Quale linea si deve seguire quando un film a tema religioso prodotto e interpretato da musulmani offende altri musulmani, e un esponente dell’ente governativo che combatte l’islamofobia approva pubbliche proteste – non violente – contro il film e promuove una campagna perché il film sia ritirato dalle sale? Lo si caccia dall’ente in nome della libertà di espressione artistica, anche se quella libertà rischia di fomentare disordini e violenze fra i musulmani che vivono nel paese.
Non ha avuto dubbi il governo britannico, che attraverso il Dipartimento per il livellamento verso l’alto (sic), l’alloggio e le comunità, al quale è annesso l’Anti-Muslim Hatred Working Group, il Gruppo di lavoro contro l’islamofobia che riunisce figure accademiche e religiose indipendenti e rappresentanti di tutti i principali ministeri, ha notificato via lettera la decadenza dai suoi incarichi a Qari Asim, imam di una moschea di Leeds che dieci anni fa aveva ricevuto l’alta onorificenza di Membro dell’Ordine dell’Impero Britannico (Mbe) per il ruolo di riconciliazione civile svolto dopo gli attentati del 7 luglio 2012.
Le proteste di Asim contro il film sulla figlia di Maometto
La colpa di Asim, nominato consulente del Gruppo anti-islamofobia nel 2019, è di avere incoraggiato le proteste contro il film The Lady of Heaven, che racconta la storia di Fatima, figlia di Maometto, da un punto di vista sciita calibrato in modo da alimentare la polemica anti-sunnita. Asim aveva definito la pellicola «un film denigratorio che ha causato molto dolore e sofferenza nei musulmani».
Su Facebook aveva postato: «Il film manca di rispetto nei confronti del profeta Maometto e diffonde false informazioni sull’Islam. Lo scopo del film sembra essere quello di causare dolore e sofferenza, oltre a provocare divisioni e settarismo, che potrebbero provocare violenza. I musulmani sono comprensibilmente molto sconvolti dalla rappresentazione dispregiativa del Profeta (…) Tutti concordano sul fatto che il film è denigratorio, fattualmente scorretto, contrario all’etica islamica, e utilizza narrative settarie sunnite e sciite e razziste, e quindi potenzialmente potrebbe alimentare odio ed estremismo. Purtroppo, non fare nulla consente alle frange estreme di creare le proprie narrazioni e spingere le loro deviazioni e l’odio da tutte le parti».
Da qui la decisione di incoraggiare proteste non violente: «Abbiamo lavorato con molti fratelli e imam in tutto il paese per prendere contatto con i cinema», ha scritto il 6 giugno. «Alcuni imam hanno deciso di protestare e altri stanno dialogando con i gestori cercando di risolvere la situazione. Come comunità, in alcuni posti abbiamo avuto successo e quei cinema non proietteranno più il film, in altri luoghi le trattative sono ancora in corso».
La dura reazione del governo inglese
La reazione del governo britannico è stata durissima. Nella lettera con cui Asim è stato dimissionato si legge: «Il vostro recente sostegno a una campagna per limitare la libertà di espressione – una campagna che a sua volta ha incoraggiato le tensioni comunitarie – significa che non è più appropriato che lei continui il suo lavoro con il governo in ruoli progettati per promuovere l’armonia fra le comunità. Lei ha incoraggiato una campagna in corso per impedire che i cinema proiettino il film The Lady of Heaven, un chiaro tentativo di limitare l’espressione artistica, e la campagna che ha sostenuto ha portato a proteste di piazza che hanno fomentato l’odio religioso».
«Questo chiaro coinvolgimento in una campagna per limitare la libertà di espressione», continua la lettera, «è incompatibile con il ruolo di consigliere del governo. Avrà senza dubbio visto i resoconti delle scene all’esterno di diverse sale cinematografiche. Queste includevano video profondamente inquietanti di canti settari e di odio contro gli sciiti. Come sa, l’odio antisciita è un problema di vecchia data e molto serio, che deve essere affrontato come parte di uno sforzo più ampio per combattere l’odio antimusulmano. Siamo rimasti delusi nel vedere che lei non ha condannato alcune delle proteste complici di questi comportamenti. Le sue azioni sono incompatibili con il ruolo di consigliere del governo sull’odio anti-musulmano».
Di cosa parla il film sulla figlia di Maometto
Ma di cosa parla il film The Lady of Heaven? È la storia di un’orfana irachena alla quale i terroristi dell’Isis hanno ucciso i genitori, che viene ospitata da un’anziana signora che le racconta la storia di Fatima, figlia di Maometto, come la tramanda la tradizione sciita. Secondo la tradizione sunnita Fatima è morta per il dolore causatole dalla morte del padre, invece secondo quella sciita sarebbe morta per le conseguenze di un raid condotto dal califfo Omar, il secondo successore di Maometto, riconosciuto dai sunniti ma non dagli sciiti, che lo considerano un usurpatore. La morale del film è che i successori di Maometto riconosciuti dai sunniti sono gli antenati dell’Isis… Nel film sono interpretati da attori in carne e ossa di carnagione scura, mentre le figure sacre dell’islam sono occultate con varie trovate cinematografiche per coerenza col divieto islamico di rappresentarle.
Anche l’Iran contro The Lady of Heaven
Che il film sia considerato potenzialmente incendiario lo ha riconosciuto la stessa Repubblica islamica dell’Iran, il più importante regime sciita del mondo, che ha vietato la proiezione del film nelle sale cinematografiche iraniane e in tivù. Famosi ayatollah iraniani come Naser Makarem Shirazi, Lotfollah Safi Golpaygani, Ja’far Sobhani e Hossein Noori Hamedani lo hanno condannato, come pure il governo di Tehran che lo ha giudicato un complotto occidentale per dividere i musulmani.
L’autore della sceneggiatura, Yassir al-Habib, è uno studioso sciita che risiede nel Regno Unito ed è a capo dell’Organizzazione Khoddam Al-Mahdi con sede a Londra, che ha preso d’assalto l’ambasciata iraniana nel Regno Unito un paio di anni fa. Prima di cercare rifugio in Inghilterra, Al-Habib è stato arrestato all’inizio degli anni 2000 in Kuwait per aver incitato alla divisione tra sunniti e sciiti maledicendo i califfi Abu Bakr e Omar. Dopo essere stato graziato dall’emiro del Kuwait nel 2004, Al-Habib è emigrato nel Regno Unito. Nel 2010 il Kuwait gli ha revocato la cittadinanza dopo che aveva pubblicamente definito Aisha, la più giovane moglie del profeta Maometto, un “nemico di Dio”.
Proteste pacifiche e odio antisciita
Qari Asim ha prontamente replicato ai suoi critici con una lettera resa pubblica attraverso Facebook. In essa si legge: «Capisco perfettamente e condivido i valori della libertà di parola, ma siamo tutti consapevoli che esiste un complesso e sfumato dibattito intorno alla libertà di parola e ai suoi limiti. Dove c’è il rischio di alimentare l’estremismo e le tensioni fra le comunità, la libertà di parola deve essere esercitata in modo responsabile nell’interesse generale. Sono dell’opinione che la contestazione e la critica del film The Lady of Heaven fanno parte della libertà di parola, a esclusione della violenza e dell’intimidazione».
«La mia posizione», prosegue, «è allineata a quella della grande maggioranza degli studiosi sunniti e sciiti e delle comunità che non sono favorevoli alla proiezione del film a motivo del suo contenuto divisivo e altamente settario che sembra mirato ad alimentare l’ostilità fra i musulmani». Infine si difende dall’accusa di avere alimentato l’odio verso gli sciiti: «Ho condannato inequivocabilmente l’odio antisciita che si è manifestato durante le proteste a Leeds che è arrivato alla mia attenzione. Non appena ho saputo che venivano intonati slogan antisciiti durante le proteste, ho pubblicamente e fermamente condannato questa retorica carica di odio nella nostra moschea di Makkah a Leeds. Ho anche preso contatto con la moschea sciita di Leeds per mostrare loro la mia solidarietà».
Le proiezioni annullate e quelle confermate
The Lady of Heaven ha esordito nelle sale britanniche il 3 giugno scorso, e doveva essere proiettato nelle catene dei cinema Cineworld, Vue e Showcase a Blackburn, Bradford, Bristol, Birmingham, Bolton, Cardiff, Coventry, Derby, Glasgow, Leeds, Leicester, Liverpool, Manchester, Milton Keynes , Paisley, Peterborough, Reading, Sheffield, Stockton Upon Tees, Wolverhampton e varie località di Londra. Cineworld ha confermato di aver ritirato il film da tutte le sue sedi a seguito delle proteste: «A causa dei recenti incidenti relativi alle proiezioni di The Lady Of Heaven, abbiamo deciso di annullare le prossime proiezioni del film a livello nazionale per garantire la sicurezza del nostro staff e degli spettatori». Gli altri due gestori di sale pare che invece manterranno i loro programmi.