Dichiarazione redditi. I requisiti per essere considerati “figli a carico dei genitori”

Di Massimiliano Casto
27 Ottobre 2015
Il nostro esperto tributarista si occupa del caso di una studente specializzanda in medicina con borsa di studio e partita Iva per fatturare le sostituzioni

modello-730-dichiarazione-redditi-shutterstock_132870098Massimiliano Casto, autore di questo articolo, è Tributarista e Consulente del Lavoro. Chi avesse interrogativi particolari o volesse sottoporre domande su questioni riguardanti la fiscalità può scrivere a [email protected], specificando nell’oggetto: “Fisco semplice”. Altri quesiti li potete trovare qui.

Quesito

Buongiorno, ho letto alcuni articoli del dott. Casto da voi pubblicati e spero che possa aiutarmi a capire qualcosa riguardo la mia posizione fiscale. Dal mese di novembre p.v. riceverò una borsa di studio come specializzanda in medicina, borsa che a quanto so dovrebbe essere esente Irpef e da dichiarazione. Posso quindi essere considerata ancora a carico dei miei genitori? E cosa varia nella loro dichiarazione dei redditi?

Nel frattempo ho aperto una partita Iva agevolata al regime dei minimi per fatturare eventuali sostituzioni mediche, ad ora ho emesso fatture per meno di 1.000 euro. Questo varia la mia posizione? Devono essere dichiarate da me o nella dichiarazione dei miei genitori?

Per frequentare la scuola di specialità dovrò trasferirmi a Milano e ho firmato un contratto di affitto; anche in questo caso, come mi devo muovere in caso di dichiarazione e detrazione spese?

Ringrazio anticipatamente per l’attenzione.
Anna Borelli

[pubblicita_articolo]Risposta

Gentilissima Anna, andiamo per ordine. I familiari, possono essere considerati a carico solo se non dispongono di un reddito proprio superiore 2.840,51 euro al lordo degli oneri deducibili (sono esclusi alcuni redditi esenti quali le pensioni, indennità e assegni corrisposti agli invalidi civili, ai sordomuti, ai ciechi civili). Va conteggiata invece l’eventuale rendita dell’abitazione principale.

Sono redditi esenti le borse di studio corrisposte dalle università e dagli istituti di istruzione universitaria, in base alla L. 30 novembre 1989, n. 398, per la frequenza dei corsi di perfezionamento e delle scuole di specializzazione, per i corsi di dottorato di ricerca, per attività di ricerca post-dottorato e per i corsi di perfezionamento all’estero. Sono altresì esenti le borse di studio corrisposte ai sensi del D.Lgs. 8 agosto 1991, n. 257 per la frequenza delle scuole universitarie di specializzazione delle facoltà di medicina e chirurgia e le borse di studio a vittime del terrorismo e della criminalità organizzata nonché agli orfani ed ai figli di quest’ultimi (legge 23 novembre 1998 n. 407).

È opportuno evidenziare inoltre che, come già accennato, le detrazioni d’imposta per i figli a carico spettano, in presenza del requisito reddituale (reddito complessivo annuo non superiore a 2.840,51 euro, al lordo degli oneri deducibili), a prescindere dalla loro età e dalla circostanza che convivano con i genitori. Il beneficio fiscale compete indipendentemente dal fatto che il figlio sia dedito agli studi o a tirocinio gratuito e anche nel caso in cui sia sposato, sempre che non sia a carico del coniuge.

Invece voglio farle presente che sono da computare nel calcolo, ai fini dell’individuazione del reddito complessivo entro 2.840,51 euro, anche i seguenti elementi retributivi:

  • il reddito d’impresa o di lavoro autonomo assoggettato a imposta sostitutiva in applicazione del regime fiscale di vantaggio per l’imprenditoria giovanile e lavoratori in mobilità. Si tratta dei vecchi contribuenti minimi;
  • il reddito d’impresa o di lavoro autonomo soggetto ad imposta sostitutiva sulle nuove attività produttive;
  • il reddito dei fabbricati assoggettato alla cedolare secca;
  • la quota esente prevista per i redditi di lavoro dipendente prestato all’estero in zone di frontiera e in altri Paesi limitrofi, nel caso in cui la prestazione venga fornita in via continuativa e come oggetto esclusivo del rapporto da soggetti residenti in Italia (cosiddetti lavoratori frontalieri);
  • le retribuzioni corrisposte da enti e organizzazioni internazionali, rappresentanze diplomatiche e consolari e missioni, nonché quelle corrisposte dalla Santa Sede.

In definitiva, Le consiglio di stare molto attenta al suo limite di reddito di lavoro autonomo che deve essere dichiarato da lei in quanto titolare di partita Iva, affinché non perda i requisiti di familiare a carico.

Foto dichiarazione redditi da Shutterstock

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