Belfast, la parata protestante finisce in violenza: terza notte di scontri

Terza notte di scontri a Belfast tra poliziotti e manifesanti lealisti. Le violenze proseguono da venerdì, e hanno portato al ferimento di 44 agenti e all'arresto di 49 civili. (Foto Ap/Lapresse) Le riots sono cominciate venerdì, giorno del Twelfth: in Nord Irlanda la componente protestante della popolazione celebra il 12 luglio per ricordare la vittoria del Boyne del 1690, battaglia in cui Guglielmo d'Orange batté il cattolico Giacomo II e di fatto portò alla sottomissione dell'Irlanda al regno britannico. (Foto Ap/Lapresse) Per festeggiare questa vittoria ogni anno vengono organizzate parate in tutto il Paese. Quella più attesa è quella di Belfast: spesso scoppiano scontri tra lealisti e repubblicani, oppure con la polizia. (Foto Ap/Lapresse) Venerdì la situazione è degenerata dopo che ai manifestanti è stato impedito il passaggio all'Ardoyne, quartiere popolare cattolico nel nord-ovest della città. Il passaggio delle bande orangiste per quelle vie è sempre visto come una provocazione: passare tra le case dei cattolici è il modo per ricordare alla minoranza repubblicana chi ha dominato e continua a tenere in mano le sei contee dell'Ulster. (Foto Ap/Lapresse) Inoltre, il Twelfth di quest'anno è il primo che arriva dopo la Flag Protest, il lungo periodo di manifestazioni (spesso violente) che lo scorso inverno aveva portato tanti lealisti in piazza a protestare contro la rimozione dell'Union Jack britannico dal municipio di Belfast. (Foto Ap/Lapresse) Il leader dell'Orange Order, Edward Stevenson, lamenta lo scarso sostegno delle autorità ai protestanti, e punta il dito contro i repubblicani: «Stanno facendo una guerra culturale per cancellare tutti i simboli della Gran Bretagna» .(Foto Ap/Lapresse) Come già visto in molte manifestazioni, in prima linea ci sono i ragazzini. (Foto Ap/Lapresse) «Le decisioni dell’Orange Order sono state sconsiderate e hanno messo a rischio le vite di molte persone», ha commentato Matt Baggott, capo della polizia cittadina. «In molti dovrebbero farsi un esame di coscienza e chiedersi se abbiano davvero mantenuto il controllo responsabile che io e i leader dei partiti avevamo chiesto. Hanno parlato sull’onda delle emozioni e hanno lanciato a migliaia di persone un appello a protestare, ma senza avere nessun piano e nessun controllo, e credo che l’unica parola per descrivere un comportamento simile è irresponsabile». (Foto Ap/Lapresse) (Foto Ap/Lapresse) (Foto Ap/Lapresse) (Foto Ap/Lapresse) (Foto Ap/Lapresse)

Video

Foto

Welcome Back!

Login to your account below

Create New Account!

Fill the forms bellow to register

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Add New Playlist