Reg. del Trib. di Milano n. 332 dell’11/6/1994
Codice ISSN
online 2499-4308 | cartaceo 2037-1241
Direttore responsabile
Emanuele Boffi
Sono 2.500 giorni che Asia Bibi si trova in carcere. Arrestata il 19 giugno 2009, la donna cattolica pachistana, madre di cinque figli, fu accusata di blasfemia e si è sempre rifiutata di abiurare la propria fede in cambio della libertà. Condannata a morte, Asia Bibi si trova ora in cella di isolamento nel carcere di Multan nel Punjab in attesa di una sentenza della Corte suprema pachistana. Un processo lunghissimo e molto difficoltoso – gli stessi giudici chiamati a decidere della sua vita temono per la loro vita –, basato su false accuse. Secondo le ultime notizie le sue condizioni di salute sono genericamente discrete, ma la donna è certamente assai prostrata psicologicamente. tuttavia non è mai retrocessa di una virgola rispetto al suo credo. «Sono stata condannata – disse rivolgendosi al giudice che aveva emesso la sentenza di morte – perché cristiana. Credo in Dio e nel suo grande amore. Se lei mi ha condannata a morte perché amo Dio, sarò orgogliosa di sacrificare la mia vita per Lui».
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