Reg. del Trib. di Milano n. 332 dell’11/6/1994
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Emanuele Boffi
Sono 2.500 giorni che Asia Bibi si trova in carcere. Arrestata il 19 giugno 2009, la donna cattolica pachistana, madre di cinque figli, fu accusata di blasfemia e si è sempre rifiutata di abiurare la propria fede in cambio della libertà. Condannata a morte, Asia Bibi si trova ora in cella di isolamento nel carcere di Multan nel Punjab in attesa di una sentenza della Corte suprema pachistana. Un processo lunghissimo e molto difficoltoso – gli stessi giudici chiamati a decidere della sua vita temono per la loro vita –, basato su false accuse. Secondo le ultime notizie le sue condizioni di salute sono genericamente discrete, ma la donna è certamente assai prostrata psicologicamente. tuttavia non è mai retrocessa di una virgola rispetto al suo credo. «Sono stata condannata – disse rivolgendosi al giudice che aveva emesso la sentenza di morte – perché cristiana. Credo in Dio e nel suo grande amore. Se lei mi ha condannata a morte perché amo Dio, sarò orgogliosa di sacrificare la mia vita per Lui».
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