Le chiese distrutte di Aleppo e le code interminabili per l’acqua

Ecco la prima cosa che si vede quando si arriva ad Aleppo, seconda città più importante della Siria, da anni divisa a metà: la parte ovest è in mano al governo, la parte est ai ribelli, che quotidianamente bombardano case civili, chiese, piazze. Il quartiere distrutto di al Hamadanya. (Foto di Rodolfo Casadei per Tempi)
Ecco la prima cosa che si vede quando si arriva ad Aleppo. Il quartiere distrutto di al Hamadanya. (Foto di Rodolfo Casadei per Tempi)
Quello che resta della chiesa armena apostolica dei Quaranta Martiri, la più antica (XI secolo) e rinomata di Aleppo. È stata distrutta dai ribelli. (Foto di Rodolfo Casadei per Tempi) La facciata, il tetto e metà della parete laterale destra si sono sbriciolati. La mezza parete ancora in piedi si è trasformata in una quinta minacciosa, percorsa da crepe pronte a innescare altri crolli. Resistono il campanile sulla parte posteriore e i due piccoli ingressi a semicerchio ancora valicabili, nonostante il cumulo delle macerie. (Foto di Rodolfo Casadei per Tempi)
La chiesa di sant'Isaia, in piazza Farhat, cuore cristiano di Aleppo. La facciata della principale chiesa maronita della città non è stata danneggiata. Ma basta entrare per vedere il tetto completamente distrutto dai ribelli. (Foto di Rodolfo Casadei per Tempi)
All'interno della chiesa, si può vedere il tetto sprofondato sulle panche all’interno, un inestricabile groviglio di travi, mattoni e cemento sovrastati dal cielo azzurro che il crollo ha scoperto. (Foto di Rodolfo Casadei per Tempi)
Sempre in piazza Farhat, si può vedere la facciata dell'edificio della Società San Vincenzo, annerita dall’esito dell’incendio che l’ha avvolta. (Foto di Rodolfo Casadei per Tempi)
A devastare la sede una delle tante «bombe fai-da-te» dei ribelli: bombola del gas ripiena di esplosivo C4 e schegge di ferro, scagliata con un cannone artigianale. (Foto di Rodolfo Casadei per Tempi)
Nella foto il quartiere di Jebel el Seide, nome che significa la “collina della Madonna”, dove si trovano tutti i cimiteri delle varie confessioni cristiane, uno in fila all’altro dentro a un grande parco alberato. (Foto di Rodolfo Casadei per Tempi)
Gran parte degli abitanti è dovuta fuggire a causa degli attacchi ribelli, i cimiteri sono diventati inaccessibili a coloro che hanno lì sepolti i loro cari, e gli occupanti hanno ribattezzato il quartiere Sheikh Massud. (Foto di Rodolfo Casadei per Tempi)
Ad Aleppo è tornata l'acqua questo fine settimana. Ma per averla gli abitanti devono fare lunghe code. (Foto di Rodolfo Casadei per Tempi)
L'acqua è stata spesso tagliata dai ribelli agli abitanti di Aleppo ovest. (Foto di Rodolfo Casadei per Tempi). Leggi qui il reportage del nostro inviato dalla Siria: www.tempiold.adresponse.it/aleppo-tornata-acqua-ma-non-la-vita-si-puo-morire-sotto-le-bombe-in-qualunque-momento-reportage

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