Urgono lezioni di catechismo a Repubblica sul rapporto tra gay e Chiesa

\"«Nella mia chiesa comunione anche ai gay», il prete di strada sfida il vescovo di Firenze\". Così Repubblica titola un articolo oggi a pagina 20, dando spazio alla realtà nata attorno a don Alessandro Santoro che, a Firenze, in modo controverso, tiene corsi pre-matrimoniali per fidanzati omosessuali. Repubblica nell'articolo scrive che l'omosessualità «è tale da precludere l'accesso ai sacramenti, in primis l'eucarestia» e che solo nella parrocchia di Santoro gli omosessuali «possono fare la comunione senza che nessuno pretenda \"certificati di omosessualità\"». È evidente che Repubblica non conosce il catechismo della Chiesa cattolica, secondo cui «gli atti di omosessualità sono intrinsecamente disordinati, contrari alla legge naturali», e pertanto chiama gli omosessuali alla «castità». Nessun divieto di accedere ai sacramenti, anzi: «Un numero non trascurabile di uomini e di donne presenta tendenze omosessuali profondamente radicate. Questa inclinazione, oggettivamente disordinata, costituisce per la maggior parte di loro una prova. Perciò devono essere accolti con rispetto, compassione, delicatezza. A loro riguardo si eviterà ogni marchio di ingiusta discriminazione».

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