L’ex presidente egiziano Hosni Mubarak e i suoi due figli, Alaa e Gamal saranno processati per le uccisioni dei manifestanti avvenute lo scorso gennaio. “Lo ha riferito la procura del Cairo in un comunicato, spiegando che i tre uomini dovranno rispondere di omicidio, abuso di potere e spreco di denaro pubblico. Mubarak, dimessosi l’11 febbraio, si trova agli arresti a Sharm-el-Sheikh dal 13 aprile, data in cui sono stati fermati anche i due figli, ora detenuti nella capitale” (Avvenire, p. 17).
L’ex rais, che per una crisi cardiaca è stato ricoverato presso l’ospedale di Sharm, è stato accusato dalle Ong egiziane di aver procurato la morte di 846 persone.
Intanto la Fratellanza musulmana, movimento islamico bandito in Egitto nel 1954 da Gamal Nasser, è uscita allo scoperto e “ha inaugurato una nuova sede nel quartiere cairota di Moqattam. (…) La guida suprema del movimento, Mohammed Badie, ha dichiarato che l’obbiettivo del gruppo è «avere un governo laico con un riferimento nell’Islam». Al momento la Fratellanza ha sedi ufficiali in 26 città egiziane, ma intende essere rappresentata in ogni centro” (Avvenire, p. 17).
Venerdì prossimo i cittadini si preparano per una nuova manifestazione in piazza, con lo scopo di chiedere la cancellazione della legge marziale, ancora in vigore nel Paese nonostante il crollo del regime. I manifestanti protesteranno inoltre per la lentezza nel processo di democratizzazione e per la presenza, all’interno del nuovo governo, di figure vicino a Mubarak.