«Bisognerebbe utilizzare la macchina fotografica come se il giorno dopo si dovesse essere colpiti da improvvisa cecità» (Dorothea Lange)
Settantacinque scatti, in bianco e nero, settantacinque frammenti catturati nei tornanti della storia dallo sguardo e dalla macchina fotografica di Dorothea Lange (1895-1965) e Margaret Bourke-White (1904-1971). Alle leggendarie allieve di Clarence H.White, fra i fondatori della Foto Secessione, il Centro Culturale di Milano dedica una mostra straordinaria, “Ricevere l’avvenimento”: è qui che l’iconica Migrant Mother di Lange incontra i miserabili immortalati nel volume You have seen their faces di Bourke-White, o che il drammatico esodo di centoventimila giapponesi americani all’indomani dell’attacco di Pearl Habor dialoga con i sopravvissuti al campo di concentramento di Buchenwald, il giorno seguente alla loro liberazione.
IL DESTINO IN CRISI E IN GUERRA
Lange e Bourke-White, gli stessi anni di attività, lo stesso impatto con gli eventi, lo stesso strumento per riceverli e raccontarli, eppure così diverse, Lange innamorata della profonda dignità con cui l’umanità cantata da John Steinbeck e sputata ai margini delle strade dalla Grande depressione affrontava la propria sofferenza e il proprio destino, Bourke-White delle prospettive al limite, i cornicioni dei grattacieli, della profondità del reale «dove gli altri tirerebbero dritto» immortalata per Life nei reportage sulla Seconda Guerra Mondiale, l’assedio di Mosca, la guerra in Corea e la rivolta delle miniere in Sudafrica.
PROTAGONISTE INDISCUSSE DEL XX SECOLO
Protagonista della Farm Security Administration, una missione fotografica, studiata dal governo statunitense per comprendere a fondo i problemi del paese, qualche mese dopo la sua morte, l’11 ottobre 1965, il Moma di New York decise di esporre una grande retrospettiva di Dorothea Lange, la prima dedicata a una donna nella storia del museo. Del tentativo di salvare il ruolo della democrazia nel mondo attraverso la fotografia di Margaret Bourke-White, la prima fra i fotografi occidentali a recarsi in Urss, realizzando reportage sull’industria sovietica, restano innumerevoli testimonianze, non ultime i molti scatti di Mahatma Gandhi e il primo ritratto non ufficiale di Stalin con circolazione autorizzata al di fuori del territorio sovietico.
L’APPUNTAMENTO A MILANO
La mostra, visitabile fino al 15 marzo presso nello spazio espositivo di Largo Corsia dei Servi 4, a Milano, è nata dalla collaborazione del Centro Culturale di Milano con l’assessorato Cultura del Comune nell’ambito del palinsesto Donne e Creatività, ideata da Camillo Fornasieri, direttore Cmc, e curata da Angela Madesani, docente allo Ied e a Brera. Per informazioni e orari www.centroculturaledimilano.it.
Foto dalla mostra “Margaret Bourke–White, Dorothea Lange. Ricevere l’avvenimento“