Siria, Assad sta vincendo. Ma che cosa?

Dopo la conquista di Aleppo, l'accordo tra Russia, Iran e Turchia per un cessate il fuoco che per ora regge e l'indebolimento di ribelli e Isis, Assad sta effettivamente «vincendo la guerra», scrive il New York Times. Ma «che cosa sta vincendo»? Come dimostra questa mappa realizzata da Al Jazeera, il paese continua ad essere diviso, in mano a tanti attori diversi.</br></br>

Se il governo siriano (rosso) controlla la costa e le città più importanti del paese, ad eccezione di una zona nel sud-ovest ancora in mano ai ribelli, il nord è in mano a curdi (giallo) e turchi (azzurro). Erdogan, dopo aver voltato le spalle agli Stati Uniti per allearsi con Putin, avrà mano libera per conquistare ai curdi più territori possibile.</br></br>

La parte centrale e orientale del paese, principalmente desertica, è governata invece dall'Isis, che mantiene il controllo della roccaforte Raqqa e del confine con l'Iraq. Infine, a nord-ovest, tutta la provincia di Idlib è in mano a una coalizione di ribelli, finanziati da Qatar e Arabia Saudita, e Al-Nusra (che ha cambiato nome in Fateh al-Sham), la fazione siriana di Al-Qaeda.</br></br>

Assad sta vincendo dunque e si presenterà in un posizione di forza ai colloqui di pace di Astana di fine gennaio. Ma la Siria è ancora lontana dall'essere il paese che conoscevamo nel 2011.</br></br>

Dopo la conquista di Aleppo, l’accordo tra Russia, Iran e Turchia per un cessate il fuoco che per ora regge e l’indebolimento di ribelli e Isis, Assad sta effettivamente «vincendo la guerra», scrive il New York Times. Ma «che cosa sta vincendo»? Come dimostra questa mappa realizzata da Al Jazeera, il paese continua ad essere diviso, in mano a tanti attori diversi.

Se il governo siriano (rosso) controlla la costa e le città più importanti del paese, ad eccezione di una zona nel sud-ovest ancora in mano ai ribelli, il nord è in mano a curdi (giallo) e turchi (azzurro). Erdogan, dopo aver voltato le spalle agli Stati Uniti per allearsi con Putin, avrà mano libera per conquistare ai curdi più territori possibile.

La parte centrale e orientale del paese, principalmente desertica, è governata invece dall’Isis, che mantiene il controllo della roccaforte Raqqa e del confine con l’Iraq. Infine, a nord-ovest, tutta la provincia di Idlib è in mano a una coalizione di ribelli, finanziati da Qatar e Arabia Saudita, e Al-Nusra (che ha cambiato nome in Fateh al-Sham), la fazione siriana di Al-Qaeda.

Assad sta vincendo dunque e si presenterà in un posizione di forza ai colloqui di pace di Astana di fine gennaio. Ma la Siria è ancora lontana dall’essere il paese che conoscevamo nel 2011.

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