
A far l’apologia della pedofilia in effetti non servono troll, basta Mario Mieli, l’autorevole teologo dei pederasti italiani.
Tanto autorevole che nessuno si azzarda a prenderne le distanze in maniera netta neanche dalle sue oscenità più infami.
Ma la cosa più sensata da domandare, a questo punto, mi pare la seguente:
in un forum dove vige il perfetto anonimato (lei si chiama MicheleL?) se a qualcuno gira di intervenire in multinick a lei, che gliene cale?
Ovviamente niente, visto che sicuramente non saranno mancate occasioni in cui lo ha fatto anche lei.
A lei interessa solo cogliere l’occasione per ostentare indignazione fasulla per mimetizzare la mancanza di argomenti.
Infatti quando non si ha nulla da dire, si attacca la persona o il semaforo.
Esattamente come in questo caso.
Infatti su quel che le è stato obiettato, la risposta a tono risulta non pervenuta.
Solo inconcludenti insulti.
Cresca.
Il caso francese è più estremo ma emblematico su questo versate: se il giovani musulmani non imparano il rispetto per le donne e per la diversità a scuola, dove lo impareranno? La questione è meno urgente in Italia, ma esiste. Sta a noi modulare l’azione educativa in modo vigile, anche a suola.
E’ innegabile che in Italia esiste un problema di genere, che le donne in particolare abbiano un ruolo sociale costretto e più definito degli uomini, con possibilità di sviluppo umano e professionale limitati. Inoltre è evidente il problema della diffusa ignoranza su come si possa declinare la sessualità, sulle implicazioni morali e sociali di questo fenomeno.
Non dimentichiamoci, infine, che che gli insegnanti non vengono dalla luna, ma sono, come la popolazione generale, per la quasi totalità cattolici; lo spauracchio del gender non ha alcuna ragione di esistere.
io ho lo spauracchio della trollona malefica, sarà grave ?
Quale ruolo sociale costretto???
Mi costringono semmai a fare la mamma nel tempo in cui sono così stanca e così irritata che fatico a dare alla mia povera figlia unica regole e sane attenzioni.
Che madre hai avuto? E che padre????
Il ruolo che si concretizza nella presunzione che una donna non sia portata a certe mansioni, che sia da preferire un uomo per ruoli di responsabilità e urgenza, perchè la donna appunto potrebbe essere limitata dalla prole. Suo marito non ha nemmeno lui il tempo per dedicare sane attenzioni?
Il problema di cui stiamo discutendo non riguarda quello sociale dell’eccesso delle ore lavorative, degli stipendi inadeguati, dell’inadeguata tassazione, ma della questione che ho sollevato. Che le donne a parità di mansione guadagnino meno degli uomini è un fatto, le pare accettabile?
Se non iniziamo dalla scuola a cambiare questa mentalità, non ne usciremo mai.
Ho avuto ottimi genitori, che mi hanno insegnato che maschio e femmina hanno pari dignità, potenzialità e che la società deve agevolare i progetti di crescita familiare, non subordinarli al profitto.
Mi hanno anche insegnato a rispettare l’affetto altrui, quello onesto e responsabile, anche quando taluni che pretendono di conoscere la “natura” della donna e dell’uomo, e che sono l’emblema della subordinazione della donna, esclusa dai ruoli decisionali, dicono -con la loro religione- che va disprezzato.
Purtroppo quando ero a scuola di questo non si è mai discusso. Solo all’età adulta, discutendo con i miei compagni, ho verificato che taluni vedevano per la donna un ruolo stereotipato e manifestavano omofobia. Troppo tardi per intervenire, occorrono discussioni sui forum molto più lunghe per ottenere la stessa presa di coscienza che si sarebbe potuta avere più facilmente in età connotate la maggiore flessibilità mentale.
I suoi “ottimi genitori” sono stati dei bravi “concetti antropologici”, non c’è che dire.
Non mi hanno educato alla mera polemica come pare sia stato tirato su lei.
Già 🙂 … si vede
Salve Toni, è un po’ che non incrociamo le tastiere. Tutto bene? 🙂
Eh beh, io ho un papà e una mamma normali e fanno quel che possono. Nulla a che vedere coi suoi concetti antropologici della cui capacità educativa non possiamo non ammirare i frutti.
Michele, hai mai guardato una partita di calcio femminile, ai massimi livelli mondiali? Se quello e il risultato della rimozione degli stereotipi…. Meglio che imparino a rammendare..
“…se i giovani musulmani non imparano il rispetto per le donne e per la diversità a scuola, dove lo impareranno?…”
Beh, prima ancora che a scuola dovrebbero impararlo dalla famiglia, come per tutte le cose che riguardano i caposaldi dell’educazione. Il problema è che, contrariamente a quanto vanno millantando, sembra che a casa loro gli insegnino tutt’altro, con buona pace del “moderatismo” d’accatto.
“…Non dimentichiamoci, infine, che gli insegnanti non vengono dalla luna, ma sono, come la popolazione generale, per la quasi totalità cattolici…”
Questa è solo una comodissima boutade, che serve unicamente a rafforzare il piagnisteo utile al mainstream per attribuire alla Chiesa Cattolica ogni sorta di “nefandezze”.
L’italia ha smesso di essere un paese a maggioranza (altro che “quasi totalità”) cattolica da un bel po’ di tempo.
E infatti non mi preoccupo degli insegnanti, mi preoccupo PER gli insegnanti.
Mi preoccupa la morbosa e malata attenzione verso la sessualità dei bambini, i “piccoli uovi” menzogneri, i personaggi che popolano l’associazionismo invasato ellegibbitti che cercano di accreditarsi all’unar per fare i corsi nelle scuole.
Mi preoccupo perché ho letto le “linee guida per la corretta informazione sulle persone lgbt” che hanno rifilato ai giornalisti. I prossimi a cui tocca sono i docenti.
Mi preoccupo che questi corsi siano obbligatori, quasi che il corpo docente fosse composto da analfabeti affettivi che devono essere rieducati e non adulti.
Chiaro che non leggi gli studi oltre i titoli, ma almeno fai l’attivista serio e leggiti le proposte di legge.
Da delirio.
E per la cronaca, sulla
“evidente il problema della diffusa ignoranza su come si possa declinare la sessualità, sulle implicazioni morali e sociali di questo fenomeno.”
Riguardati il link sulla “foto virale transessuale allatta ftm” che ti ho segnalato.
Guarda bene la foto, una donna barbuta col seno villoso che allatta. A ragionare con la TUA TESTA basta che sia scelta consapevole che psichicamente concepisce assumendosi un impegno responsabile vedi asterisco contratto e se pago meno di £15.000 non compro.
E TU dici, non vale, “caso limite”. Seee, oltre che omofobo sei pure transomofobo secondo il TUO METRO.
Dai, dimmi: in una eventuale discussione in classe come andrebbe trattato il caso?
Se non sai che rispondere consulta pure i TUOI ESPERTI, poi fammelo sapere in privato.
Ovviamente mi rivolgo al lenzuoloL.
Ma anche i Bob vari possono illuminarmi.
Lei è il classico esempio di chi cerca a tutti costi di farsi terrorizzare. E indovini? Trova sempre qualcuno pronto ad approfittare di questo desiderio di panico e a farvi leva per controllare il prossimo.
Come se la storia del piccolo uovo potesse avere effetti devastanti, e per convincersene si va in cerca della foto a effetto, della linea guida dall’associazione sconosciuta, della sentenza valida solo in un caso da travisare.
Vuole sapere come si tratta in una classe il caso? Di certo non si tratta con l’ignoranza, senza sapere cosa è il transessualismo, senza sapere che effetti può avere un trattamento ormonale sospeso sul nascituro, senza sapere nulla sull’omogenitorialità. Gli insegnanti hanno bisogno di essere informati, per poter educare.
Ma lei, a quanto pare, preso dal panico, di fronte a 78 studi corre nel terrore a dare fretta ai 4 ciarlatiani che sono pronti a rassicurarla.
Quello che ha mollato da discussione in privato è lei, la possiamo riprende quando vuole.
“…della linea guida dall’associazione sconosciuta”
Ma senti, senti, la guida dell’ordine dei giornalisti sconosciuta. Ma che attivista furbo quando ti fa comodo. Linee guida che l’unar, grandi cervelloni, non sono stati capaci di scriversi da soli.
Quindi l’hanno fatto sotto dEttatura (E/I) di una trentina di associazioni di emeriti “sconosciuti” quali:
Chimera Arcobaleno
Comitato provinciale ARCIGAY – Arezzo
IREOS
Centro Servizi Autogestito Comunità Queer
ARCIGAY
Comitato Provinciale ARCIGAY
OTTAVIO MAI
To r i n o
A.GE.DO
PARKS
Liberi e Uguali
EQUALITY ITALIA
Rete Trasversale per i Diritti Civili
ALA MILANO ONLUS
ARCI GAY_LESBICA OMPHALOS
POLIS APERTA
DI’GAY PROJECT – DGP
Circolo Culturale Omosessuale
MARIO MIELI
GAY CENTER/GAY HELP LINE
FAMIGLIE ARCOBALENO
ARCILESBICA
Associazione Nazionale
Rete Genitori
RAINBOW
SHAKE LGBTE
CIRCOLO CULTURALE MAURICE
(MAURICE Centro per la comunità GLBT)
ASSOCIAZIONE ICARO ONLUS
Circolo PINK
CGIL Nuovi Diritti
MIT –
Movimento Identità Transessuale
Associazione Radicale
CERTI DIRITTI
Avvocatura per i Diritti LGBTI
RETE LENFORD
GAY.NET
I KEN
Consultorio
TRANSGENERE
LIBELLULA
GAY LIB
Dai, Cioccobello, una trentina di spaccati sommati sono ancora uno spaccato?
lo sai che EQUALITY ITALIA è la lobby LGBT che ha fatto la conferenza stampa dell’atto fondativo alla camera dei deputati? Vuoi che ti dica quanti fra senatori e deputati hanno sottoscritto quell’atto fondativo?
Naturalmente il VERO obbiettivo di questo associazionismo E’ LA SCUOLA.
Quanto alla tua trans-fobia, tranquillo, verrà prima o poi un ELLE molto più ELLE di te che ti farà un corso di affettività. Dovresti già farlo, per la tua amata APA il caso che ti ho presentato è NORMALE GENITORIALITA’ e pensarla diversamente è pregiudizio transfobico.
Fattene una ragione.
——————
P.S:
“Quello che ha mollato da discussione in privato è lei, la possiamo riprende quando vuole.”
Grazie tante.
Mi hai scritto dicendo che volevi discutere con me “sul caso Giannino Stoppani”, dipinto come un pericolo pubblico, losco figuro, inquinatore dei commenti…. bla bla bla bla.
Ah, dimenticavo..
“Gli insegnanti hanno bisogno di essere informati, per poter educare..”
Ma che tono paternalistico del menga.
In età adulta, dopo essersi spaccati sui libri e magari pure con decadi di esperienza sul campo, devono ancora esser presi per manina e farsi spiegare dal “pedagogista esperto LGBTQI di turno” come si educa al rispetto.
Rispetto? Questo è un insulto al corpo docente.
Del menga è queso suo messaggio puerilmente polemico. “Spaccati sui libri”? “decadi di esperienza”? “manina”? Se sta cercando il litigio, sappia che non lo troverà.
Fino a qualche anno fa gli insegnanti non erano nemmeno formati ad esserlo e imparavano tutto sul campo. Soprattutto gli insegnanti della scuola superiore sanno spesso poco di pedagogia, discrminazione di genere, sessuologia o omosessualità. Dire che sia bisogno di una corretta informazione non è mancare di rispetto, ma cercare una migliore formazione.
Quindi Andrea la sua polemichetta ha fatto flop.
Quanto alla lista sopra lei, ancora una volta, prende la usuale cantonata. Le vorrei ricordare che in antitesi a quelle associazioni ha una curia per provincia e una parrocchia per paese. Quindi la sua listarella non impressiona affatto, perchè io potrei farle una lista di migliaia di elementi, di organizzazioni con un ruolo ideologico e con budget e peso politico che le associazioni che elenca lei non uguagliano a livello provinciale nemmeno messe tutte assieme a livello nazionale.
Lei non sa di cosa parla. E’ chiaro che in Italia, alla vigilia di una faticata e tardiva approvazione di una legge sulle unioni civili, serve un osservatorio contro le discriminazioni come l’unar. Ed è altrettanto ovvio che abbia come riferimento le piccole e poco influenti associazioni di omosessuali. Cosa fanno queste associazioni? A parte riunioni di una dozzina al massimo di aderenti (ci vada a vedere quanta gente c’è ad una riunione arcigay a Padova!), un giro in una manciata di scuole all’anno (e non un docente per classe con due ore a settimana nominato dal coordinatore provinciale, in concreto il vescovo)… Lei Andrea non ha idea del paragone che sta facendo e di quanto sia ridicolo il modo che ha di ingigantire il ruolo delle suddette associazioni.
Equality Italia non ha fatto l’atto fondativo alla Camera, ma in un saletta della Camera e ci sono andati alcuni politici vicini al questione della discriminazione. Vuole che le faccia io l’elenco dei politici che oggi si rifanno a partiti chiaramente cattolici e che in passato hanno militato in un partito che si chiamava Democrazia Cristiana?
Avremmo un bel po’ da discutere, mi pare evidente, perchè lei viaggia una cantonata dopo l’altra, perchè lei non vuole vedere la realtà, ma cerca ogni pretesto per alimentare i suoi pregiudizi. Le proposi di discutere del caso Stoppani per farle capire che il disadattato era lui, lui è sparito da questo forum -bandito dalla redazione-, che tutto si può dire salvo che sia un covo di attivisti pro-omosessuali. Una domandina se la poteva porre, non ha voluto. Ha proposto un altro argomento, discutere di un saggio antropologico, di genitorialità, e le ho riposto in modo puntuale, pacato e preciso.
Lei Andrea, che mi chiama “Cicciobello” e che cerca la polemica con il suo messaggio sugli insegnanti, si considera un interlocutore? Qualcuno che cerca di andare onestamente al cuore di una questione argomentando? Ebbene, lo dimostri.
“…bisogno di una corretta informazione…”
Ovviamente cosa sia “corretto” lo volete stabilire voi, peraltro su un tema che vorreste (incostituzionalmente) sottrarre alle famiglie.
“…Le vorrei ricordare che in antitesi a quelle associazioni ha una curia per provincia e una parrocchia per paese…”
E vanno anche in parlamento a fare conferenze stampa, suppongo…
“…E’ chiaro che in Italia serve un osservatorio contro le discriminazioni come l’unar. Ed è altrettanto ovvio che abbia come riferimento le piccole e poco influenti associazioni di omosessuali…
A parte la panzana del “poco influenti” (e lo sa benissimo chi è finito sotto la vostra gogna mediatica, ne sono piene le cronache), non si capisce il perché sia “ovvio”, a meno che l’agenda dei rieducatori di stato non sia la stessa.
“…non un docente per classe con due ore a settimana nominato dal coordinatore provinciale, in concreto il vescovo)…”
A parte il fatterello che si tratta di un’ora e non due, dimentichi un particolaruccio: che quell’ora è stata liberamente scelta dalle famiglie e dagli studenti, ogni anno e all’atto dell’iscrizione. Si chiama libertà educativa, se ne hai l’allergia non è colpa degli altri.
“…ridicolo il modo che ha di ingigantire il ruolo delle suddette associazioni…”
Chiedilo a Barilla e a Dolce e Gabbana…
“Equality Italia non ha fatto l’atto fondativo alla Camera, ma in un saletta della Camera…”
Precisazione ridicola: è pacifico che alla Camera ci possono entrare solo i deputati o chi è da loro autorizzato.
“…e ci sono andati alcuni politici vicini al questione della discriminazione…”
Ah, si aveva il dubbio che ci fossero andati a scambiarsi gli auguri per ferragosto
“…Vuole che le faccia io l’elenco dei politici che oggi si rifanno a partiti chiaramente cattolici e che in passato hanno militato in un partito che si chiamava Democrazia Cristiana?…”
E con questo? Loro almeno avevano il coraggio di dirlo chiaramente.
“…ma cerca ogni pretesto per alimentare i suoi pregiudizi…”
Senti chi parla, quello delle risposte alla “l’ha detto lui quindi è vero”
“…Stoppani per farle capire che il disadattato era lui…”
Giusto per dire che tu non insulti mai…
“…lui è sparito da questo forum -bandito dalla redazione-…”
No, semplicemente Giannino si è stufato di parlare con te. Prova provata ne è che è intervenuto a più riprese anche dopo. Ma vederla così ti piace perché ti dipinge come vittima dei cattivoni.
“…andare onestamente al cuore di una questione argomentando? Ebbene, lo dimostri…”
Argomentando a colpi di “autorevoli” e di “l’ha detto il giudice”?
1) Si chiama democrazia. Il prossimo governo potrà cambiare le cose.
2) Sì, il Papa fa discorse alle Camere. Non in salette. Alle assemblee intere.
3) Tanto influenti che per una legge sulle unioni civili abbiamo aspettato 30 anni.
4) A parte il fatto che si sbaglia sulle ore (si informi meglio, più precisamente sono “fino a 2”), ciò non cambia il fatto e la sua rilevanza rispetto alle “forze” in campo.
5) V. punto 3.
6) Precisazione polemica. Una saletta non è la Camera. Andrea a dato a intendere che fosse nell’aula del Parlamento.
7) Infatti l’invito a fare una presentazione è venuto da alcuni parlamentari e solo essi erano presenti. Nella stessa sala ci ha fatto una presentazione la FIPSAS: Federazione Italiana Pesca Sportiva Attività Subacquee e Nuoto Pinnato…
8) Nessun politico vicino alla questione della discriminazione di genere nasconde di esserlo, ma i numeri degli ex-DC sono in proporzione molto più grandi.
9) Io cito fonti autorevoli, non faccio finta che il livello della FIPSAS sia il Nuovo Ordine Mondiale…
10) Stoppani è un troll multinick, Orzowei, apologeta della pedofilia violenta, razzista e offensivo verso le famiglie cattoliche. Proprio un bel personaggio si era inventato, degno di ogni persona sana di mente.
E guarda caso proprio dopo essere stato smascherato ci ha perso gusto, non perchè la Redazione lo ha bandito, come ha fatto -per sua ammissione- con l’altro vigliacco Tigrin della Sassetta.
Lei è un illuso Sebastiano, disposto a credere ad ogni sciocchezza per mera polemica, come la “vacanza” di Stoppani.
11) Per esempio. Già un fatto accertato da un giudice e non un balla capziosa come “hanno fatto una conferenza ALLA CAMERA”, per poi scoprire che è una saletta appannaggio di qualsiasi piccola associazione, sarebbe utile ad una discussione onesta.
La redazione lo ha bandito? Ma tu che cacchio ne sai?
Magari pensi cha abbia bandito pure Giovanna.
Non ne sono sicuro, come non sono sicuro che Giovanna sia dietro i troll multinome che si sono scatenati dopo la caporetto di Stoppani (lo stile è il suo). Fatto sta che dopo aver fatto l’apologia della pedofilia, aver insultato le famiglie cattoliche e pure le missioni in Africa, il buon Stoppai è svanito. E non solo dalle discussioni in cui io sono coinvolto, ma da tutto il forum.
Tigrin è stato invece bandito qualche giorno dopo, quindi è sicuro che la redazione bandisce utenti scorretti.
Veda lei…
Ebbene falso Stoppani, dimostri di non essere stato bandito usando il suo indirizzo di posta originale, così che ci possa verificare il codice corrispondente (in totale anonimato, falso anche nel lamentarsi di poterlo aver perso).
Lei qui usa un altro indirizzo, falso Stoppani. Come mai? 😉
E tu che ne sai quale indirizzo usa Stoppani? Questa si che è una notizia…
Magari anche la Redazione ce lo potrebbe spiegare…
Capito cosa intendo per “pericoloso”?
Ho capito sì. E su questa faccenda intendo andare fino in fondo, mica finisce qui.
Io dell’indirizzo di questo falso Stoppani so solo che non è quello originale (perchè è stato bandito) e nulla altro. La sua identità è del tutto celata, mentre a saltare è stata la sua farsa come Orzowei (apologeta della pedofilia e ingiurioso anti-cattolico), smascherato da un uso maldestro della stessa mail
Se vuole leggersi la spiegazione tecnica, Sebastiano, che conferma come l’unico da temere sia Stoppani, il vile blackblock bandito da questo sito, la trova nel mio messaggio dell’11 luglio 2016 alle 12:25 nella discussione “Buona scuola. Nella bozza delle linee guida del Miur si parla di gender” dell’8 Luglio 2016.
Sparisca vile troll Stoppani, cosa non capisce del fatto che la redazione ha bandito il suo indirizzo? E ha pure la faccia tosta di negare o di lagnarsi che sarei da temere! L’unica cosa da temere è il suo comportamento da troll. Segua l’invito della redazione a portare la sue mefitica presenza in altri forum. Si vergogni.
Purtroppo per il mentecatto malintenzionato aspirante censore questo è proprio il mio indirizzo originale (seguire le istruzioni dell’hacker pazzoide per verificare) e la storia del l’ostracismo tanto disiato alberga solo nella sua fantasia bacata.
La verità è che mi sono reso conto di aver a che fare con un pazzoide (appunto) che va trattato da gente qualificata per impedirgli di far danni che non voglio sulla coscienza.
Perciò son diventato un pochino più prudente e distaccato.
E poi ho pure di meglio da fare.
Cordiali saluti.
Sono passati esattamente due mesi, e pure in questa discussione ha scritto con un altro indirizzo.
Le avranno tolto il ban, visto che infatti in due mesi non ha mai scritto come Stoppani in nessuna pagina di Tempi e non solo quelle in cui ci sono io, dove -glielo ricordo- è lei che accorre a fare il troll, mentre io meno ho a che fare con lei, meglio è.
Continua a scrivere cose “supposte”, poi vedrai che qualcuno ti spiega pure dove metterle.
Non tentare di fare il finto tonto:
“Lei qui usa un altro indirizzo, falso Stoppani. Come mai?”
La domanda (semplicissima) è:
1) come fai TU a sapere che Stoppani usa un’altro indirizzo?
2) come fai a sapere (o meglio, a sostenere) che Stoppani è stato bannato dalla Redazione, visto che comunque ha continuato e continua a intervenire?
Ci sono due ipotesi:
a) hai accesso, in qualche modo non esattamente legale, a dati sensibili
b) hai sparato l’ennesima bugia.
Scegli pure.
1) i diritti fondamentali, fra i quali quello della libertà di educazione (garantito dalla costituzione), non sono – ancora – fra i trastulli del governo (sei un giurista mediocre);
2) Il Papa è un capo di stato, ed è stato invitato come tale (al pari di tutti gli altri capi di stato e non) e come autorità massima dei cattolici di tutto il mondo (e non c’è andato perché stava passando da quelle parti);
3) per una (misera) legge si è aspettato trent’anni, perché le persone che dovevano farla, elette liberamente dal popolo sovrano, non l’hanno voluta fare; il resto è complottismo di basso conio; in ogni caso hai preso fischi per fiaschi, perché si parlava dell’influenza delle associazioni lgbt (che non è affatto piccola, come vorresti far credere);
4) sulle ore non mi sbaglio affatto, caruccio, visto che insegno in una scuola statale (e informati una buona volta); ma la cosa curiosa è che ti attacchi a questa pinzellacchera per dimenticare che quell’ora è una scelta libera di famiglie e studenti;
5) cortocircuitati al punto 3) visto che l’hai padellato…
Sul resto non solo non rispondi ma aumenti (se possibile) la confusione (cosa che ti viene assai comoda, come il citare un’oscura associazione che non c’entra un fico secco con quello di cui si discute).
Su Stoppani (che ha giocato, sbagliando, a fare il disturbatore multinick) e su Tigrin, l’illuso (o il cieco totale) sei tu: sono intervenuti ben dopo il tuo (presunto) ban. Ma evidentemente hai la miopia a comando.
Tant’è che subito dopo ricorri a “non sono sicuro” (comoda via d’uscita).
11) questa dà la misura della tua piccineria: era ovvio che parlava di una sala della Camera, visto che nessuno (ma proprio nessuno) tiene conferenze stampa nell’emiciclo.
P.S.: sulla sentenza del giudice ti ostini a non riflettere, accettandola come verità rivelata. E questo la dice tutta sulla tua attitudine al ragionamento onesto.
1) Infatti esiste un MINISTERO DELL’ISTRUZIONE di cui pare lei si persino dipendente, ma che pare non abbia idea di cosa faccia…
2) Appunto. I cattolici hanno uno Stato e un Capo di Stato, tanto per chiarire i rapporti di forza in campo.
3) I magheggi dei politici su DICO, DIDORE e altre iniziative sono arcinoti, come il fatto che certi politici ex-DC (di cui lei furbamente evita di parlare) li abbiano affossati per anni.
4) Le ore sono due nella scuola primaria. E lei nemmeno lo sa. I suoi alunni hanno tutta la mia compassione.
La sua disonestà intellettuale Sebastiano è patetica. Il fatto che la FIPSAS (Federazione Italiana Pesca Sportiva Attività Subacquee e Nuoto Pinnato …) abbia fatto una presentazione come lo ha fatto la ha fatto Equality italia E’ il punto, ma lei lo liquida (e poi sono io quello che sorvolerebbe su dei punti!).
E lei conferma di non sapere di cosa parla, perchè Tigrin è stato bandito a inizio agosto, come conferma nel suo messaggio:
“Tigrin Della Sassetta
3 agosto 2016 alle 09:43
Leggi di Più: «Vingt-trois omofobo». Perché vince il terrorismo | Tempi.it ”
Ma lei è un esperto del parlare a vanvera di cose che non sa per mera polemica.
11) La piccineria è tutta sua, come quella di chi cerca di far passare per epocale una presentazione in una saletta appannaggio del Nuoto Pinnato.
Sulla sentenza del giudice è lei che non vuole riflettere, perchè io ho detto chiaramente, come è chiaro dalla sentenza, che essa vale PER QUEL CASO, ma a lei, come per la Camera, per le ore di religione, per Tigrin e per ogni altra cosa, preme solo far polemica.
Eh sì, la solita storia della pagliuzza e della trave nell’occhio di chi su queste pagine ha vomitato, tra l’altro, accuse false e infami di favoreggiamento della pedofilia scagliate contro il papa emerito e ha continuato ciononostante a riversare immondizia senza subire conseguenze, ma poi s’atteggia a belante vittima di battute decontestualizzate elevate a improperi, invocando la mannaia della censura.
Bella invenzione l’infermità mentale, che salva le terga dei dementi.
1) di quali siano le competenze del Ministero dell’Istruzione, dimostri di essere quello che non ne sa un fico secco; si chiama Ministero dell’Istruzione, non della Rieducazione Coatta.
2) “Appunto. I cattolici hanno uno Stato e un Capo di Stato, tanto per chiarire i rapporti di forza in campo”
E quindi ti dà fastidio?
“3) I magheggi dei politici su DICO, DIDORE e altre iniziative sono arcinoti, come il fatto che certi politici ex-DC (di cui lei furbamente evita di parlare) li abbiano affossati per anni”
Eh certo, li avresti voluti tutti obbedienti al tuo mantra. Purtroppo per te si chiama democrazia.
“4) Le ore sono due nella scuola primaria. E lei nemmeno lo sa. I suoi alunni hanno tutta la mia compassione”
Sei proprio un poveraccio: ti attacchi alle ore delle elementari (scordandoti quelle delle medie e delle superiori) nel patetico tentativo di cercare di non parlare del FATTO che in tutti i casi (elementari, medie e superiori) si tratta di LIBERA SCELTA DELLE FAMIGLIE (ma su questo hai qualcosa da dire si o no?).
La tua disonestà intellettuale, MicheleL, oltre che patetica è pure arcinota e qui lo dimostri una volta di più, facendo finta di credere che Andrea parlasse dell’emiciclo della Camera e non di una sala del palazzo.
Sui ban vari, a parte la questione dei messaggi precedenti nei quali ti dai arie di ben informato, confermi di avere la miopia a mille: Stoppani e Tigrin NON sono stati bannati (semmai sono stati eliminati alcuni loro messaggi). Infatti anche dopo il supposto ban, hanno continuato a intervenire, perfino in questa discussione.
A meno che tu non abbia accesso a dati riservati, NON PUOI sapere da quale indirizzo hanno continuato a scrivere.
Oppure sei un bugiardo matricolato.
“Sulla sentenza del giudice è lei che non vuole riflettere, perchè io ho detto chiaramente, come è chiaro dalla sentenza, che essa vale PER QUEL CASO”
Questa è magnifica: la legge dunque non è uguale per tutti ma varia “caso per caso”. E scommetto che ci saranno alcuni “più uguali degli altri”.
magari mi pubblicano…
Apprendere questi retroscena fa riflettere sul modo distorto di relazionarsi che implica la partecipazione a discussioni con interlocutori virtuali di cui in effetti non si sa nulla, per cui quando a un certo punto ci si rende conto di una qualche fragilità può essere troppo tardi.
Non tentare di fare il finto tonto:
“Lei qui usa un altro indirizzo, falso Stoppani. Come mai?”
La domanda (semplicissima) è:
1) come fai TU a sapere che Stoppani usa un’altro indirizzo?
2) come fai a sapere (o meglio, a sostenere) che Stoppani è stato bannato dalla Redazione, visto che comunque ha continuato e continua a intervenire?
Ci sono due ipotesi:
a) hai accesso, in qualche modo non esattamente legale, a dati sensibili
b) hai sparato l’ennesima bugia.
Scegli pure.
Ri-magari mi pubblicano… (e sarebbe il terzo intervento in replica al singore degli studiL, al quale pubblicano di tutto indisturbatamente)
Sebastiano, forse non la pubblicano perchè non fa altro che dire fesserie.
1) Si legga la spiegazione che ho dato sopra
2) Per due mesi esatti (dall’11 Luglio) è evaporato salvo due – tre messaggi con altro indirizzo. A cominciare proprio dalla data in cui ha ammesso di essere un vile troll.
Lei come se lo spiega?
Ora vediamo se ci è è ci fa, visto che ama fissare le ipotesi da scegliere per il prossimo.
“Sebastiano, forse non la pubblicano perchè non fa altro che dire fesserie”
Sai com’è, volevo rispondere alle tue, ma capisco che a te le pubblichino all’istante: come clown fai molta più audience (e smettila di scrivere perché con l’accento sbagliato)
“Si legga la spiegazione che ho dato sopra”
Non hai dato nessuna “spiegazione”: hai fatto un’affermazione netta e inequivocabile: “Giannino scrive da un altro indirizzo”
A cotanta sicumera fanno seguito DUE sole possibilità:
1) o hai accesso illegalmente a dati personali;
2) o hai sparato l’ennesima bugia.
Ti sei incartato e ti tocca scegliere, non fare il finto tonto (giacché lo sei davvero)
“Per due mesi esatti (dall’11 Luglio) è evaporato salvo due – tre messaggi con altro indirizzo”
Altra toppa peggiore del buco: vuoi spiegare una volta per tutte come fai ad essere SICURO che scriva (o abbia scritto) da altro indirizzo? O la stai sparacchiando di nuovo?
Secondo l’assurda etica asimmetrica del galantuomo che calunnia il papa, quello che conta è l’indirizzo è non il nickname, per cui secondo tale assurda impostazione io non sarei più io allorquando, per ragioni di riservatezza che dovrebbero apparire ovvie dopo aver constatato fino a qual segno arrivano le cattive intenzioni di un acclarato pazzoide, ho deciso di usare degli indirizzi diversi approfittando del fatto che il sistema lo tollera.
Scoperto che il pazzoide continua a dar lezioni di etica sparlando di me pure nella sua corrispondenza privata (così ha riportato Andrea UDT), ho deciso di vincere gli scrupoli di coscienza derivanti dalla possibilità di nuocere a un soggetto problematico e di dare qualche spiegazione.
Attenzione gente, il soggetto è pericoloso specie per se stesso e va trattato come tale.
Quello con il cervello incastrato è lei, arrogante e polemico Sebastiano.
Impari a verificare prima di sparare fesserie. Il suo modo di decidere e porre l’interlocutore di fronte alle alternative che lei ha scelto è puerile e lei da tempo sta dimostrando di non essere in grado di fare altro che provocare e far polemica.
MicheleL
11 settembre 2016 alle 23:01
Se vuole leggersi la spiegazione tecnica, Sebastiano, che conferma come l’unico da temere sia Stoppani, il vile blackblock bandito da questo sito, la trova nel mio messaggio dell’11 luglio 2016 alle 12:25 nella discussione “Buona scuola. Nella bozza delle linee guida del Miur si parla di gender” dell’8 Luglio 2016.
Leggi di Più: Gender a scuola, 8 proposte di legge alla Camera | Tempi.it
Non mi pare che “il vile blackblock” sia poi stato tanto “bandito”.
Del resto non mi pare neanche che meriti il bando più di chi scrive cotanti insulti gratuiti stando ben al riparo di un comodo anonimato.
Basta una ricerca per “Orzowei” (uno dei suoi multinick) per avere un’idea di che nefandezze sia capace.
L’articolo è intitolato “Buona scuola. Nella bozza delle linee guida del Miur si parla di gender”
Non fatico certo a immaginarle le “nefandezze”.
Consideri che ho già avuto modo di testare la di lei specialissima disonestà intellettuale secondo cui le marachelle degli altri diventan nefandezze e le di lei scelleratezze roba da passare in cavalleria senza pensarci neanche un nanosecondo.
Ma non ci faccia caso a quel che dice un povero eremita.
Dia ascolto piuttosto al suo semaforo, che le dà sempre ragione.
“Il suo modo di decidere e porre l’interlocutore di fronte alle alternative che lei ha scelto è puerile”
Caro il mio BabbeoL, guarda che non te la cavi mica con queste barzellette. Hai detto chiaramente e IN QUESTA DISCUSSIONE che Giannino sta usando un altro indirizzo. Il che significa che stai mentendo oppure, se dici il vero, che hai accesso illegale a dati riservati. Credo proprio che sulla faccenda andrò fino in fondo, e in ogni caso non si mette mica tanto bene per il nostro saccente…
@Eremita: non avevo dubbi che come ha giustificato uno che dà della mign#tt@ alle madri altrui (e per questo viene bandito), si mostrasse ipocritamente disgustoso come suo solito anche con un altro che ha fatto l’apologia della pedofilia violenta, razzismo e insulti alle famiglie cattoliche il suo vessillo. Lei è della stessa risma, inconcludente provocatore.
@Sebastiano: temo che lei non sia intellettualmente capace di comprendere la ragione per cui posso dire con certezze che qui il vile troll balck block ha usato due indirizzi mail. L’ho spiegato in modo chiarissimo (tanto è vero che anche il vile ha capitolato ed è stato zitto per due mesi), con tanto di spiegazione di come anche così facendo la sua privacy sia del tutto rispettata. Le ho dato i riferimenti alla spiegazione, forse non è capace di capire, forse nemmeno di seguire un semplice riferimento, in ogni caso è patetico.
Caro il mio lombricoL, che non hai neppure il coraggio del suddetto verme per dar conto delle tue farneticazioni né quello per ammettere le tue fanfaronate, non te la fili tranquillo.
O sei un volgare millantatore o sei un volgare bugiardo.
Non ci stiamo riferendo a quanto è successo due mesi fa ma quanto hai detto QUI, imbroglioncello (e pure di basso conio). E non è mica finita….
Capisco: il borrachon del crocevia gode di autorevole dispensa, perciò chi si stufa degli insulti a raffica e gli rende pan per focaccia, o meglio un pochino di pan contro tanta ma tanta focaccia, merita senz’altro infamante esilio, perché qui si possono scrivere accuse infami sui papi, ma bisogna lasciar stare quei santi dei concetti antropologici altrui.
E’ facile gente mia provare a indovinare chi s’è messo a frignare come uno schifoso pidocchio con la moderazione per ottener certi provvedimenti iniqui, pur avendo fatto tanto e tanto peggio cento e cento volte…
Ma sarà poi vero che tutti questi maleducati che (lui dice) son stati banditi?
O magari è solo povera gente che s’è rotta i contumaci di interagire con uno sciocco ubriacone?
Come dite? “La seconda che hai detto”?
@Sebastiano
MicheleL
11 settembre 2016 alle 23:01
Se vuole leggersi la spiegazione tecnica, Sebastiano, che conferma come l’unico da temere sia Stoppani, il vile blackblock bandito da questo sito, la trova nel mio messaggio dell’11 luglio 2016 alle 12:25 nella discussione “Buona scuola. Nella bozza delle linee guida del Miur si parla di gender” dell’8 Luglio 2016.
Leggi di Più: Gender a scuola, 8 proposte di legge alla Camera | Tempi.it
Evidentemente se sue deficitarie facoltà mentale, palesi dai suoi continui posto inconcludenti e scioccamente polemici, qui è arrivata ad un punto concreto: un concetto tecnico che persino i troll Stoppani e Giovanna hanno capito, ma lei -con tutta evidenza- non ha nemmeno le loro limitate facoltà intellettive.
@Eremita
La redazione è sufficientemente intelligente (a differenza di Sebastiano e lei, che strano vi troviate in coppia qui a dire fesserie!), per distinguere la legittima difesa da insulti gratuiti a terzi e cari estranei alla discussione o da vere e proprie azioni di disturbo alla quieta discussione.
Le faccio notare, inutile provocatore, che anche in questa pagina io sto intrattenendo una discussione pacata con Toni (nonostante toni accessi tra noi in diverse occasioni), mentre lei è -invariabilmente- coinvolto con il sottoscritto o altri in mere polemiche che tuttalpiù dimostrano la sua pochezza intellettiva e umana.
Accomunato quindi ai troll che hanno subito opportuno trattamento, non le resta che immaginarsi che io abbia qualsivoglia relazione con la suddetta redazione, mentre, a parte la stima che è dovuta a chi, nonostante diverse vedute, lascia spazio al dissenso, io con la redazione non ho mai avuto nulla a che fare.
Maremma, quante menzogne riesce a rifilare MicheleL in un solo commento, menzogne già ampiamente non dico smontate ma proprio devastate da tutti su questo blog, che probabilmente si ripete per riuscire a dormire la notte.
MicheleL, te lo dico col cuore: abbozzala, perché non convinci nessuno ma fai solo ridere (e tu sai bene come la penso sulle risate che abbattono le dittature, non è così?).
Commento il suo, immancabile e circostanziato, corredato da ampie argomentazioni, come suo solito. Come farebbe questo forum senza il suo essenziale contributo? 😀
E che vuoi argomentare con uno che ripete sempre le solite cose ed ignora (volutamente) tutto ciò che gli si dice? Ringrazia che almeno sono sincero, e non nascondo del livore dietro alla falsa cortesia.
Ad esempio dire quale sarebbe la “menzogna” e in contrasto la verità da lei sostenuta. Ad esempio… Io non sono cortese con lei, sono distaccato.
Suvvia Equesfidus, corregga!
al posto di “falsa cortesia” basta mettere “falso distacco”.
Converrà che la cosa, messa in questo modo, cambia parecchio.
O no? 🙂
“…Gli insegnanti hanno bisogno di essere informati, per poter educare…”
Hai dimenticato il campo, quello dove inviarli per la rieducazione.
E con un insegnante come te deve essere un vero incubo.
Questo è uno degli effetti della teoria del gender che vuole mettere tutti su di un piano di uguaglianza in nome dell’identità di genere che ciascuno si dà da sé e degli orientamenti sessuali. Qui ci troviamo al cuore di un totalitarismo che si manifesta sempre con lo stesso metodo, come nel caso del marxismo:
1. Si comincia col sottrarre i bambini all’influenza dei genitori per inculcare loro una visione nuova della sessualità e della famiglia.
2. Li si costringe a pensare al di fuori dalla realtà prevalente (la grande maggioranza delle persone vivono e si organizzano nella differenza sessuale e attorno alla differenza sessuale).
3. Si introducono delle leggi col pretesto di proteggere delle minoranze.
4. Si approfitta di fatti veri o inesistenti per istituire una legislazione repressiva.
5. Si applica una repressione giudiziaria che corrisponde a una vera polizia del pensiero.
6. Si crea così la paura e si ottiene che i cittadini pensino sulla base di “buone” idee e agiscono sulla base di “buone” pratiche. Altrimenti vanno in prigione.