Nel Parlamento italiano giacciono diverse proposte di legge in merito all’eutanasia. Sono cinque in tutto di cui quattro puntano a legalizzare alcune forme di eutanasia e una, quella della Lega, a vietarla del tutto.
Di tre delle proposte di legge presentate alla Camera primo firmatario è Giuliano Pisapia di Rifondazione Comunista. Uno dei testi (sottoscritto anche da deputati di Alleanza nazionale e Forza Italia) fa parte di un gruppo di 25 pdl di iniziativa popolare predisposto dai Radicali.
Un altro provvedimento per consentire la dolce morte è stato presentato da senatori dell’opposizioneper depenalizzare l’eutanasia stabilendo il «diritto di ciascun individuo di scegliere le modalità dell’interruzione della propria sopravvivenza, nel caso di patologie non curabili e pervenute alla fase terminale». La richiesta di eutanasia (revocabile in qualsiasi momento), deve essere fatta da maggiorenni «capaci di intendere e di volere», in piena autonomia e libertà.
Uno dei testi di Pisapia chiede di introdurre un vero e proprio “testamento biologico”, sottoscritto e firmato da testimoni e da un fiduciario. La richiesta di una morte dignitosa deve essere sottoposta al vaglio di una commissione composta da tre medici, secondo il teso presentato dai senatori dell’opposizione, mentre un altro dei testi di Pisapia prevede l’istituzione di una Commissione nazionale che verifica seil procedimento mortale è stato effettuata secondo le condizioni previste. In ogni caso ai medici a cui viene richiesto di praticare la dolce morte è concesso il diritto all’obiezione di coscienza.
Il no all’eutanasia e al suicidio assistito viene invece dalla Lega, che ha presentato un provvedimento che stabilisce il divieto tassativo di praticare l’eutanasia (attiva e passiva) anche con il consenso del paziente.
Reg. del Trib. di Milano n. 332 dell’11/6/1994
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