«Fukushima e nucleare: quante balle dai giornali e quanta ideologia dagli ambientalisti»
«I giornali hanno oltrepassato ogni limite nel parlare di Fukushima. Il New York Times ha addirittura scritto che Tokyo stava per essere evacuata a causa delle radiazioni. Ma non prendiamoci in giro: la centrale nucleare di Fukushima Daichii è stata teatro di un grave incidente industriale, ma quanta gente è morta? Nessuno. Per lo tsunami, invece, sono morte 20 mila persone». Michael Shellenberger ha poco più di 40 anni ma è un’autorità all’interno del mondo ambientalista. Nel 2004 ha scritto il controverso saggio “La morte dell’ambientalismo”, in cui lamentava l’incapacità delle politiche ambientaliste classiche di influire e di risolvere i problemi dei cambiamenti climatici. Secondo quanto dichiarato a tempi.it Shellenberger, che oggi è presidente del Breakthrough Institute, un importante think tank ambientalista, i giornali hanno decisamente «esagerato» nel fomentare «l’irrazionale odio nei confronti del nucleare e il pregiudizio verso l’energia atomica».
L’11 marzo è il primo anniversario del terremoto e dello tsunami che hanno sconvolto il Giappone e causato l’incidente alla centrale nucleare di Fukushima.
E i giornali si apprestano a celebrarlo nel peggiore dei modi. Io penso che i media abbiano assolutamente esagerato nel trattare gli eventi di Fukushima. Il New York Times ha scritto che il Giappone ha “a malapena” evitato l’evacuazione di Tokyo. Ma stiamo scherzando?
Non è vero?
Gli uomini hanno un’immaginazione davvero fervida. Nel bel mezzo della crisi, il primo ministro giapponese e i suoi uomini, in modo assolutamente comprensibile, hanno stilato tutti gli scenari peggiori che sarebbero potuti accadere. Tra questi, c’era anche l’evacuazione di Tokyo. Ma c’è una bella differenza tra il “Peggior scenario possibile” e quanto siamo andati vicino a tale scenario. Più si guarda ai fatti, più è chiaro che era davvero lontano: prima di evacuare Tokyo il governo avrebbe dovuto abbandonare tutti gli impianti nucleari funzionanti tra Fukushima e la capitale, ma non c’era ragione per farlo e non l’hanno fatto. Anche scrivere che si è andati vicini all’evacuazione di Fukushima è scorretto: ai lavoratori non è mai stato chiesto di andarsene, Tepco, la società che gestisce l’impianto nucleare, non l’ha mai chiesto.
È difficile parlare di “esagerazione” quando c’è di mezzo un incidente nucleare.
Invece hanno esagerato, perché c’è stata una tragedia enorme come lo tsunami che ha ucciso più di 20 mila persone, mentre per la fusione del nocciolo a Fukushima Daichii non è morto nessuno. Questo bisogna dirlo: è stato un grave incidente industriale ma non è morta neanche una persona e se lo compariamo ad altri gravi incidenti industriali, scopriamo che non è neanche tra i primi della storia. Ce ne sono stati molti in cui sono morte centinaia o migliaia di persone. I giornali hanno anche fatto l’equazione tra tumore e radiazioni ma anche ai 70 lavoratori della Tepco che sono stati esposti alle radiazioni in Giappone, hanno una probabilità dell’0,002% di contrarre un tumore.
I giornali quindi avrebbero deliberatamente mentito? Perché?
La gente è irrazionalmente spaventata dalle radiazioni perché non sa che cosa sono e i giornali cavalcano questa paura. Gli scienziati le studiano però da tempo e ora sappiamo tanto, hanno scoperto che ci sono molte radiazioni in natura, nell’ambiente, e a cui siamo sottoposti ogni giorno. C’è molta confusione. Il problema è che le persone collegano le radiazioni alla bomba atomica. Soprattutto in Giappone, il ricordo di Nagasaki e Hiroshima è ancora molto vivo. La paura quindi può essere comprensibile a volte ma non deve essere fomentata. Anch’io da piccolo pensavo che la fusione del nocciolo nucleare fosse come l’esplosione di una bomba. Ma non è così. Se l’informazione non aiuta, la confusione e l’odio ideologico nei confronti del nucleare cresceranno.
Esiste un pregiudizio nei confronti del nucleare?
Certo che esiste. Un sacco di gente è convinta che il mondo potrebbe andare avanti solo con l’energia eolica ma questo è assolutamente ridicolo. Se vogliamo davvero ridurre le emissioni di gas serra, abbiamo bisogno del nucleare. Ma a questo la gente non pensa. Molti ambientalisti insistono che non abbiamo bisogno del nucleare, diffondono questo pensiero ma poi si lamentano dei gas serra. È un’ideologia e tanti attivisti fanno leva sull’irrazionalità e sull’ignoranza.
Dopo l’incidente di Fukushima il Giappone, per opere di revisione o messa in sicurezza, ha fermato 53 dei suoi 54 reattori nucleari.
Il Giappone ha reagito in modo troppo emotivo. Nell’ultimo anno, le emissioni di gas serra del paese sono aumentate del 4 per cento, nonostante il paese abbia consumato il 10 per cento di energia in meno rispetto all’anno prima. Questo perché hanno usato più gas naturale e petrolio, non potendo più sfruttare l’energia generata dai reattori nucleari. Così, non solo il Giappone sta spendendo molto di più ma crea anche più danni per la pubblica salute, incrementando l’inquinamento. Quindi ha decisamente sbagliato.
Aumentare la sicurezza delle centrali dopo un incidente come quello avvenuto a Fukushima sarebbe sbagliato?
Assolutamente no. Il governo non sbaglia ad aumentare la sicurezza delle sue centrali ma a chiuderle sì. Perché secondo studi empirici l’energia nucleare è la fonte di energia, dopo l’eolico, più sicura al mondo. Bisogna dirlo questo: solo le pale eoliche sono più sicure degli impianti nucleari. Il solare, ad esempio, ha fatto molte più vittime, la maggior parte delle quali occorse durante le installazioni dei pannelli solari.
Ma l’energia nucleare non potrebbe essere sostituita dalle energie cosiddette pulite?
No: solare, eolico ed idroelettrico non possono sostituire il nucleare. Io ovviamente sono a favore di tutte le energie pulite, compreso il nucleare, per frenare i cambiamenti climatici. Ma adesso il solare e l’eolico non possono darci l’energia di cui abbiamo bisogno, soprattutto non possono farlo tutti i giorni, se si pensa a quando il sole non brilla e il vento non soffia. E poi sono energie molto costose, mentre il nucleare è più economico e sostenibile per il futuro.
twitter: @LeoneGrotti
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